Comprare oro: quali sono le banche centrali più attive perchè lo fanno

Banche centrali sempre molto attive negli acquisti di oro. Secondo i dati del World Gold Council, nel corso del terzo trimestre 2022 le banche centrali, nel loro insieme, hanno comprato qualcosa come 399 tonnellate d’oro, per un valore complessivo pari a circa 20 miliardi di dollari. Ovviamente acquisti così sostenuti hanno avuto come effetto secondario un forte incremento della domanda globale del gold.

Una situazione come questa lascerebbe ipotizzare che le quotazioni dell’oro, anche a causa delle mosse degli istituti centrali, possano aver registrato un incremento. E invece la realtà è diametralmente opposta. Perchè mentre le banche centrali compravano enormi quantitativi di oro fisico (lingotti e monete), la quotazione dell’oro ha registrato un ribasso evidente. Come si può vedere dal grafico in basso, il prezzo del gold nel terzo trimestre ha registrato un ribasso dell’8 per cento.

La flessione, maturata in un contesto in cui l’oro avrebbe dovuto invece beneficiare della sua natura di bene rifugio, è stata un effetto dell’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali e del conseguente rialzo dei rendimenti di altri asset.

Chiarito questo aspetto, quali sono le banche centrali che nel terzo trimestre 2022 hanno comprato i maggiori quantitativi di oro? E perchè questi istituti hanno agito in tal modo?

Iniziamo con l’evidenziare che tra luglio e settembre la domanda mondiale di oro è stata pari 1.181 tonnellate, in rialzo del 28 per cento rispetto alle 922 tonnellate di un anno fa. Grazie a questa accelerazione, la domanda di gold da inizio anno è tornata ai livelli precedenti alla pandemia. Più nel dettaglio, il ritmo degli acquisti di oro delle banche centrali nel corso del terzo trimestre ha agganciato e superato il precedente record trimestrale che risaliva al 2000.

Secondo il World Gold Council, le banche centrali che più hanno comprato oro sono state quelle di Turchia, Uzbekistan, Qatar e India. Questi sono i dati noti ma non bisogna dimenticare che ci sono molte banche centrali che neppure comunicano l’entità dei loro acquisti di oro.

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Tra gli istituti centrali che non hanno mai reso noti gli acquisti di oro ci sono quelli di Russia e Cina. Sulla Turchia, invece, ci sono dati molto precisi: nel trimestre gli acquisti di lingotti e monete d’oro da parte di Ankara sono stati pari a 46,8 tonnellate con un rialzo di ben il 300 per cento rispetto ai dati dell’anno precedente. Acquisti così forti sono stati condotti dalla banca centrale turca per proteggersi dall’inflazione. Secondo Louise Street, analista di World Gold Council, la prospettiva è per un aumento degli acquisti delle banche centrali anche nei prossimi mesi. Inoltre la domanda di gioielli dovrebbe continuare a restare forte soprattutto in alcuni paesi come l’India e, più in generale, tutta l’area del Sud Est asiatico.

Lato operativo questa dinamica potrebbe favorire l’andamento del prezzo dell’oro. Ricordiamo che per investire su questo asset non è necessario comprare lingotti o monete fisiche. Chi è interessato a speculare sul prezzo del gold anche nel lungo termine senza possedere l’asset può operare con i CFD. eToro (qui il sito ufficiale) è un broker che offre una demo gratuita di 100 mila euro virtuali per imparare a fare trading con i CFD sull’oro.

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