Analisi Ftse Mib: quante possibilità ci sono per altri rimbalzi?

L'analisi tecnica e fondamentale sul Ftse Mib

Dopo il forte rimbalzo registrato dal Ftse Mib nella seduta di ieri, anche oggi il paniere di riferimento della Borsa di Milano prosegue il suo recupero. Mentre è in corso la scrittura del post, l’indice principale di Borsa Italiana evidenzia una progressione dello 0,7 per cento a 28500 punti. In testa c’è Telecom Italia che sta sfruttando gli ultimi rumors di stampa e a seguire Banco BPM e FinecoBank, ossia due delle quotate che più hanno subito i contraccolpi nel martedì nero delle banche.

Dinanzi a questa situazione è più che normale chiedersi quante possibilità ci sono che il Ftse Mib possa avere spazio per altri rimbalzi e quante sono invece le probabilità che il tentativo di recupero possa arrestarsi.

Per rispondere a queste domande è necessario procedere in due direzioni: analisi fondamentale e analisi tecnica. Partiamo dalla prima.

Analisi fondamentale Ftse Mib: il fattore che ha cambiato tutto

Martedì il Ftse Mib è crollato a causa della tempesta di acquisti che si è abbattuta sul settore bancario. essendo il paniere di riferimento di Piazza Affari imbottito di banche, è ovvio che si sia verificato un crollo generalizzato. Riavvolgendo ancora di più il nastro, il sell-off sulle banche è stato causato dalla notizia sull’introduzione di una tassa sugli extraprofitti delle banche che, stando alle indicazioni del governo, avrebbe dovuto generare un introito di almeno 4,5 miliardi di euro.

La combinazione tra i due fattori, quindi la tassa una tantum in sè e il suo ammontare, ha determinato un terremoto con molti analisti che si sono spinti ad affermare che un provvedimento simile avrebbe causato un grave senso di smarrimento per i mercati. Il giorno successivo, però, molte delle paure dei trader sono rientrate. E’ successo che la sera stessa del terremoto, è arrivato un comunicato del MEF che ha ridimensionato l’effetto della tassa sugli extraprofitti a partire da quello che è il gettito ipotizzano che, stando all’aggiornamento, dovrebbe essere meno della metà dei 4,5 miliardi annunciati in prima battuta.

Oggi ancora un recupero per il Ftse Mib, segno evidente che il mercato è convinto che alla fine la tassa sugli extraprofitti sarà ridimensionata. E del resto il segnale arrivato al governo con il sell-off di martedì non che lasci molto spazio all’esecutivo.

Dal punto di vista dell’analisi fondamentale, sembra quindi esserci il contesto giusto per una prosecuzione del rimbalzo. Vediamo lato tecnico quale è la situazione.

Ftse Mib analisi tecnica

Dal punto di vista dell’analisi tecnica martedì per il Ftse Mib è stato un giorno molto importante. Con il crollo, il paniere di riferimento di Piazza Affari ha praticamente chiuso il gap che era stato aperto tra l’11 e il 12 luglio.

Ieri l’indice si è invece mosso molto bene anche se poi ha chiuso sotto i massimi di seduta. Sul valore da dare al rimbalzo di ieri, gli analisti si sono divisi. C’è chi ha affermato che fosse un movimento fisiologico ma che poi il rosso sarebbe tornato a svettare da oggi (tesi smentita poi dai fatti) e c’è invece ha inteso positivamente la progressione. Questi ultimi ci hanno visto bene: oggi il Ftse Mib è infatti in verde e, grazie al supporto in area 28.000 punti, sta riuscendo a muoversi verso l’alto.

Dal punto di vista tecnico, va evidenziato come nella recente discesa, il paniere di riferimento di Piazza Affari abbia lasciato aperti dei gap in area 29.000 punti. Questo può essere ritenuto il livello target che il Ftse Mib metterà nel mirino in questa fase di recupero.

Considerando quello che si sta vedendo oggi su Borsa Italiana, con il Ftse Mib che ha raggiunto un massimo intraday a quota 28665 punti, si può ipotizzare che l’indice di riferimento possa tranquillamente raggiungere il suo obiettivo. Nel momento in cui ci dovesse essere un allungo oltre il target, allora si può ipotizzare ancora una crescita magari fino a 29500 punti.

In fin dei conti, anche dal punto di vista dell’analisi tecnica, è tutto subordinato ai segnali che arriveranno dal governo. Se la tassazione sugli extraprofitti si dovesse rivelare un provvedimento debole, i mercati potrebbero digerire tutto e il Ftse Mib potrebbe allungare. Nel caso opposto, ossia se la tassazione sugli extraprofitti dovesse essere più dura, allora addio rimbalzo e scontato ritorno del rosso.

Come sfruttare tutta questa situazione? E’ ovvio che si può fare shopping e si possono comprare quelle azioni da tempo desiderate che hanno subito un forte ribasso nel martedì nero delle banche. Tuttavia chi volesse speculare su tutto il Ftse Mib, approfittando sia dei momento di rialzo che di quelli di ribasso, dovrebbero operare con uno strumento derivato come i CFD.

I contratti per differenza consentono ai trader di guadagnare sia dai mercati rialzisti che da quelli ribassisti, poiché è possibile aprire sia posizioni long (acquisto) che posizioni short (vendita) senza possedere effettivamente l’asset sottostante (il Ftse Mib). Più praticamente il trader aprirà:

  1. una posizione long (Acquisto): se prevede il valore dell’indice aumenterà. In questo caso se il valore dell’indice dovesse aumentare effettivamente, il trader guadagnerebbe la differenza positiva tra il prezzo di apertura e quello di chiusura della posizione.
  2. una posizione short (Vendita): Se prevede che il valore dell’indice diminuirà. In questo caso se il valore del Ftse Mib dovesse effettivamente calare, il trader guadagnerà dalla differenza negativa tra il prezzo di apertura e quello di chiusura della posizione.

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