Azioni Poste Italiane e paura per Poste Vita: trend negativo prosegue sul Ftse Mib oggi

Chi pensava che la quotazione Poste Italiane sarebbe ripartita sul Ftse Mib oggi dopo il grande crollo di ieri e magari ha aperto una posizione short attraverso gli strumenti derivati come i CFD, ha rimediato una perdita. Il prezzo delle azioni Poste Italiane su Borsa Italiana oggi segna un nuovo calo. Nulla di catastrofico e nulla di paragonabile alla forte flessione registrata ieri 2 agosto ma anche l’ultima di Ottava sarà chiusa in negativo dalla società. Il crollo delle azioni Poste Italiane registrato ieri non è quindi considerabile un semplice incidente di percoso causato dalla delusione per alcuni aspetti presenti nella semestrale del gruppo ma il segnale di un trend molto chiaro. Del resto, come si evince dal grafico in tempo reale sull’andamento del titolo, Poste Italiane nell’ultimo mese ha registrato una perfomance positica per il 4%. Anche la variazione anno su anno è positiva ed evidenzia un rialzo del 18%. Nella composizione del tuo portafoglio di investimento, quindi, ti invito a tenere presente che il titolo Poste Italiane è stato tra i più positivi nell’ultimo anno. Questo per aprire la porta alla possibilità, da tradurre in strategia trading, che sia oggi arrivato il momento dei realizzi sul titolo. Le prese di profitto su Poste Italiane, con conseguente perdita di valore da parte delle azioni, hanno la loro ragion d’essere nella presenza, all’intero della semestrale del gruppo postale, di alcuni aspetti che non sono piaciuti alla comunità finanziaria.

Per definire la strategia trading da adottare su Poste Italiane è quindi necessario studiare attentamente i vari aspetti dei conti trimestrali del gruppo. Poste Italiane ha chiuso il primo semestre con ricavi pari a 5,4 miliardi di euro, in flessione dell’1,3% rispetto al primo semestre del 2017 mentre l’utile netto del gruppo è salito a quota 735 milioni di euro con una progressione del 44,1% rispetto al primo semestre del 2017. Il management di Poste Italiane ha confermato i target del 2018 sia per il gruppo che per tutti segmenti con l’avvio delle principali iniziative del piano Deliver 2022. A catalizzare l’attenzione degli investitori, però, non è stata nè la semestrale di Poste Italiane nè tantomeno i target sull’intero esercizio 2018. Il crollo delle azioni Poste Italiane, passate dai 7,9540 euro della chiusura dell’1 agosto ai 7,46 euro di oggi, è stato innescato da una valutazione negativa su Poste Vita. Il calo del Solvency ratio ossia del coefficiente di solvibilità di Poste Vita al di sotto del 200% alla fine del semestre ha catalizzato l’attenzione degli analisti che in conference call hanno rivolto precise domande su questo punto al management della società. L’indicatore è sceso da 279 a fine dicembre 2017 a 185 a causa delle vendite sui titoli di Stato italiani. Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, ha affermato che non ci sarà da questo ribasso così marcato un impatto sulle stime inserite nel nuovo piano industriale del gruppo al 2022.

Del Fante ha dichiarato alla stampa: “Non stiamo parlando di una società quotata altrimenti avremmo dovuto affrontare altri argomenti, come aumento di capitale o emissione di subordinate. Ma quando una compagnia è parte di un gruppo che ha una bassa leva finanziaria, il tema dovrebbe essere molto meno rilevante“. 

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