
Hays Plc, una delle principali società di reclutamento a livello globale, ha comunicato un calo dell’8% delle commissioni nette di gruppo nel primo trimestre dell’anno fiscale, chiuso il 30 settembre. Il risultato riflette la persistente debolezza del mercato del lavoro, in particolare nelle assunzioni a tempo indeterminato e nei contratti temporanei, e conferma un trend di rallentamento già evidente nei mesi precedenti.
Le commissioni nette complessive hanno segnato un -8% su base comparabile, in linea con il trimestre precedente. Nel dettaglio, le attività temporanee e a contratto hanno registrato un calo del 5%, mentre le assunzioni permanenti hanno segnato una flessione più marcata del 14%, dovuta principalmente a una riduzione del 13% nei volumi di collocamento.
Il numero complessivo di consulenti è diminuito del 4% rispetto al trimestre precedente e del 15% rispetto all’anno scorso, ma la produttività individuale è cresciuta del 7%, segnale di una maggiore efficienza operativa.
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Andamento regionale: cali generalizzati ma con eccezioni
In Germania, mercato chiave per Hays, le commissioni nette su base comparabile sono diminuite del 7%. Le attività temporanee e a contratto hanno perso il 5%, mentre il segmento delle assunzioni permanenti ha registrato un -12%. I volumi complessivi sono scesi del 9% e il numero di consulenti è calato del 2% trimestre su trimestre (-13% su base annua), compensato da un aumento della produttività del 6%.
Nel Regno Unito e Irlanda, le commissioni nette hanno registrato una flessione del 9%. Il temporaneo e il contratto hanno segnato un calo del 10%, mentre le assunzioni permanenti si sono ridotte del 9%. Il settore privato ha perso il 5%, mentre il settore pubblico ha subito un crollo del 20%. Nonostante ciò, la produttività per consulente è aumentata del 14%, e l’utile operativo pre-eccezionali ha mostrato un miglioramento su base annua.
In Australia e Nuova Zelanda, le commissioni nette sono diminuite del 5%, con un -2% per il temporaneo e un -9% per il permanente. Le regioni del Nuovo Galles del Sud e del Victoria hanno segnato rispettivamente -5% e -7%. Anche qui il numero di consulenti è in calo (-4% sul trimestre, -11% su base annua), ma la produttività è cresciuta del 5% e l’utile operativo risulta in aumento rispetto all’anno precedente.
Nel segmento “Resto del Mondo”, Hays ha riportato una contrazione del 10% delle commissioni nette, con -4% nel temporaneo e -14% nel permanente. Le performance più positive si sono registrate in Spagna (+18%) e Giappone (+5%), mentre Francia, Svizzera, Italia e Polonia hanno segnato cali compresi tra l’11% e il 20%.
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Debito e costi sotto controllo
Alla chiusura del trimestre, Hays presentava un debito netto di circa 40 milioni di sterline, rispetto ai 26 milioni di sterline di liquidità netta registrati alla fine dell’anno fiscale 2025. La variazione è legata principalmente a deflussi di cassa stagionali e alla tempistica dei pagamenti di fine mese.
I costi operativi a valuta costante si sono attestati a 74 milioni di sterline, in lieve calo rispetto ai 75 milioni del trimestre precedente. L’azienda prosegue inoltre il proprio piano di riduzione strutturale dei costi, con l’obiettivo di ottenere risparmi annuali per 45 milioni di sterline entro il 2029, grazie anche a una riduzione del 17% del personale non consulente in un solo anno.
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Prospettive: 2026 ancora complesso
Guardando ai prossimi mesi, Hays prevede che le condizioni di mercato rimarranno difficili per tutto l’anno fiscale 2026, con un numero di consulenti sostanzialmente stabile nel trimestre in corso. L’azienda sottolinea una visibilità ancora limitata sull’andamento della domanda per il resto dell’anno e non si attende alcun impatto rilevante derivante dalle variazioni dei giorni lavorativi.
Secondo gli analisti di Jefferies, i risultati del trimestre — con un -8% su base comparabile — sono in linea con le stime di consenso, ma non evidenziano segnali di ripresa rispetto ai mesi precedenti. Gli esperti segnalano una persistente debolezza in Europa e un deterioramento del mercato statunitense nel corso dell’estate. Per l’intero esercizio 2026, prevedono una contrazione delle commissioni nette del 6% e un EBIT rettificato di 45 milioni di sterline, leggermente inferiore alle previsioni di consenso (calo del 4% e 52 milioni rispettivamente).
Hays continua dunque ad affrontare una fase di stagnazione globale del mercato del lavoro, ma mantiene il focus su efficienza, produttività e contenimento dei costi in vista di una possibile ripresa nel medio periodo.
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