Prezzo oro previsioni 2023: con recessione sarà rally fino a 3000$? Ecco come investire

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Quali sono le previsioni sul prezzo dell’oro per il 2023? A porsi questa domanda sono stati diversi analisti che però, a dimostrazione della complessità del momento, sono arrivati a conclusioni diametralmente opposte. Le varie analisi possono essere utilizzate da tutti gli investitori che hanno già oro nel proprio portafoglio o che sono comunque interessati ad investire sul gold.

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Ma veniamo all’argomento del post. Le previsioni oro 2023 non convergono in una sola direzione. Da un laro abbiamo quelle di Goldman Sachs sono molto ottimistiche. Secondo gli analisti della banca d’affari americana, infatti, il prezzo del gold da qui ai prossimi mesi dovrebbe raggiungere i 2500 dollari. Un rialzo molto consistente se si considera quello che è l’attuale valore di questo asset.

Addirittura gli analisti della banca d’affari Usa hanno scorporato questo target finale dividendolo in questo modo: 150 dollari di aumento sono da riportare all’effetto ricchezza, 400 dollari di incremento sono connessi all’effetto paura e 150 dollari all’incremento della domanda da parte delle Banche centrali. Secondo Goldman Sahs proprio la paura avrebbe portato gli acquisti di oro attraverso gli ETF ad un aumento di quasi 200 tonnellate.

Dall’altro abbiamo invece la prospettiva dell’analista di Investing Pinchas Cohen secondo il quale se la FED dovesse persistere con le sue politica monetarie aggressive, non è da escludere che il prezzo dell’oro possa anche crollare a 1300 dollari nei prossimi 6 mesi.

Vediamo entrambi i punti di vista partendo dalla quotazione oro in tempo reale.

Prezzo oro: perchè l’attuale trend è al rialzo

Se le previsioni sul prezzo oro 2023 elaborate da Goldman Sachs sono molto forti è anche perchè il punto di partenza delle valutazioni è già significativo. Come si può vedere dal grafico in basso, dopo alcuni mesi caratterizzati da un appiattimento del prezzo del gold, a seguito della crisi delle banche e e delle aumentate prospettive di recessione, i prezzi dell’oro si sono impennati.

E così la view dell’ultimo trimestre 2022, quella condizionata dall’indebolimento del renminbi cinese a sua volta causato dall’adozione, da parte delle autorità di Pechino, di frequenti lockdown per contenere i picchi di covid19, è definitivamente alle spalle.

Adesso è la paura a farla da padrone. Timori per la possibilità che le crisi delle banche possa contagiare anche altri istituti (nonostante il tentativo delle autorità di buttare acqua sul fuoco) ma timori anche per la prospettiva di una recessione dura.

Difficile che questo contesto possa cambiare nel giro di prossimi mesi anche perchè sullo sfondo ci sono sempre le tensioni tra la Russia e l’Occidente. Non solo ma l’avvicinamento tra Pechino e Mosca, puramente strategico, potrebbe avere effetti negativi sui commerci tra Europa e Cina e quindi rendere il contesto di riferimento ancora più complesso.

Previsioni oro 2023: come investire

Se le previsioni sul gold elaborate da Goldman Sachs dovessero essere reali, allora la strategia da adottare sull’asset giallo non potrebbe che essere di tipo rialzista. In passato per investire al rialzo sull’oro era necessario, per forza di cose, comprare oro fisico. Oggi è invece possibile speculare attraverso uno strumento derivato come i CFD (Contratti per Differenza) che riproduce l’andamento del sottostante (il gold in questo caso). Per fare CFD Trading sull’oro è fondamentale usare strumenti avanzati.

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Prezzo oro previsioni 2023 più avanzate: target a 3000 dollari?

E a proposito proprio della leva rappresentata dal rischio recessione, le previsioni più avanzate per il 2023 vedono il gold addirittura a 3000 dollari l’oncia.

Una stima inimmaginabile fino a poco tempo fa. Ma come si è arrivati a questo target così avanzato?

Tanto per iniziare c’è da dire che investitori finanziari speculano sull’oro mediante tre principali strumenti: i contratti futuees, i fondi che sono negoziati in borsa e le opziono. Ebbene nelle ultime settimane, come affermato da Aakash Doshi, responsabile delle materie prime per il Nord America di Citigroup, si è verificato un boom dell’attività degli investitori in tutti e tre gli strumenti. Ovviamente questo non può essere una coincidenza.

Dal punto di vista tecnico, sull’oro si è oramai formato un pattern rialzista. Nello specifico si tratta del cosiddetto Cup and Handle. Una sorta di tazza di manico dove c’è un calo, appunto il manico, che è rivelatore di un’opportunità di acquisto per andare long.

Questa formazione grafica affonda le sue radici nel lontano 2012. Il punto di breakout si colloca a circa 2.000 dollari mentre la distanza tra picco e il fondo è pari a circa 1000 dollari.

Cosa si deduce da questo pattern? Un’ipotesi a dir poco suggestiva ossia il rialzo del gold anche fino a 3000 dollari l’oncia.

Si tratta di una prospettiva che non può non tradursi in scelte rialziste sul gold.

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Previsioni oro prossimi 6 mesi: analisi di Pinchas Cohen

E passiamo adesso a chi invece vede nero sul prezzo dell’oro: Cohen di Investing.com. Secondo l’esperto è necessario prendere atto del fatto che i tassi di interesse in continuo aumento stanno provocando una fuga degli investitori dall’oro. Il gold, semplicemente, non rende nulla e da qui il dietrofront dei trader.

Nel mese di settembre, l’oro si è inabissato ai minimi del 2021, che però erano anche i minimi tra i due picchi record del 2020 e del 2022. Insomma grazie a questo movimento l’oro è riuscito a portare a completamento un enorme doppio apice.

A partire da questa situazione, l’analista ipotizza che il prezzo dell’oro possa rafforzare le sue prospettive sul doppio apice se le quotazioni dovessero scendere sotto al minimo del 28 settembre di 1.618 dollari. Visto che l’altezza del pattern è di è 40 dollari, il breakout potrebbe allora fare un test a 1.300 dollari. Le tempistiche necessarie per raggiungere questo obiettivo del doppio apice potrebbero essere di appena sei mesi, vale a dire quanto tempo ci ha messo sempre l’oro per scendere ogni volta che aveva raggiunto il record. Al tempo stesso, però, non è da escludere che l’arco temporale possa essere anche di due anni, ossia quanto di impiega il pattern per svilupparsi.

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Prezzo Oro previsioni 2023: le prime indicazioni

Gli analisti di UBS hanno invece focalizzato la loro attenzione sulle previsioni per il 2023. Secondo Wayne Gordon, anche se la sensibilità dell’oro ai catalizzatori di lungo termine sembra essere cambiata, le prospettive del gold continuano ad essere legate alla direzione del dollaro e alle mosse della FED. In questo contesto gli esperti vedono rischi di ribasso per l’oro fino a fine 2022 mentre nel primo semestre 2023 dovrebbe subentrare una certa stabilizzazione. Seguendo la linea cronologica si può poi ipotizzare una ripresa del rialzo a partire dalla metà del prossimo anno. Queste previsioni sul 2023 si basano su due assunti:

  • il dollaro Usa raggiungerà il suo picco massimo nel primo trimestre del 2023
  • la FED fermerà i rialzi dei tassi di riferimento nel secondo trimestre 2023.

Secondo Gordon il motivo dell’attuale continuo scollamento tra il prezzo corrente dell’oro e quello che sarebbe dovuto essere il valore secondo le stime iniziali è da ricercare in una combinazione tra l’alto premio per il rischio geopolitico, di un’inflazione persistente e un numero limitato di alternative come le obbligazioni high-grade. Nel loro insieme, ha evidenziato l’esperto, questi fattori hanno causato un incremento della sensibilità del metallo giallo alle sue variabili sottostanti. Il suggerimento dell’analista è quello di continuare a proteggersi dal rischio di un ulteriore ribasso con posizioni a più lungo termine, puntando su una risalita del valore del gold nel secondo trimestre 2022.

Per implementare questa strategia si possono usare i CFD sull’oro. Ricordiamo che il broker eToro mette sempre a disposizione la demo gratuita per fare pratica senza rischi (qui il sito ufficiale del broker).

Che il 2023 possa essere per il gold un buon anno è una tesi sostenuta anche da Bank of America secondo i cui analisti, nel nuovo ci potrebbe essere un incremento delle valutazioni dell’oro sino ad oltre 2.000 dollari l’oncia. Questo perchè la fine degli aumenti aggressivi dei tassi da parte della FED potrebbe generare una contrazione del costo opportunità ed essere da volano per la domanda di gold.

Secondo Ole Hansen, numero uno delle strategie sulle materie prime per Saxo Bank, il 2023 sarà un anno favorevole per i prezzi dell’oro grazie al supporto della recessione e a causa dei rischi che invece potrebbero correre il mercato azionario. Per l’esperto altri fattori che potrebbero condizionare al rialzo le valutazioni del gold nel 2023 sono l’eventuale raggiungimento di un picco dei tassi delle banche centrali e la possibilità che il dollaro possa essere più debole. I prezzi dell’oro, ha quindi aggiunto l’analista, sono in pendenza da inizio di novembre a causa delle turbolenze dei mercarti e dell’aumento del rischio di recessione.

Sulle previsioni oro 2023 è intervento anche Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di SKCharting.com, secondo il quale è oramai evidente che l’oro è in cerca di stabilizzazione sopra i 1950 dollari. “Potrebbe sembrare un’ovvietà: per arrivare ad un nuovo record sopra i 2.000 dollari, bisogna superare i 1.950 dollari” è i messaggio lanciato da Dixit. Il passaggio da 1950 dollari l’oncia a 2000 dollari l’oncia non va inteso come una semplice progressione naturale ma al contrario come una fase tecnica cruciale. Alla luce di questo ragionamento, 1950 dollari sarà quindi la resistenza tecnica con cui il gold farà i conti nei prossimi mesi. Tenendo conto che solitamente i tassi FED arrivano al picco nel secondo trimestre dell’anno, non sorprenderebbe se la quotazione del gold si dovesse stabilizzare sopra i 1.950 dollari nel medio periodo ossia nel secondo trimestre 2023. Secondo Dixit c’è anche una seconda ragione per cui il prezzo dell’oro ha la necessità di restare per un pò di tempo sopra i 1950 dollari l’oncia prima di cercare l’affondo su più alti livelli.

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Storicamente, infatti, “1.920 dollari è stato il massimo record per l’oro spot, prima dell’avvento dei 2.073 dollari nell’agosto 2020, quasi identico al picco del marzo 2022 di 2.070 dollari”. Di conseguenza è plausibile che anche ora possa avvenire qualcosa di simile.

Ancora secondo Juerg Kiener, direttore gestionale e responsabile degli investimenti di Swiss Asia Capital, ci sarà un mercato toro per l’oro nel 2023. Per l’analista i grafici dell’oro spot lasciano intendere che quota 1950 dollari possa essere una sorta di fermata intermedia del primo trimestre dell’anno. I target sono quindi oltre. Staremo a vedere.

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