Investimenti ESG: convengono nel 2023? Scopri criteri e migliori punteggi ESG

Gli investimenti ESG torneranno ad essere protagonisti nel 2023 oppure sono destinati a muoversi in linea con l’andamento sottotono già evidenziato l’anno scorso? Questo è l’interrogativo che gli investitori attenti alla tematica della sostenibilità si stanno ponendo con l’inizio del nuovo anno.

Tecnicamente gli investimenti ESG sono stati tra i grandi “sconfitti” del 2022. Nonostante un interesse sempre maggiore per il tema, le performance hanno deluso. In realtà se gli investimenti ESG non hanno avuto quel risultato che ci si attendeva alla fine del 2021, questo è stato a causa delle forti difficoltà attraversate da tutto il settore finanziario. La decisione delle banche centrali di contrastare ad ogni costo l’alta inflazione ricorrendo ricorrendo a generali e continui rialzi del costo del denaro, ha fatto venir meno la propensione al rischio. A farne le spese anche il segmento ESG.

Cosa succederà con l’inizio del nuovo anno? Ci sarà una riscoperta della tematica e quindi il riscatto degli investimenti ESG? Cercheremo di capirlo con questo articolo che si compone di due parti: nella prima, sulla base delle tendenze in atto, proveremo a capire quanto investire in ESG nel 2023 conviene. Nella seconda ci focalizzeremo sull’importanza dei punteggi ESG per gli investitori. In merito a questo secondo punto, possiamo già anticipare che ci sono broker come ad esempio eToro che mettono a disposizione dei loro clienti punteggi ESG su migliaia di asset. Obiettivo è quello di permettere ai trader interessati di valutare se la singola società merita o l’investimento per il suo impegno sul fronte ESG.

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Investimenti ESG 2023 convengono?

Gli investimenti nella sostenibilità (ESG) si stanno evolvendo verso nuove frontiere probabilmente più complesse rispetto al recente passato ma, non per questo, meno appetibili agli occhi degli investitori alla ricerca di una buona diversificazione.

Appare di fatti evidente come l’invasione russa in Ucraina abbia posto in seria discussione i principi della sostenibilità, stimolando in alcuni casi anche un inaspettato ritorno al carbone e, comunque, approcci che sono evidentemente molto lontani dall’investimento responsabile di cui per anno si è parlato come un mantra.

In aggiunta a tale contesto, si è abbattuta una elevata e persistente inflazione che non solamente è stata determinata dalla carenza di offerta di materie prime energetiche e agricole, quanto anche dalla necessità che le catene di produzione e distribuzione si riposizionassero in seguito all’emersione di nuove tensioni geopolitiche internazionali.

Di qui, le nuove sfide per gli investimenti nella sostenibilità, con alcuni analisti che si sono domandati se essi possano ancora essere una scelta vincente.

A chiederselo sono stati anche gli esperti di Raiffeisen Capital Management, che hanno rammentato come tuttavia questo dubbio non sia sperimentabile nella sostanza, considerato che l’investimento sostenibile offre sempre un doppio rendimento, sia in termini finanziari che in termini extra-finanziari.

Per gli analisti della società di capital management, il problema non è certo stato quello di sposare gli investimenti sostenibili ma, di contro, averlo fatto troppo tardi. “Se il mondo avesse deciso prima e in misura più incisiva gli investimenti nelle energie alternative ci troveremmo in una posizione decisamente migliore, sia a livello di maggiore sostenibilità del pianeta che di minore dipendenza dalla Russia, principale fornitore di gas all’Europa” – hanno affermato gli analisti della società.

Per quanto poi concerne il tema finanziario, per RCM la convenienza della sostenibilità regge comunque per almeno due motivi. “In primo luogo il mercato sta reggendo grazie a prodotti ben strutturati che hanno mostrato andamenti finanziari in linea con la media di mercato senza particolari sbandamenti o deflussi da parte degli investitori”. In secondo luogo si tratta di prodotti finanziari che già per attitudine, a prescindere dal fatto di essere o meno orientati ai principi ESG, non sono nati per operazioni finanziarie intra day o comunque di breve durata ma hanno un orizzonte temporale più lungo.

Per gli esperti di Raffeisen è quindi fondamentale valutare gli investimenti ESG solo nel lungo termine. Questo perchè la storia insegna che comunque tutti i periodi critici, come ad esempio l’11 settembre 2001 oppure la grande crisi finanziaria del biennio 2008-2009 o ancora la crisi del debito sovrano europeo del 2011, tendono sempre ad essere riassorbiti dal mercati. Così sarà anche con le problematiche. La guerra in Ucraina e la conseguenze crisi geopolitica internazionale, alla fine sarà solo una fase della storia. E’ plausibile che nel 2023 la tensione su questo fronte passa calare (ci sono tantissime pressioni per una pace tra russi e ucraini) e questo dovrebbe riportare in primo piano la tematica della sostenibilità ridando vigore gli investimenti ESG.

Per rispondere quindi alla domanda iniziale, nel 2023 potrebbe convenire investire ESG (e questo tralasciando le implicazione etiche e morali).

Come trovare i migliori punteggi ESG

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Ed eccoci al secondo tema del post: c’è un modo per conoscere i punteggi ESG delle aziende quotate? Noti anche come rating ESG, questi punteggi consentono di avere a disposizione informazioni aggiuntive sul profilo di un’azienda come ad esempio il suo livello di attenzione ai cambiamenti climatici e ai diritti umani. Per alcuni investitori (sempre di più per la verità) questi temi sono fondamentali a tal punto da decidere se inserire o no in portafoglio le azioni di quella specifica azienda.

Il broker eToro si è mostrato all’avanguardia su questo fronte e, grazie ad un accordo con ESG Book, leader mondiale per l’analisi di dati ESG, mette a disposizione dei suoi clienti una serie di dati aggiuntivi che consentono di valore il profilo di sostenibilità delle più grandi quotate al mondo.

Sulla piattaforma eToro ci sono i punteggi (rating) ESG di oltre 2.700 asset. La consultazione è molto semplice e rapida poichè basata sul metodo dei semafori (quindi tre colori):

  • Semaforo verde: la società è leader nel suo settore per quello che quello che riguarda le tematiche ESG.
  • Semaforo arancio-giallo: la società è nella media del suo settore per quello che riguarda il tema ESG.
  • Semaforo rosso: uguale bocciatura, poichè la società è sotto la media del suo settore per il tema ESG

Questi punteggi possono essere usati per orientare le proprie scelte di investimento. Ad esempio decidendo quali sono i titoli da mettere in portafoglio e quali no oppure per avere informazioni sulle prospettive future di quella società.

Insomma grazie al pratico punteggio ESG di eToro è possibile avere un metro sulla sostenibilità e quindi operare scelte consapevoli in materia di investimenti.

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