Analisi tecnica prezzo petrolio e oro: previsioni trading settimana 29 aprile – 3 maggio 2019

Come ogni lunedì BorsaInside offre gratuitamente ai suoi lettori l’analisi tecnica sul prezzo del petrolio e dell’oro. L’analisi tecnica è indispensabile per poi definire le previsioni sul possibile andamento dei prezzi delle due materie prime. Il periodo di riferimento va da oggi lunedì 29 aprile al 3 maggio. Ricordiamo che Borsa Italiana sarà chiusa per festività il primo maggio (festa dei Lavoratori).

ANALISI TECNICA PREZZO PETROLIO SETTIMANA 29 APRILE – 3 MAGGIO 2019

Dopo il rally della scorsa settimana, con il prezzo del greggio arrivato a nuovi livelli record, per la quotazione petrolio sembra essere arrivato il momento del ritracciamento. 

PREZZO DEL PETROLIO SCIVOLA GIU’ DAI MASSIMI PLURIMENSILI

Finale d’ ottava in forte calo per il prezzo del petrolio, che nella versione WTI ha lasciato sul terreno il 3,63%, fissando l’ ultimo scambio a 62,84 dollari al barili, non molto lontano dai minimi a 5 sedute toccati a quota 62,28 dollari. Prezzo del greggio sprofondato per colpa delle prese di beneficio, scattate dopo essere stato raggiunto un nuovo massimo a sei mesi a quota 66,60 dollari. Il bilancio dell’ intera settimana appena mandata in archivio ha invece evidenziato un calo di quasi l’1,70%.

LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

Gli acquisti nel corso della prime sedute della scorsa ottava erano stati supportati dalla revoca delle esenzioni per l’ importazione di petrolio iraniano decise da governo statunitense. L’ amministrazione Trump aveva concesso la possibilità ad otto nazioni, tra cui l’ Italia di continuare ad importare la materia prima da Teheran. Dal prossimo 2 Maggio, le esenzioni saranno revocate, per limitare la principale fonte di guadagno del regime. Attualmente la produzione iraniana è scesa al di sotto di 1 milione di barili al giorno, secondo gli ultimi report, in forte calo dai 3 milioni di barili giornaliero esportati fino a qualche tempo fa. L’ Iran era il quarto Paese esportatore tra quelli aderenti all’ OPEC.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

Prezzo del petrolio che è stato inoltre frenato dall’ aumento delle scorte settimanali di greggio USA, che secondo le stime EIA ( Energy Information Administration ) sono cresciute di 5,5 milioni di barili, nella settimana terminata il 19 Aprile, ben oltre l’aumento pari a +0,8 milioni di barili indicato dagli analisti. Gli stock di benzina, invece, hanno evidenziato una contrazione di circa 2,1 milioni di barili, mentre gli analisti avevano ipotizzato un calo di circa 1,2 milioni di barili. Le scorte di distillati, invece, hanno mostrato una diminuzione di circa 0,7 milioni di barili, contro una flessione di circa 1,3 milioni di barili attesa dal mercato. Le anticipazioni diffuse dall’ API ( American Petroleum Institute ) avevano invece pronosticato scorte in crescita per 6,9 milioni di barili, riserve di benzina in aumento di 2,16 milioni di unità e stock di distillati in calo di 0,9 milioni di unità.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Poco movimentata la scorsa settimana per il nostro sistema operativo con sottostante il WTI che ha preso profitto sul primo target price pronosticato dalla strategia Long Intraday e sul primo obiettivo indicato dalla strategia Short Intraday.

Lo scenario rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 63,26 $; Target Price attesi in area 63,90 e 64,29 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 62,24 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 64,29 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 65,17 e 65,58 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 63,26, $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 65,58 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 65,98 e 66,64 dollari, estesi a 67,30$; Stop Loss in caso di ritorno sotto 64,29 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 58,68 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 59,27 e 59,87 dollari, estesi a 60,23 $; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 58 $.

Lo scenario ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 62,24 $, per sfruttare eventuali discese in 61,85 e 61,22 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 63,26$ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 61,22 $, per anticipare possibili cali fino a 60,85 e 60,23 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 62,24 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 60,23 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 59,87 e 59,27 dollari, estese a 58,68 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 61,22 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 67,30 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 66,64 e 65,98 dollari, estesi a 65,58 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 68,05 $.

ANALISI TECNICA ORO SETTIMANA 29 APRILE – 3 MAGGIO 2019

Di seguito l’analisi tecnica sul prezzo dell’oro per la settimana dal 29 aprile al 3 maggio 2019. 

L’ ORO RIMBALZA DAI MINIMI DEGLI ULTIMI 4 MESI GRAZIE AD ACCELERAZIONE PIL USA PRIMO TRIMESTRE

Dopo quattro settimane consecutive all’ insegna della debolezza, la quotazione oro rimbalza, mettendo a segno una performance a 5 sedute pari a +1,3%, a fronte di una chiusura di Venerdì 26 Aprile a quota 1.288,30 dollari ( +0,67% ). Il recupero si fa più corposo ( +1,8% ) se si considera che le quotazioni nel corso dell’ ottava appena andata in archivio avevano toccato un minimo a quattro mesi a quota 1.266 dollari.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DELL’ ORO

Prezzo del metallo giallo che quasi sui titoli di coda della ultima cinque giorni ha beneficiato della lettura migliore delle attese del Prodotto Interno Lordo USA del primo trimestre 2019, che in base alla prima stima ha evidenziato un progresso del 3,2% su base annualizzata, battendo nettamente le attese degli analisti, ferme a +2%. Deciso il recupero rispetto all’ ultimo trimestre del 2018, quando il PIL della prima economia mondiale registrò un incremento del 2,2%. Dai dettagli contenuti nel rapporto diffuso dal Dipartimento per il Commercio è merso che la buona performance è stata principalmente supportata dall’ export e dal contributo delle scorte, due fattori tuttavia temporanei fanno notare gli analisti. Buono anche il contributo arrivato dall’aumento della spesa pubblica.

La settimana macro negli USA si è aperta con la lettura dell’ indicatore del comparto manifatturiero del distretto di Richmond, che ad Aprile ha evidenziato una contrazione a 3 punti, giù dai 10 punti della precedente stima mensile, che corrispondeva anche a quanto atteso dagli analisti. Oltre a misurare lo stato di salute del comparto manifattura della regione di Richmond, il suddetto indice copre anche Virginia, Maryland, Carolina del Nord e del Sud, Distretto di Columbia e gran parte del West Virginia.

Per quanto riguarda il settore immobiliare statunitense, la Federal Housing Finance Agency ha rivelato che il cosiddetto indice FHFA, a Febbraio, ha evidenziato un incremento dello 0,3% su base mensile, frenando rispetto al +0,6% della precedente lettura di Gennaio. In crescita nel mese di Marzo, invece, le vendite di case nuove, che si sono assestate a 693 mila unità, in progresso dalle 667 mila vendite della precedente rivelazione. Superate le attese degli analisti, che invece indicavano una variazione a 649 mila unità.

Il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari diffusi dalla Mortgage Bankers Assosociation ( MBA ), nell’ ottava terminata il 19 Aprile, ha evidenziato una flessione del 7,3%, peggiorando rispetto al -3,5% della precedente rivelazione.

Oro in lieve ripresa dopo il deciso balzo fatto registrare dagli ordinativi di beni durevoli, che nella stima preliminare di Marzo hanno mostrato un incremento del 2,7% su base mensile, evidenziando un netto miglioramento rispetto al calo dell’1,1% di Febbraio ( a sua volta corretto al rialzo dal -1,6% della prima comunicazione ). Battute le aspettative degli analisti, che invece avevano ipotizzato un aumento limitato a +0,8%. Filtrato degli ordinativi sul settore dei trasporti, il suddetto indicatore ha invece rivelato un aumento dello 0,4%; mentre gli analisti avevano pronosticato un risultato pari a +0,2%. La precedente stima mensile è stata invece portata -0,2% da -0,1% della lettura flash.

Tornano a crescere le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nella settimana conclusasi il 20 Aprile sono salite a +230 mila unità, in aumento rispetto alle +200 mila unità stimate dagli analisti. Rivista lievemente al rialzo la precedente lettura mensile, che da +192 mila unità inizialmente comunicate è stata portata a +193 mila unità. La media mensile, indicatore più affidabile rispetto alle singole letture settimanali, si è invece portata a 206 mila unità, in aumento di 4.500 unità rispetto alla settimana precedente. Le richieste continuative, al 13 Aprile, invece, si sono assestate a 1,655 milioni unità, sui valori dell’ ottava precedente, pari a 1,654 milioni di unità, corretta da 1,652 milioni di unità della rivelazione flash. Lettura migliore delle attese degli analisti, che invece avevano stimato un risultato paria 1,682 milioni di unità.

L’ ottava si è chiusa con la diffusione del dato finale relativo alla fiducia dei consumatori di Aprile, che secondo quanto elaborato dall’ Università del Michigan si è assestato a 97,2 punti, superando i 96,9 punti della precedente lettura che i 97 punti indicati dagli analisti.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Sentiment di brevissimo periodo ancora debole per le quotazioni dell’oro, nonostante il timido segnale di inversione di tendenza, che ha ricondotto i prezzi oltre area 1.280 dollari. Finché il prezioso metallo giallo verrà scambiato sotto area 1.300 dollari non si escludono possibili ulteriori ribassi.

L’ andamento dei prezzi dell’ oro lo scorso anno era stato principalmente caratterizzato dalla mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, che lentamente aveva spinto le quotazioni alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari aveva innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo avrebbe corso il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari.

Sul breve periodo, lo stabile recupero di area 1.220 dollari, accompagnato dal ritorno in area 1.250 dollari, invece, ha allentato la pressione ribassista, favorendo il ritorno in un primo momento verso area 1.330 dollari e successivamente sui recenti massimi in area 1.350 dollari. Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo, tuttavia, si rafforzerà soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di brevissimo potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280-1.250 dollari. Con i mercati azionari globali che non lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe essere ancora rimandato.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro, che ha preso profitto sui 2 target price pronosticati dalla strategia Long Intraday e sui 2 obiettivi della strategia Short Intraday.

La visione rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.289,65 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.294,55 e 1.302,55 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.281,70 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.302,55 $, per sfruttare possibili allunghi in area 1.307,55 e 1.315,65 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.288,30 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.315,65 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.320,65 e 1.328,80 dollari, esteso a 1.336,50 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.302,55 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.243,35 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.248,15 e 1.251,45 dollari, estesi a 1.261,10 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.235 $ in chiusura di candela giornaliera.

La visione ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.281,70 $; Target Price previsti a 1.276,80 e 1.268,90 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.289,65 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.268,90 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.261,10 e 1.256,25 dollari; stop Loss in caso di ritorno sopra 1.276,80 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.256,25 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.251,45 e 1.248,15 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.243,35 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.268,90 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.336,50 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.328,80 e 1.320,65 dollari, estesi a 1.315,65 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.350 $ in chiusura giornaliera.

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