I 4 catalyst per investire in borsa questa settimana (24-28 aprile 2023)

Aggiornamento del

La borsa di Milano sia oggi che domani 25 aprile sarà normalmente aperta (eccezion fatta per la sessione di Trading After Hours che invece viene stoppata per la festività della Liberazione). Considerando che anche le altre borse mondiali sono normalmente aperte, possiamo dire che, operativamente parlando, la settimana dal 24 al 28 aprile sarà una classica Ottava all’insegna del trading online.

Visto che questo è il primo giorno della settimana, ci poniamo la più consueta delle domande: quali sono i fattori da considerare per investire in borsa nell’Ottava corrente? Ci sono catalizzatori che sono in grado di condizionare l’andamento degli scambi?

La risposta è ovviamente affermativa. Analizzando il calendario dei market mover in Usa e in Europa abbiamo individuato ben 4 fattori che potrebbero impattare sull’andamento degli scambi.

Vediamo nel dettaglio.

1 – PIL e inflazione Usa in primo piano

Il primo catalyst di cui ci occupiamo è sicuramente il più potente in assoluto. Forse a qualcuno è sfuggito ma, nel corso di questa settimana, dagli Usa arriveranno due dati che sono molto attesi dagli investitori: inflazione e PIL del primo trimestre 2023. Molto attesi perchè dall’ammontare dell’uno e dell’altro dipenderanno le prossime decisioni di politica monetaria della FED. Tutti gli analisti sono concordi nell’affermare che un dato sui prezzi al consumo basso e al tempo stesso un PIL in raffreddamento potrebbero spingere la Federal Reserve a rivedere le proprie decisioni sui tassi arrestando la politica degli aumenti fin qui perserguita.

Per quello che riguarda le previsioni di consensus, i dato sul prodotto interno lordo dovrebbero indicare una crescita solida, con la spesa dei consumatori prevista su livelli ancora alti. Viceversa gli analisti prevedono un calo dell’indice dei prezzi PCE con la lettura core che dovrebbe restare sui livelli in essere. Attenzione perchè anche l’indice del costo dell’occupazione dovrebbe segnare un aumento in linea con un’inflazione che sembra essere destinata a restare elevata.

2- Trimestrali Wall Street

Come noto negli Stati Uniti è in pieno svolgimento la stagione delle trimestrali. Anche nella settimana iniziata oggi non mancheranno gli appuntamenti con i conti trimestrali. A togliere il velo dai risultati nell’Ottava corrente saranno quotate come Amazon, Microsoft e Google. Tre colossi del settore tech, quindi, e un appuntamento che può essere la chiave di svolta per l’intero mercato. Secondo gli analisti il mercato reagirà, in un modo o nell’altro, ai risultati delle tre quotate. Gli investitori, infatti, vorranno verificare se il buon andamento di borsa fin qui tenuto dai titoli in questione, sia giustificato dai fondamentali.

Insomma si tratta di un test chiave e questo lo si è già intuito da quanto avvenuto nella seduta di venerdì al titolo Amazon. Il colosso ecommerce, infatti, ha messo a segno un secco +3 per cento in scia ad alcune previsioni redatta da un analista secondo cui l’attività di Amazon nel trimestre dovrebbe battere le attese di Wall Street. Adesso però si attendono i fatti.

E’ da inizio anno che io traders guardano con favore soprattutto ai titoli tech e growth. La preferenza è frutto di una convinzione ben precisa: l’auspicio che la FED possa presto cessare la sua politica di rialzo continuo dei tassi di riferimento. Proprio questa speranza ha contribuito a dare sostegno ai mercati azionari nonostante le preoccupazioni per la crisi delle banche regionali americane.

Per la cronaca, Microsoft e Alphabet renderanno noti i rispettivi conti martedì mentre Amazon giovedì.

Ricordiamo che le azioni di queste quotate (come del resto tutte le azioni di Wall Street) si possono comprare scegliendo il broker eToro.

3 – Trimestrali banche europee

Se fino ad ora sono state le trimestrali americane a fare il bello e il cattivo tempo, nell’Ottava che ha avuto inizio oggi, ci sarà anche la “concorrenza” di quelle europee.

L’agenda macro settimanale, infatti, prevede la pubblicazione delle trimestrali di alcune importanti banche europee come ad esempio USD; Deutsche Bank, Santander e Barclays.

Anche questo è un test chiave che avviene in un momento molto delicato. Infatti le banche europee sono reduci da mesi difficilissimi a causa della crisi del Credit Suisse e dal rischio effetto domino innescato dalla bufera che ha colpito le banche regionali degli Stati Uniti.

Questi due eventi hanno avuto un impatto pesantissimo sul settore bancario europeo. Infatti gli istituti del Vecchio Continente, nell’immediatezza del terremoto, hanno bruciato 180 miliardi di dollari. Successivamente è avvenuta una leggera ripresa che però non ha portato al ripristino della situazione iniziale. Ad oggi, infatti, il valore delle banche inferiore è ancora inferiore di 70 miliardi di dollari rispetto a quello risalente a prima del crollo della Silicon Valley avvenuto a inizio marzo.

Anche sulle azioni delle banche europee che in questa settimana sono alle prese con la pubblicazione dei conti trimestrali si può speculare con il broker eToro. Chi volesse comprare azioni reali può farlo.

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4- PIL area Euro

Quarto e ultimo catalizzatore per investire in borsa questa settimana è il PIL dell’area Euro. Il dato verrà pubblicato venerdì e sempre lo stesso giorno saranno anche resi noti i PIL nazionali di Francia, Spagna e Germania. L’attesa quindi è molto alta.

Alla luce degli ultimi dati macro arrivati dall’Eurozona, si può dire che, nonostante la politica monetaria più restrittiva, l’economia dell’area Euro resta molto forte e parallelamente l’inflazione non essere intenzionata a cedere.

Considerando che da tempo è in atto una forte performance del settore servizi che nella zona euro è determinante, non è da escludere che le pressioni salariali possano continuare a restare elevate, rendendo così difficili gli sforzi seguiti con tenacia dalla Centrale Europea per riportare l’inflazione al target del 2 per cento.

E a proposito di costo del denaro, è scontato che la BCE nel board di maggio decisa un rialzo dei tassi minimo di 25 punti base (anche se alcuni esperti non escludono aumenti anche di 50 punti base).

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