3 trimestrali Usa a confronto: Goldman Sachs, JP Morgan e Bank of America. Quali effetti sui prezzi?

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Pioggia di trimestrali delle banche d'affari Usa - BorsaInside

La stagione delle trimestrali Usa è appena iniziata e, come sempre, ad inaugurare il periodo della pubblicazione dei conti sono state le grandi banche d’affari Usa.

Per i trader la stagione delle trimestrali rappresenta sempre un momento di occasioni speculative. Come è noto a tutti, infatti, i conti e i bilanci sono sempre in grado di dare una direzione al titolo interessato. Gli investitori (e questo è meno noto a tutti) hanno una doppia opportunità per fare trading sfruttando le trimestrali: prima della pubblicazione dei conti (e in tal caso la speculazione è sulle previsioni) e dopo (in questo caso l’investimento è invece sui risultati reali e sul loro rapporto con quelle che erano le stime).

In questo post esamineremo i conti trimestrali di 3 grandi banche d’affari a stelle e strisce: Goldman Sachs, JP Morgan e Bank of America. Chi è andato meglio? Chi invece ha fatto peggio di quelle che erano le previsioni?

Trimestrale Bank of America in dettaglio: battute le attese della vigilia

Partiamo questo esame dei conti trimestrali delle tre più grandi banche d’affari Usa, iniziando da Bank of America. La quotata ha chiuso il terzo trimestre con un utile per azione pari a 0,90 dollari, battendo le stime degli analisti che si attestavano a 0,82 dollari per azione. L’utile netto è aumentato del 10 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a quota 7,8 miliardi di dollari. Scendendo nel conto economico, anche i ricavi sono saliti del 3 per cento a quota 25,32 miliardi di dollari. E anche in questo caso le aspettative degli analisti, ferme a 25,14 miliardi di dollari, sono state battute.

Molto interessante la crescita del margine di interesse netto che è salito di 614 milioni di dollari, pari al 4 per cento, arrivando fino ad un totale di 14,4 miliardi di dollari. L’aumento è scaturito grazie alla crescita dei prestiti e agli alti tassi di interesse.

Una criticità è rappresentata dal fatto che l’accantonamento per perdite su crediti inesigibili ha registrato un aumento di di 336 milioni di dollari, raggiungendo 1,2 miliardi di dollari. L’aumento delle riserve nette è stato di 303 milioni di dollari rispetto all’anno precedente, quando era stato di 378 milioni di dollari.

Secondo il CEO Brian Moynihan, Bank of America è riuscita ad attirare nuovi clienti nonostante un contesto economico e finanziario per nulla semplice.

Trimestrale Goldman Sachs nel dettaglio: profitti in calo del 33%

E passiamo adesso ai conti trimestrali di Goldman Sachs. La banca ha fatto meglio delle attese grazie alle solide performance della sua divisione trading. I profitti di Goldman Sachs al termine del periodo in esame, sono scesi del 33 per cento attestandosi a quota 2,058 miliardi di dollari ovvero 5,47 dollari per azione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In ribasso dell’1 per cento anche i ricavi che si sono attestati a 11,82 miliardi di dollari, battendo le stime degli analisti che erano ferme a 11,19 miliardi.

I ricavi provenienti dal trading di obbligazioni hanno registrato un ribasso su base annua del 6 per cento attestandosi a quota 3,38 miliardi di dollari. Nonostante la flessione, la voce ha però superato di 600 milioni di dollari quelle che erano le aspettative degli analisti. Goldman Sachs ha attribuito questo risultato alla forza dei prodotti legati ai tassi di interesse e ai mutui, che hanno compensato la diminuzione nel trading di valute, materie prime e credito.

I ricavi derivanti dal trading di azioni sono invece saliti dell’8 per cento rispetto all’anno precedente, attestandosi fino a quota 2,96 miliardi di dollari grazie all’aumento dell’attività in derivati. Parallelamente la divisione di investment banking di GS ha registrato un rialzo dell’1 per cento dei ricavi che hanno raggiunto quota 1,55 miliardi di dollari facendo meglio delle stime ferme a 1,48 miliardi di dollari.

Commentando la trimestrale, il Ceo di Goldman Sachs, David Solomon, ha espresso fiducia nelle prospettive future, sottolineando che la banca sta facendo progressi significativi nell’attuazione delle sue priorità strategiche. Il manager ha anche previsto una possibile ripresa dei mercati dei capitali e delle attività strategiche se le condizioni dovessero restare favorevoli ricordando come la leadership della banca nella consulenza su fusioni e acquisizioni continuerà a rappresentare un grande vantaggio.

Trimestrale JP Morgan: profitti in crescita del 35%

E per finire i conti trimestrali di JP Morgan. La banca ha chiuso il trimestre con profitti in crescita del 35 per cento su base annua a quota 13,15 miliardi di dollari ovvero 4,33 dollari per azione. In aumento anche i ricavi che sono saliti del 21 per cento toccando quota 40,69 miliardi di dollari. Il rally dei ricavi è stato possibile grazie al boom di interessi netti. Scendendo nel conto economico, il reddito da interessi è stato superiore alle previsioni attestandosi a quota 22,73 miliardi di dollari. Le linee di credito in sofferenza sono ammontate a 1,38 miliardi di dollari, decisamente più basse rispetto alle previsioni di 2,39 miliardi di dollari. Il management della banca ha reso noto che nonostante siano emersi nuovi prestiti problematici nel trimestre in oggetto, è stato possibile ridurre le riserve per potenziali perdite future legate al credito.

Più nel dettaglio, la divisione Consumer & Community Banking di JP Morgan ha riportato un utile netto di 5,895 miliardi di dollari, con un aumento del 36 per cento e ricavi per 18,362 miliardi di dollari, in crescita del 29 per cento; la Corporate & Investment Bank ha registrato un calo dell’utile del 12 per cento attestandosi a 3,092 miliardi di dollari e una flessione dei ricavi del 2 per cento a quota 11,73 miliardi di dollari. Per finire, il Commercial Banking ha segnato un aumento dei profitti del 105 per cento a quota 1,935 miliardi di dollari e una parallela crescita del 32 per cento dei ricavi, che hanno toccato i 4,031 miliardi di dollari.

Come investire sulle quotate che pubblicano le trimestrali?

Comprare azioni delle società alle prese con la pubblicazione dei conti trimestrali è sempre una buona idea soprattutto se le quotate in questione sono colossi del settore bancario. Premesso questo, però, va comunque ricordato che l’acquisto fisico di azioni reali significa tutta una serie di oneri che derivano dall’essere azionisti.

E allora è bene anche considerare la possibilità di investire attraverso i CFD senza che ci siamo possesso fisico del titolo. I contratti per differenza permettono solo di speculare sulla variazione di prezzo tra vendita e acquisto e di conseguenza consentono di investire sia al rialzo (long trading) che al ribasso (short trading).

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