Ipo di Arm di Softbank sarà la più grande del 2023: azioni sul Nasdaq

Le azioni Arm Holdings si preparano all'IPO - BorsaInside

La società tech Arm Holdings si prepara alla quotazione sul Nasdaq di Wall Street. Attualmente la società che si occupa della produzione di chip, fa capo a Softbank e già in passato si era ipotizzata una sua possibile Ipo che poi, a causa del contesto non favorevole, è stata sospesa. Adesso però sembra davvero essere la volta buona. Si tratta di una notizia positiva non solo per gli investitori interessati eventualmente a partecipare all’operazione ma per tutto il settore mondiale delle Ipo che da due anni è in piena crisi. Un effetto dirompente garantito, quindi, che è frutto del primato che già ora sembra attendere l’operazione: l’essere l’Ipo più grande di tutto il 2023.

Ma vediamo quali sono i dettagli dell’offerta pubblica di acquisto delle azioni Arm Holdings presentando anzitutto la società che punta allo sbarco a Wall Street.

Chi è Arm Holdings

Arm Holdings è una società britannica specializzata nella progettazione di microprocessori e semiconduttori. Fondata nel 1990, ARM è diventata una delle aziende leader nell’industria dei semiconduttori, notevolmente riconosciuta per la progettazione di architetture di processori avanzati utilizzati in una vasta gamma di dispositivi, dall’elettronica di consumo agli strumenti industriali.

La caratteristica distintiva della società è la sua architettura di processori, che è utilizzata da molti produttori di chip in tutto il mondo. A differenza di alcune altre aziende nel settore, ARM non produce fisicamente chip, ma invece concede licenze per la sua tecnologia di progettazione e architettura a vari produttori di semiconduttori. Questi produttori personalizzano e producono i propri chip basati sulla tecnologia di ARM per una vasta gamma di applicazioni.

Grazie alla sua architettura efficiente e versatile, ARM ha avuto un impatto significativo nell’industria dei dispositivi mobili, contribuendo a alimentare smartphone, tablet e molti altri dispositivi portatili. Oltre al settore dei dispositivi mobili, i processori ARM sono utilizzati in apparecchiature come dispositivi di rete, automobili, elettrodomestici intelligenti, sensori, e persino in applicazioni industriali e scientifiche.

Nel corso degli anni, ARM ha costantemente sviluppato nuove architetture di processori, cercando di migliorare l’efficienza energetica, le prestazioni e la versatilità dei chip. L’azienda ha avuto un ruolo cruciale nel guidare l’innovazione nei dispositivi connessi e nell’Internet delle cose (IoT). Oggi Arm Holdings è in prima linea sul fronte dell’intelligenza artificiale.

Come anticipato già in precedenza, ARM sta pianificando un’offerta pubblica iniziale al Nasdaq che rappresenterebbe un passaggio significativo nella sua storia finanziaria e potrebbe avere implicazioni per l’azienda stessa e l’industria dei semiconduttori globale.

Ipo Arm Holdings: le caratteristiche già note

Stando alle indiscrezioni la Arm mira a quotare le proprie azioni con il simbolo “ARM”. Sebbene i dettagli esatti dell’offerta non siano ancora stati divulgati, è emerso che l’azienda prevede di lanciare un roadshow nella prima settimana di settembre, con l’obiettivo di fissare il prezzo dell’IPO la settimana successiva.

Le prospettive sembrano ambiziose per Arm, che cerca di raggiungere una valutazione compresa tra 60 e 70 miliardi di dollari. Questa mossa segna un passo significativo per l’azienda e indica la fiducia che ha nel suo futuro e nelle sue potenzialità di crescita.

La società ha reso noto quale sarà il supporto finanziario per l’Ipo. L’operazione sarà guidata da ben 24 banche tra cui quattro banche principali – Barclays, Goldman Sachs, JP Morgan e Mizuho che guideranno l’offerta. Ci sono poi altre 10 banche di secondo livello, tra cui Bank of America, Citigroup, Deutsche Bank, Bnp Paribas e Jefferies. Un terzo livello di supporto coinvolge un gruppo di 14 società, tra cui nomi di spicco come Hsbc, Intesa Sanpaolo e Societe Generale.

Nell’ottica dell’avvio del processo di Ipo, Arm ha fornito documenti ufficiali e dettagli finanziari cruciali. Per l’anno fiscale terminato il 31 marzo 2023, l’azienda ha riportato ricavi totali di 2.679 milioni di dollari, in leggera flessione rispetto ai 2.703 milioni di dollari dell’anno precedente. In termini di margini di profitto, Arm ha dimostrato un notevole margine lordo del 96 per cento, riflettendo l’efficienza delle sue operazioni. Il margine di utile operativo si è attestato al 25%.

L’utile netto da operazioni continuative è stato di 524 milioni di dollari per l’anno fiscale in questione, con un leggero calo rispetto ai 676 milioni di dollari dell’esercizio precedente. Tuttavia, dopo gli aggiustamenti necessari, l’utile netto rettificato è stato di 657 milioni di dollari, mostrando una performance solida e sostenibile.

Nel momento in cui le azioni Arm saranno quotate sul Nasdaq, sarà anche possibile comprarle oppure tradarle con i CFD, Tra i broker che consentono di operare in entrambe le direzioni ci sono:

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