Rating Italia: quali effetti sui BTP in caso di downgrade?

Grande attesa su Borsa Italiana in vista delle decisioni degli analisti di Standard and Poor’s sul rating sovrano dell’Italia. Il giudizio verrà comunicato, come da regolamento, dopo la chiusura delle contrattazioni per evitare, come avveniva in passato, che report pubblicati improvvisamente e a mercati aperti possano spalancare la porta alla speculazione.

Ad ogni modo il clima di attesa su Borsa Italiana oggi in vista delle comunicazioni di S&P sul rating Italia non è affatto positivo. Il Ftse Mib, infatti, a causa della delusione per l’esito del consiglio europeo di ieri, è immediatamente affondato e, mentre è in corso la scrittura del post, segna un ribasso di oltre 2 punti percentuali come si può vedere dal grafico sottostante.

Ad ogni modo se per le comunicazioni ufficiali di S&P sarà necessario attendere alcune ore, non bisogna invece attendere neppure un minimo per leggere le previsioni e le stime sul giudizio degli analisti. Del resto è già da alcuni giorni che uno degli argomenti più in voga tra gli investitori riguarda appunto l’esito del verdetto di S&P. Cosa deciderà Standard and Poor’s sul rating Italia? Ci sarà un taglio o una conferma sul livello attuale. Di tutto questo ci occuperemo nel prossimo paragrafo. Dopo aver esposto le previsioni sul rating Italia, analizzeremo anche quelli che potrebbero essere gli effetti sui BTP in caso di downgrade.

Ricordiamo che le indiscrezioni sul rating Italia sono notizie price sensitive nel senso che condizionano l’andamento degli scambi. Per questo motivo invitiamo a prendere in considerazione queste news nell’elaborazione delle strategie trading sul Ftse Mib. Per operare puoi utilizzare il broker eToro (leggi qui la recensione) che ti permette di fare trading sulle azioni senza commissioni.

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Rating Italia 24 aprile 2020: ci sarà un taglio?

Gli analisti non sembrano essere affatto concordi su cosa deciderà S&P sul rating Italia. Tra i più duri ci sono gli olandesi di ING secondo i quali non è da escludere che, a seguito delle decisioni di questa sera, il debito italiano possa essere declassato verso il livello junk ossia spazzatura.

Per gli analisti di Citi, il recente andamento dello spread Btp Bund potrebbe essere il segnale che i mercati si stiano preparando ad un taglio del rating sul debito sovrano italiano.

E’ però possibile anche lo scenario opposto la conferma del rating a livello BBB con outlook negativo. Nel caso in cui si dovesse verificare un’ipotesi di questo tipo, allora lo spread Btp Bund potrebbe registrare una flessione di circa 20 punti base.

Se invece S&P dovesse decidere di tagliare il rating, allora lo spread Btp Bund tornerebbe a salire. Dinanzi ad uno scenario simile, si intensificherebbero le pressioni affinchè l’Italia faccia ricorso al MES. Roma, comunque, non sarebbe sola perchè uno spread più alto spingerebbe la BCE ad effettuare ancora più acquisti.

Quando ipotizzato da City, ci fornisce un assist per cercare di capire cosa potrebbe accadere ai BTP in caso di taglio del rating Italia.

Cosa succede ai BTP se S&P taglia il rating?

Quando si parla di cosa può succedere ai BTP nel caso di taglio del rating Italia, si è nel campo delle ipotesi perchè ad oggi di certo non c’è nulla.

Il rischio principale è che i fondi che investono solo in investment grade possano essere costretti a procedere con la liquidazione delle posizioni attive sui titoli italiani.

Secondo gli analisti di Arca, affinchè si possano verificare vendite ingenti da parte dei grandi investitori internazionali sui titoli di stato italiani in scia ad eventuali downgrade del rating Italia, i declassamenti devono essere multipli, ossia devono riguardare due notch e devono essere anche molteplici nel senso che a stabilire il downgrade devono essere almeno due agenzie.

Un downgrade di un solo notch e per giunta isolato potrebbe non avere alcun peso. Questo perchè oramai “la maggior parte degli investitori guarda infatti ad un rating medio“. Tra le quattro agenzie di rating ad oggi Moody’s che ha il giudizio più basso collocando la raccomandazione sul rating Italia tra l’alta qualità e i titoli a bassa qualità.

Quindi il suggerimento è quello di non fasciarsi la testa prima del dovuto:

LEGGI ANCHE – BTP a rischio default? Alert Italia ma non fasciarsi la testa

Rating Italia: le previsioni di eToro

Secondo Edoardo Fusco Femiano, Market Analyst di eToro in Italia, il giudizio di S&P sul rating sovrano italiano fornirà un’idea del sentiment degli investitori su quella che è l’affidabilità creditizia del paese. Per l’analista di eToro, un downgrade è possibile senza però che i titoli italiani vengano portati sotto l’investment grade. 

Questa è una buona notizia che permette di guardare con maggiore tranquillità ai mercati. Una buona news anche per i traders che operano con i CFD. A tal riguardo ricordo che proprio il broker eToro ti offre 100.000 euro virtuali per imparare a fare trading senza correre il rischio di perdere soldi reali.

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Tornando al punto di vista di Fusco Femiano, l’analista ha messo in risalto il fatto che il Consiglio europeo non abbia ancora trovato un accordo sugli stimoli fiscali ma Eurobond e Coronabond sono comunque esclusi delle ipotesi. Questa dimostra che l’Unione Europea sia molto diversa dagli Stati Uniti visto che i paesi membri dell’area Euro non hanno mai voluto rinunciare alla rispettiva sovranità fiscale. 

LEGGI ANCHE – Dagli Eurobond ai Coronabond: cosa sono e perchè oggi servono

Che la partita sugli Eurobond sia del tutto chiusa lo si può intuire anche dalle ultime dichiarazioni della Merkel. La cancelliera ha detto chiaramente che “il principio di reciprocità del debito andrebbe contro le attuali regole dell’UE”. Di conseguenza per emettere Eurobond sarebbe necessario cambiare gli stessi trattati europei. Quindi, allo stato attuale dei fatti “è tecnicamente impossibile emettere Eurobond sovranazionali e finanziare direttamente i paesi membri dell’UE“.

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