Trimestrale Alphabet da record. Che assist per azioni Google e indice Nasdaq!

La trimestrale di Alphabet, la società di Google, ha permesso all’indice Nasdaq della borsa di Wall Street di salire al massimo storico. Tutto questo è avvenuto perchè i conti del secondo trimestre fiscale di Alphabet sono stati migliori delle attese degli analisti e, battendo le stime, hanno determinato una pioggia di acquisti sulle azioni Google che ha avuto un effetto positivo sull’indice dei titoli tecnologici della borsa Usa. Ma andiamo con ordine.

La trimestrale Alphabet è stata migliore delle attese del consensus sotto diversi punti di vista. La holding di Google ha chiuso il secondo trimestre fiscale con un utile pari a 9,95 miliardi di dollari ovvero 14,21 dollari per azione contro gli appena 4,54 dollari per azione dell’anno precedente. Al vero e proprio balzo dell’ultile e conseguentemente dell’EPS è anche corrisposto un rally die ricavi trimestrali. Al termine del secondo trimestre fiscale, il fatturato di Alphabet è stato pari a 38,94 miliardi di dollari con una progressione del 19 per cento su base annua. Anche in questo caso, quindi, siamo dinanzi ad un rialzo a doppia cifra che ha stracciato le attese degli analisti. Il consensus degli esperti, infatti, puntava su 38,15 miliardi di dollari di ricavi.

Dinanzi a questi dati trimestrali, è stato inevitabile che sulle azioni della holding di Google si scatenasse un vero e proprio rally. Al termine di una giornata molto frizzate, infatti, le quotazioni di Alphabet hanno rimediato un balzo del 10,5 per cento!

La corsa a comprare azioni Google ha ovviamente avuto un effetto positivo su tutto l’indice Nasdaq nel suo complesso. Il paniere dei tecnologici Usa ha infatti chiuso la seduta dello scorso venerdì con cun balzo dell’+1,11 per cento a quota 8.330 punti. Nel corso della seduta il Nasdaq ha però raggiunto il nuovo massimo storico a quota 8.340 punti. 

Molto più timidi gli altri indici della borsa Usa con il Dow Jones che ha guadagnato lo 0,19 per cento a 27.195 punti e lo Standard and Poor’s 500, indice che raggruppa i 500 titoli della borsa americana, che ha messo in cassaforte lo 0,74 per cento a quota 3.025 punti, dopo aver segnato il nuovo massimo storico a 3.028 punti.

Da queste variazioni registrate nell’ultima di Ottava si evince che proprio l’andamento di Google ha avuto un impatto positivo sull’indice azionario dei titoli tecnologi. Ovviamente una trimestrale così forte da parte del colosso dei motori di ricerca dimostra come le indiscrezioni sulla possibile bolla azioni tech siano infondate. 

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