Considerando l’andamento tenuto dalle borse nel mese di gennaio (tutti gli indici hanno chiuso in rialzo), si può parlare di possibile svolta rialzista dei mercati finanziari? Questa è la domanda che molti lettori ci hanno posto e alla quale proveremo a dare una risposta con questo post.
La questione è cruciale perchè se è vero (come lascia intendere la performance di gennaio) che i mercati stanno voltando al rialzo, allora è bene prepararsi per tornare ad investire. Viceversa se invece i segnali arrivati dai mercati nel primo mese del nuovo anno fossero solo un fuoco di paglia, allora sarebbe il caso di proseguire con l’atteggiamento prudente fin qui tenuto.
Cosa fare quindi? Come è meglio posizionarsi?
Che la questione sia delicata e molto sentita, lo si intuisce anche dalle tante ricerche sul tema che, praticamente ogni giorno, gli investitori effettuano.
Se le questioni più cercate da inizio 2023 sono:
- dove investire nel 2023
- quali azioni conviene comprare nel 2023
- su cosa conviene investire adesso
è evidente che, mai come ora, per gli investitori è diventato prioritario capire se è conviene tornare ad investire oppure se è meglio restare disinvestiti.
Leggi anche: Come investire in borsa 2023 >>
Come inquadrare un mercato ribassista
Nel 2022 il mercato finanziario ha avuto un orientamento fortemente ribassista. Ora è un dato di fatto che nessuno possa prevedere fino a quando un mercato è destinato a restare basso, tuttavia è un dato di fatto che i mercati ribassisti sono solo una parte del normale ciclo. Prima o poi, quindi, i cali sono destinati a terminale. L’errore che in tanti fanno è dare per assodato che la situazione del 2022 sia destinato a durare in eterno. Essa è invece solo una fase che prima o poi volgerà al termine.
Lo storico insegna che ogni ribasso anche drammatico è poi sempre seguito da un mercato rialzista ossia da una fase in cui i prezzi delle azioni tendono a salire. Ad esempio dal 2020 l’indice S&P 500 di Wall Street ha messo a segno un aumento del 145 per cento. Ebbene in questo stesso arco di tempo e nonostante la forte progressione registrata, si sono verificate ben 4 fasi di ribasso.
Fermo restando che le performance passante non garantiscono risultati futuri e che un mercato ribassista può comunque evolvere verso un ulteriore calo, per gli investitori di lungo termine, il mercato ribassista rappresenta sempre un’occasione per procedere ad un ribilanciamento del proprio portafoglio rafforzando il potenziale di rendimento.
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Questo, in estrema sintesi, il contesto giusto in cui inquadrare un mercato ribassista. Chi volesse investire in borsa in questa situazione dovrebbe tenere in considerazione alcuni fattori:
- Un mercato ribassista è caratterizzato da un calo dei prezzi delle azioni e può durare da pochi mesi ad alcuni anni. Sempre dopo una fase ribassista, c’è un momento di ripresa con gli investitori che diventano più ottimisti (anche dal punto di vista psicologico) sulle prospettive future dell’economia e dei profitti aziendali.
- Non sempre i mercati ribassisti chiudono l’anno con un rendimento negativo. Ad esempio nel corso del 2020 ci sono state delle fasi ribassiste nel corso dell’anno, ma il mercato ha chiuso con una progressione del 18,4 per cento. Questo significa che anche nel caso in cui il 2023 dovesse evolvere al ribasso, non è detto che durante i prossimi mesi non possano esserci fasi di rialzo.
Analizzando i grafici è possibile vedere come l’S&P 500 dal momento della sua istituzione nel 1967 lha reso circa l’11 per cento all’anno e questo nonostante tutta la sua lunga storia non siano mancati dei momenti di forte crisi.
Nel 2023 il passaggio al mercato rialzista?
Sempre analizzando i dati dello storico, è possibile notare come nel 1973 il mercato abbia registrato un ribasso per ben due anni consecutivi. Nel 2000 è poi diminuito addirittura per 3 anni consecutivi. Da ciò ne consegue che le probabilità che il mercato registri un calo annuo sono del 3 per cento ovvero sono molto basse. Dallo storico, quindi, arriva la prima indicazione circa la possibilità che nel 2023 si possa compiere il passaggio da un mercato ribassista a uno rialzista.
E qui arriva la solita obiezione che abbiamo sentito ripetere davvero tante volte nel corso degli ultimi mesi: ma oggi c’è l’inflazione che invece in passato in c’era. Il ragionamento che viene fatto a supporto di questa obiezione è molto semplice: essendo l’inflazione ad un livello altissimo, i precedenti storici dicono poco in quanto riferiti a situazioni molto diverse. In realtà questa obiezione non è vera poichè anche nel periodo in cui l’inflazione è stata in assoluto più alta, il mercato ha sovraperformato molto bene nel lungo termine.
Quindi l’inflazione non è un buon motivo per pensare che nel 2023 non possa esserci il passaggio al mercato rialzista.
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La tesi che ad oggi va per la maggiore è che nei prossimi mesi la tendenza al recupero che le borse sembrano aver rivelato nel mese di gennaio sia destinata a proseguire. Un eventuale scenario di questo tipo implicherebbe il passaggio al mercato rialzista che, ovviamente, comporta l’introduzione di modifiche nel proprio portafoglio di investimento.
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Come investire durante un mercato ribassista
E nel caso in cui il 2023 non dovesse segnare il passaggio dalla fase rialzista a quella ribassista? Dinanzi ad una evoluzione simile diventa fondamentale assumere un certo approccio il cui obiettivo è quello di resistere al momento negativo. Nell’elenco seguente è possibile trovare alcuni suggerimenti concreti per investire se il mercato dovesse continuare ad essere ribassista anche nei primi mesi del nuovo anno.
- Niente panico: se il calo in borsa dovesse proseguire è è necessario mantenere la calma ed evitare di prendere decisioni affrettate. L’ansia ci sta tutta ma è sempre necessario tenere presente che i mercati ribassisti altro non sono che una fase del normale ciclo di borsa. Può volerci del tempo ma, in passato, il mercato azionario si è sempre ripreso dalle precedenti flessioni.
- Le scelte devono essere frutto di ponderazione: durante un mercato ribassista non c’è l’imbarazzo di scelta di titoli a buon prezzo. Spesso si è portati a pensare che, per creare un investimento redditizio, basti comprare azioni a sconto. Chi assume questa view non presta minimamente attenzione ai titoli inseriti in portafoglio. Ciò che conta, per questa tipologia di investitore, è comprare gli asset che costano di meno. Questo approccio è sbagliato. In realtà è necessario essere molto selettivi e acquistare solo i titoli che fanno riferimento a quotata dai solidi fondamentali in quanto solo essi garantiscono resilienza. Attraverso la selezione è possibile creare un portafoglio che sia in grado di resistere alla recessione senza perdite.
- Restare informati è un obbligo: prima di qualsiasi scelta di investimento, è necessario studiare e analizzare il contesto di riferimento e le prospettive dell’asset. Studiare significa restare aggiornati su tutte le notizie relative a quell’asset. Solo restando informati si possono prendere decisioni più informate sugli investimenti e quindi essere preparati per affrontare al meglio eventuali ulteriori ribassi. Quando parliamo di necessità di restare informati, non facciamo riferimento solo alle news che si possono tranquillamente leggere sul web o trovare sui media. Restare informati è anche confrontarsi con gli altri traders e scambiare opinioni con loro. In tal senso strumenti come ad esempio il social trading eToro possono essere molto utili.
Fin qui i consigli, ma concretamente come investire in un mercato ribassista? Il ribilanciamento del portafoglio deve essere l’obiettivo a cui tendere. Operativamente ribilanciare significa vendere gli asset che sono cresciuti di valore e usare parte dei proventi incassati per acquistare i beni più sottovalutati. Ad esempio se ragioniamo sulle azioni si tratta di vendere i titoli che hanno corso di più e comprare quelli dai fondamentali soliti ma sottovalutati.
Investire dal mercato ribassista a quello rialzista: conclusioni
Nei precedenti paragrafi abbiamo spiegato come comportarsi se nel 2023 ci dovesse essere il passaggio dal mercato ribassista a quello rialzista ma abbiamo anche fatto il punto su come investire nel caso in cui il mercato ribassista dovesse proseguire ancora.
Quello che ci sentiamo di dire in conclusione di questo post è che normale essere incerti quando si verificano flessioni di mercato. E’ però fondamentale assumere una prospettiva di lungo termine o quantomeno di medio termine evitando di farsi travolgere da decisioni che scaturiscono da movimenti di mercato brevi. Il portafoglio deve essere inoltre diversificato in modo tale da non allocare il capitale nei settori che danno più soddisfazione in un dato momento.
Quello che conta tenere a mente è che anche se nessuno può sapere di preciso quando accadrà, ma comunque il mercato è destinato a riprendersi. E questo non siamo noi a dirlo ma è la storia.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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