Se stai pensando di investire in asset cinesi nel 2024 dovrai anzitutto analizzare quelle che sono le previsioni sull’economia della Cina per il nuovo anno. Gli anni di crescita a doppia cifra del PIL cinese sono oramai alle spalle. Gli eventi degli ultimi tre anni hanno infatti modificato del tutto in quadro di riferimento. Il 2023 non è stato un anno semplice per Pechino tuttavia l’economia cinese continua a mostrare una certa resilienza nonostante le sfide globali e le preoccupazioni riguardanti la deflazione. In questo contesto non è da escludere che il 2024 possa in effetti essere l’anno della ripresa grazie a una serie di riforme che puntano a potenziare la produttività interna di Pechino e grazie anche alla tradizionale capacità dell’economia cinese di adattarsi rapidamente focalizzandosi su uno sviluppo di alta qualità.
Non va dimenticato che, storicamente, è stato proprio questo approccio a permette alla Cina di trasformarsi da una economia basata sull’industria manifatturiera ad alta intensità di manodopera a una che abbraccia una crescita industriale altamente tecnologica e sostenibile.
Previsioni economia Cinese 2024: cosa attendersi?
Quali sono le prospettive dell’economia cinese nel 2024? Tanto per iniziare bisogna sempre ricordare che settori fondamentali come l’automotive e le energie rinnovabili sono la dimostrazione di come Pechino sia sempre in grado di prendere i treni che viaggiano verso il futuro. La Cina è infatti leader nella produzione di veicoli elettrici avanzati e nello sviluppo dell’energia solare. Proprio questi successi assieme all’apertura della classe politica cinese verso una ri-globalizzazione post Covid-19 e al progressivo miglioramento delle relazioni geopolitiche e commerciali con altre potenze mondiali, sono alla base dell’ottimismo nutrito da molti analisti verso le prospettive economiche cinesi del 2024. Addirittura c’è chi afferma che non è da escludere che la Cina possa anche battere gli altri Paesi nel 2024, mostrando risultati più positivi rispetto alla media globale.
Tra l’altro Pechino sta anche presentando in considerazione la possibilità di condividere la propria esperienza e il proprio know-how con quello di altri paesi sia sviluppati che in via di sviluppo. Giusto per fare un esempio è vero che l’Italia ha deciso di rinegoziare la sua adesione alla Via della Seta tuttavia ciò non ha portato all’annullamento dei rapporti tra le due parti ma anzi ad un rilancio degli stessi sia pure in modo più strutturato e mirato con l’obiettivo di ottenere risultati concreti.
Lo scenario più probabile per il 2024 è che l’economia cinese, nonostante le sfide con cui sarà chiamata a confrontarsi, continuerà ad attrarre investimenti grazie a quelli che sono i suoi tre assi nella manica ossia bassi costi di produzione, alta efficienza della manodopera e infrastrutture altamente sviluppate.
Quanto crescerà il PIL cinese nel 2024?
La vera domanda da porsi quando si parla di previsioni economiche della Cina è quanto crescerà il PIL cinese nel 2024.
Negli ultimi report, Pechino ha affermato di puntare crescita del prodotto interno lordo intorno al 5 per cento per il 2024 ponendosi come obiettivo quello di raddoppiare il PIL entro il 2035.
Si tratta di target ambiziosi che il Partito Comunista Cinese punta a conseguire attraverso una politica fiscale proattiva e l’attuazione di un nuovo ciclo di riforme del sistema fiscale con l’obiettivo di incrementare le entrate dei governi locali. Nel 2024 la politica monetaria della Cina dovrebbe restare prudente ma non è da escludere che possa diventare espansiva nel prossimo futuro, con tagli ai tassi di interesse e al coefficiente di riserva obbligatoria delle banche per puntare a dare stimolo all’economia.
La possibilità che il PIL cinese 2024 cresca del 5 per cento è condivisa anche da molti analisti i quali, però, non mancano di evidenziare che una espansione economica del 5 per cento sarebbe una ripetizione di quanto avvenuto lo scorso anno nonchè il livello più basso degli ultimi decenni.
C’è chi nutre decisamente meno ottimismo rispetto alla vulgata ufficiale affermato che un target di crescita del PIL cinese del 5 per cento nel 2024 sarebbe difficile da raggiungere visto che manca il basso effetto base causato dal covid19 che ha invece favorito l’economia cinese nel 2023. Morale per i più pessimisti non è da escludere che il PIL cinese 2024 possa crescere meno di quello dell’anno prima.
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Dal Congresso nazionale del popolo indicazioni sull’economia?
Qualcosa in più sulle previsioni dell’economia cinese per il 2024 si potrebbe sapere dal Congresso nazionale del popolo che avrà inizio il prossimo martedì 5 marzo. Durante il summit del Partito, il presidente Xi Jinping farà il punto sugli obiettivi di crescita economica della Cina e sugli stimoli fiscali previsti per il 2024.
Il Rapporto sul lavoro del governo reso noto dal governo in vista proprio del congresso del Partito, ha fissato, come da attese, l’obiettivo di crescita di circa il 5 per cento per il 2024 annunciando al tempo stesso l’emissione di obbligazioni speciali di durata molto lunga il cui collocamento è finalizzato alla realizzazione di grandi progetti. Più nel dettaglio saranno 1 trilione di yuan (138,9 miliardi di dollari) le obbligazioni speciali del Tesoro “ultra-lunghe” che saranno emesse a cui si affiancheranno 3,9 trilioni di yuan di obbligazioni speciali per i governi locali (100 miliardi di yuan in più rispetto a un anno fa).
Nel documento inoltre si fa riferimento ad un rapporto deficit/PIL pari al 3 per cento per l’anno. Si tratta di una stima più bassa rispetto alla previsione del 3,8 per cento resa nota a fine anno scorso.
Per quello che riguarda il disoccupazione urbana, il target è stato fissato al 5,5 per cento con la creazione di 12 milioni di nuovi posti di lavoro urbani. Per finire nel documento si fa riferimento ad un aumento dell’indice dei prezzi al consumo pari a circa il 3 per cento.
Il summit, dal punto di vista economico, non avverrà in un momento qualsiasi ma in una fase di estrema debolezza per l’economia di Pechino. Per 5 mesi di fila e per ogni mese da marzo escluso quello di settembre il Pmi manifatturiero cinese è stato inferiore a 50 punti base e questo trend non è di buon auspicio. Ci sono poi i problemi immobiliari della Cina che, come noto, si intrecciano con le finanze dei governi locali visto che questi ultimi hanno sempre puntato sulla vendita di terreni agli immobiliaristi per le loro entrate.
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