Prezzo petrolio: fase delicata ma nessun crollo dopo decisioni OPEC+

Quotazione petrolio abbastanza stabile il giorno dopo la decisione dell’OPEC+ di ridurre la portata dei tagli alla produzione a partire dall’1 agosto. La mossa dei paesi produttori ha spinto al ribasso il prezzo del petrolio ma non ha innescato alcun forte ribasso. 

Il prezzo del greggio oggi segna un calo contenuto con il WTI in flessione dello 0,92 per cento a 40,82 dollari al barile e il Brent che invece perde lo 0,6 per cento a 43,53 dollari al barile. Come si può vedere dal grafico in basso, quindi, la quotazione petrolio continua a muoversi in un trend che sembra essere sempre più consolidato. 

Secondo la view di Carlo Alberto De Casa, Capo Analista ActivTrades, il petrolio attraversa un momento delicato  visto che si trova molto vicino a livelli di resistenza tecnici. Tuttavia non ci dovrebbero essere ritracciamenti.

In questo contesto a dare la spinta decisiva al prezzo del greggio potrebbe essere solo l’avvio della ripresa economica oppure il calo degli stock di greggio che sono in giacenza o ancora la possibile scoperta del vaccino contro il coronavirus (l’americana Moderna ha annunciato l’avvio della sperimentazione conclusiva). Tra gli elementi che invece potrebbero condizionare al ribasso il prezzo del greggio ci sono proprio le decisioni dell’OPEC che, comunque, ad ora, non hanno avuto un effetto molto forte come detto in precedenza. 

In generale tutti i fattori citati dall’analista dovrebbero essere tenuti in considerazione dagli investitori prima di capire come posizionarsi sul petrolio. Ricordo che per investire sulla quotazione petrolio non serve comprare barili di greggio. Una valida alternativa è il CFD Trading. Puoi imparare a fare trading sul petrolio attraverso i CFD, usando il conto demo che broker autorizzati come eToro (qui la recensione) ti mettono a disposizione.

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Riunione OPEC+: cosa è stato deciso

La riunione dell’OPEC+ che si è tenuta ieri ha deliberato la riduzione dei tagli da 9,7 a 7,7 milioni di barili. A partire dal primo agosto prossimo, sul mercato entreranno 2 milioni di barili di greggio. Questo livello sarà tenuto fino a dicembre. Secondo il ministro per l’Energia della Federazione Russa, Alexander Novak, oggi il mercato petrolifero ha oramai raggiunto un certo bilanciamento e quindi una riduzione dei tagli non dovrebbe avere conseguenze drammatiche.

In effetti le parole di Novak ben sintetizzano quello che si verifica in queste ore sul mercato del petrolio. Le quotazioni del greggio, dopo aver battuto l’area compresa tra 40 e 41 dollari al barile, hanno registrato un leggero calo dopo le decisioni dell’OPEC+ scendendo fino a 39 dollari. Nulla di drammatico perchè adesso l‘area che fa da tappo è semplicemente collocata tra 39 e 41 dollari. E’ possibile che questo livello si consolidi ancora di più anche nei prossimi giorni. In questo contesto il vero cambio di rotta sarebbe dato dalla ripresa della domanda globale che, ad oggi, resta lontana. 

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