Ci sono numerosi bonus che i cittadini italiani potranno richiedere nel corso del 2021, con la stragrande maggioranza di essi introdotti per via della crisi economica prodotta dalle misure restrittive imposte coi vari Dpcm nel tentativo di contenere la diffusione del contagio.

L’economia dell’Italia ha accusato un duro colpo ma secondo le stime del ministero dell’Economia e delle Finanze la ripresa dovrebbe iniziare proprio con l’avvento del nuovo anno, tanto che il 2021 potrebbe chiudersi, secondo gli esperti del Tesoro con un PIL in crescita di +4 punti percentuale.

Il crollo del PIL per il 2020 intanto potrebbe attestarsi intorno al -9%, il che significa che se le stime sono corrette ci sarà tra quest’anno ed il prossimo, un rimbalzo di 13 punti percentuale del Pil. Nel frattempo però a soffrire pesantemente gli effetti della crisi sono le imprese, i lavoratori e le famiglie.

La disoccupazione ha segnato record preoccupanti ed il numero di aziende che rischia di chiudere oppure ha già chiuso continua a crescere, così come continuerà a crescere il numero di persone che hanno perso il lavoro o che potranno perderlo dopo la fine del divieto di licenziamento che è stato esteso fino alla fine di marzo 2021.

Proprio per far fronte ad una situazione così drammatica il governo ha deciso di introdurre una serie di misure a sostegno del reddito delle famiglie, incentivi per le imprese e bonus per i lavoratori.

Bonus Irpef 2021, in cosa consiste e chi lo riceve

Il bonus Renzi da 80 euro è stato trasformato in un bonus da 100 euro con il taglio del cuneo fiscale con effetto già a partire dal 1° luglio 2020. Il bonus da 100 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti è stato introdotto con il decreto legge 5 febbraio 2020, n. 3, convertito con modificazioni della legge 2 aprile 2020, n. 21.

Nonostante il bonus sia stato introdotto già a partire dai primi mesi del 2020, il suo importo ha iniziato ad essere accreditato in busta paga solo a partire dal mese di luglio per i restanti 6 mesi dell’anno.

Per quanto riguarda il 2021 il bonus Irpef da 100 euro è stato confermato, il che vuol dire che lo riceveranno tutti i lavoratori dipendenti che rientreranno nei requisiti di reddito previsti per aver diritto al bonus derivante dal taglio del cuneo fiscale.

Il bonus da 100 euro altro non è infatti che un abbattimento sull’Irpef calcolata ogni mese sul cedolino del lavoratore, che quindi intascherà uno stipendio netto più sostanzioso.

Chi può ricevere il bonus Irpef

Possono ricevere il bonus Irpef derivante dal taglio del cuneo fiscale solo i lavoratori dipendenti e quei lavoratori che hanno un reddito assimilato al lavoro dipendente. Sono classificati come redditi assimilati i seguenti:

  • Compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative
  • indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità
  • somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale
  • redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i cosiddetti co.co.co.
  • remunerazioni dei sacerdoti
  • prestazioni pensionistiche di cui al decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124, comunque erogate
  • compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative.

Non possono invece beneficiare del bonus Irpef i pensionati e gli incapienti. A questi ultimi in particolare però il bonus da 100 euro potrebbe essere esteso con la Legge di Bilancio 2021.

Quali sono i requisiti di reddito per il bonus Irpef da 100 euro

Abbiamo chiarito quali sono le categorie di lavoratori dipendenti che possono ricevere il bonus da 100 euro derivante dal taglio del cuneo fiscale, ma vediamo ora quali sono i requisiti reddituali che il lavoratore deve necessariamente soddisfare per incassare il beneficio.

Il bonus da 100 euro in busta paga è destinato a quei lavoratori che hanno un reddito compreso tra gli 8.145 ed i 28.000 euro. In questo modo non solo l’esecutivo ha arricchito il piatto facendo passare il bonus dagli 80 euro di Renzi a 100 euro, ma ha anche esteso la platea dei beneficiari.

Per quei lavoratori che invece non raggiungono gli 8.145 euro di reddito, dal momento che non sono tenuti al pagamento dell’Irpef, non è possibile accedere al bonus da 100 euro.

Con il bonus Irpef a partire da gennaio 2021 ai beneficiari spettano in tutto 1.200 euro l’anno, appunto 100 euro al mese. Inoltre dal 2021 in poi il bonus in busta paga diventa strutturale.

Per quei redditi da lavoro dipendente compresi tra i 28.000 ed i 40.000 euro è previsto comunque un bonus derivante dal taglio del cuneo fiscale, ma è così strutturato:

  • nella misura di 480 euro aumentata del prodotto tra 120 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo annuo è superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro;
  • nella misura di 480 euro per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 5.000 euro se il reddito complessivo annuo è superiore a 35.000 euro, ma non a 40.000 euro.

Dal momento che il bonus viene calcolato su base mensile e viene erogato insieme all’importo della busta paga, nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo ci sarà il conguaglio che confermerà oppure stornerà il credito Irpef visto che il reddito da considerare è quello complessivo.

Cos’è il bonus Bebè e chi può riceverlo

Ha rischiato di essere messo da parte il bonus Bebè come misura di sostegno alle famiglie, visto che l’esecutivo ha iniziato a mettere mano al sistema della fiscalità delle famiglie anche attraverso una razionalizzazione delle detrazioni per i figli a carico. Alla fine però il bonus Bebè è stato confermato, e non solo per il 2021 ma anche per il 2022.

Il bonus Bebè viene riconosciuto a quei nuclei familiari in cui nascerà un bambino, o verrà adottato o preso in affidamento, nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2021.

Il bonus Bebè ha un importo che varia in base al reddito Isee del nucleo familiare che ne beneficia, il che significa che per le famiglie con ISee fino a 7.000 eiro il bonus Bebè sarà di 160 euro al mese, mentre per le famiglie con Isee compreso tra 7.000 e 40.000 euro il bonus scende a 120 euro al mese. Infine per le famiglie con Isee superiore ai 40.000 euro o nel caso in cui non venga presentata la DSU per richiedere l’Isee, il bonus sarà di 80 euro mensili.

Nel caso di figli successivi al primo, nati oppure adottati tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2021 l’importo del bonus cresce del 20%. Quindi avremo un bonus Bebè da 2.304 euro per il secondo figlio nato in caso di Isee fino a 7.000 euro, 1.728 euro per Isee tra 7.000 e 40.000 euro, e 1.152 euro per redditi Isee superiori a 40.000 euro.

Con il bonus Asilo nido fino a 3.000 euro per redditi Isee bassi

Il bonus Asilo nido è già attivo dal 2016, e si tratta anche in questo caso di un aiuto a supporto della genitorialità che va in questo caso a supportare le famiglie nel sostenere le spese per i primi anni di vita.

Possono richiedere il bonus Asilo nido tutti quei genitori che hanno avuto figli a partire dal 1° gennaio 2016. L’importo del bonus poteva inizialmente arrivare massimo a 1.000 euro e può essere usato per pagare le rette degli asili nido pubblici e privati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni di età affetti da patologie gravi croniche.

A partire dal 2019 il bonus Asilo nido è stato portato fino a 3.000 euro sulla base dell’Isee minorenni secondo questi criteri:

  • Con Isee minorenni fino a 25.000 euro bonus fino a 3.000 euro l’anno per un importo massimo erogabile pari a 272,72 euro per 11 mensilità
  • Con Isee minorenni compreso tra 25.001 e 40.000 euro bonus fino a 2.500 euro per un importo massimo erogabile pari a 227,27 euro per 11 mensilità
  • Con Isee minorenni superiore a 40.001 euro bonus fino a 1.500 euro per un importo massimo erogabile pari a 136,37 per 11 mensilità.

800 euro di bonus Mamma, ecco a chi spetta e come richiederlo

In questo caso parliamo di un bonus una tantum, un sostegno economico che viene anche chiamato infatti premio alla nascita, e che permette alla madre di ottenere un bonus da 800 euro.

Il bonus Mamma possono richiederlo tutte le mamme a partire dal settimo mese di gravidanza, ma il bonus spetta anche a quelle donne che decidono di adottare un minore o prenderlo in affido, sia nazionale che internazionale. L’importo del bonus viene riconosciuto per singolo evento di nascita, adozione o affido.

Tra i requisiti necessari per aver diritto al bonus Mamma troviamo quello della cittadinanza italiana e della residenza in Italia.

Per ricevere il bonus inoltre è necessario presentare la domanda all’Inps, cosa che può essere fatta a partire dal settimo mese di gravidanza, allegando eventualmente il certificato di gravidanza rilasciato dal Ssn. Nel caso del bonus Mamma comunque non vi sono limiti reddituali.

Bonus Vacanza 2021: 500 euro da usare entro il 30 giugno

Tra i bonus del 2021 troviamo anche il bonus Vacanza, che in realtà è già stato introdotto a metà 2020 ed è già possibile usarlo da diversi mesi. Sarà possibile usare il bonus Vacanza anche nel 2021 almeno fino al 30 giugno salvo ulteriori proroghe.

Con il bonus Vacanze si possono ottenere fino a 500 euro per coprire le spese relative al soggiorno presso strutture ricettive situate su tutto il territorio nazionale. L’importo del bonus varia in base al numero dei componenti del nucleo familiare, e può essere ottenuto solo da famiglie con reddito Isee che non supera i 40.000 euro.

Il bonus Vacanze può quindi avere un importo che va da:

  • 150 euro per nucleo familiare composto da una sola persona
  • 300 euro per nucleo familiare composto da due persone
  • 500 euro per nucleo familiare composto da tre o più persone.

Come funziona e a quanto ammonta l’assegno Unico per i figli

Il nuovo Assegno Unico è destinato a tutte le famiglie con uno o più figli a carico, le quali riceveranno l’importo previsto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno di età.

Il nuovo Assegno Unico inizierà ad essere erogato a partire dal mese di luglio 2021. La misura è stata inserita nella Legge di Bilancio 2021, e per quel che riguarda l’importo del bonus il valore dovrebbe essere compreso tra i 50 ed i 250 euro al mese per ogni figlio a carico.

Se nel nucleo familiare vi è più di un figlio l’assegno viene maggiorato, così pure se vi sono figli disabili. Non è da escludere inoltre che l’assegno unico per i figli venga esteso fino ai 25 anni di età per le famiglie con redditi bassi che hanno figli che frequentano l’università.

Per quel che riguarda l’importo dell’assegno Unico per i figli, quel che si sa con certezza è che sarà composto da una parte fissa e da una quota variabile. Entrambe le parti dell’importo saranno agganciate ai valori dell’Isee e della composizione del nucleo familiare.

Tra le novità trapelate di recente circa l’assegno unico il fatto che questa misura dovrà essere destinata anche ai lavoratori autonomi ed agli incapienti. Stando alle ultime dichiarazioni della ministra per la Famiglia, Elena Bonetti inoltre l’esecutivo sta lavorando alle bozze dei decreti attuativi e si prevede che l’assegno unico raggiunga una platea di beneficiari molto più ampia.

Stando ai calcoli del ministero dovrebbero essere raggiunti circa 12.5 milioni di beneficiari tra bambini e ragazzi per un totale di 11 milioni di famiglie contro i poco più di 4 milioni di beneficiari che ricevono l’assegno nucleo familiare. Per l’assegno Unico sono stati stanziati per il 2021 circa 3 miliardi aggiuntivi, mentre per il 2022 si conta di arrivare ad uno stanziamento complessivo di 5,5 miliardi.

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