Prezzo petrolio previsioni dopo il crollo WTI: come investire nelle prossime settimane

Il crollo della quotazione petrolio ha lasciato di stucco gli investitori. Se è vero che in tanti hanno sfruttato il tracollo del petrolio WTI a livelli mai visti per comprare a prezzi stracciati, è altrettanto vero che in tanti stanno già pensando a quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. 

La domanda più frequente nel day-after è di questo tipo: cosa farà il prezzo del petrolio dopo il crollo del WTI? E’ possibile una ripartenza delle quotazioni oppure ci sarà una lunga fase di incertezza? Rispondere a questi interrogativi significa parlare delle previsioni petrolio dopo il crollo delle quotazioni. Il terreno delle stime è minato e francamente non potrebbe essere diversamente visto che il prezzo del petrolio WTI non era mai precipitato sotto lo zero. Siamo, quindi, in un ambito inesplorato. 

Tuttavia una risposta a questi dubbi bisogna comunque darla anche per capire come investire nelle prossime settimane sulla quotazione petrolio dopo il crollo del WTI. Proprio perchè siamo in un’area inesplorata, a prescindere da quelle che possono essere le tue scelte operative, è importante procedere con la massima prudenza. E’ per questo motivo che prima di investire sulla quotazione petrolio con denaro reale, consiglio di fare pratica con un conto demo trading. Scegli solo i conti dei migliori broker Forex e CFD come ad esempio eToro (leggi qui la recensione di BorsaInside). Questo broker ti offre ben 100.000 euro virtuali per imparare ad operare. 

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Previsioni petrolio WTI dopo il crollo

Il crash registrato dal petrolio WTI tra il 20 e il 21 aprile è stato drammatico. Su BorsaInside avevamo colto i segnali di un possibile tracollo delle quotazioni petrolifere già nelle ore precedenti al disastro. 

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Quei 37,63 dollari raggiunti dal contratto sul WTI rappresentano il minimo storico per questo indicatore. L’approssimarsi della scadenza di fine maggio ha causato un panic sell-off sui paper trader che, in preda al terrore, hanno provato a liberarsi dal contratto WTI in scadenza a maggio, in tutti i modi. Le cause del crollo del prezzo del petrolio le abbiamo riassunte in questo articolo

Nei tempi rapidi della finanza, questo movimento appartiene già al passato e infatti gli investitori è al futuro che guardano. 

Nel grafico sottostante puoi leggere l’andamento del prezzo del petrolio in tempo reale.

E’ partendo dai dati real time che è possibile descrivere i possibili prossimi scenari. 

Domanda: quali sono le previsioni petrolio per le prossime settimane? 

Secondo Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, è possibile che le quotazioni petrolifere continuino ad essere sottopressione nelle prossime settimane. E’ ipotizzabile che i contratti future WTI con scadenza a giugno trovino una loro stabilizzazione nell’area 10-12 dollari al barile.

Nel suo report sulle previsioni petrolio dopo il crollo del WTI, l’analista ha ricordato come le decisioni dell’OPEC+ di tagliare la produzione siano state del tutto insufficienti. Parallelamente le pressioni per tagliare la produzione di altri 5 milioni di barili da parte dei Paesi del G20 che non fanno parte dell’OPEC+, quindi Stati Uniti, Canada e Brasile, non hanno avuto effetto alcuno. 

In considerazione di quelle che sono le politiche di questi paesi, è davvero difficile pensare che possa esserci un cambio di idea.

Tirando quindi le somme, con i tagli decisi dall’OPEC+ e altri adeguamenti, nel mese di maggio la diminuzione dell’offerta dovrebbe essere compresa tra 11 e i 13 milioni di barili. Purtroppo si traccia di un ammontare che non basta per allinearsi alla nuova offerta. E’ la stessa AiE, del resto, a parlare di un recupero della domanda molto lento e graduale.

Un dato su tutti: secondo l’autorità a dicembre 2020 la domanda sarà sempre in calo di 2,3 mln di barili rispetto allo scorso anno. 

Poichè non sembrano esserci le condizioni per un’uscita graduale, allora è consigliabile investire con molta cautela. Per operare puoi ad esempio usare il conto demo fornito da IG (leggi qui la recensione del broker) e avrai 30.000 euro per fare pratica in modalità demo. 

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Previsioni petrolio dopo crollo: analisi di Mirabaud

Di previsioni petrolio dopo il crollo sotto-zero del WTI ha anche parlato l’analista John Plassard, Investment Specialist del Gruppo Mirabaud secondo il quale, dopo il forte sell-off dei giorni scorsi, il peggio potrebbe essere alle spalle. L’esperto ha ricordato come siano molteplici gli elementi che possono spingere al rialzo il prezzo del greggio. Tanti drivers ma un solo fattore preponderante: l’andamento della ripresa economica in Cina

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Pechino è il più grosso consumatore mondiale di petrolio e se la Cina non si riprende è il mondo a non riprendersi. Un solo numero per avere un’idea più concreta di quello di cui si sta parlando: il bilancio petrolifero cinese vanta un consumo di circa 14 milioni di barili al giorno e importazioni di circa 14 milioni di barili al giorno vale a dire il 10% della domanda mondiale. Il tentativo di rimbalzo dell’industria cinese potrebbe far tornare la domanda e quindi ricostruire le scorte. La strada, però, è lunga. 

Prezzo petrolio verso risalita lenta anche per Fidelity

Sostanzialmente in linea con le stime di IG e Mirabaud sono anche gli analisti di Fidelity i quali si sono detti certi che il petrolio andrà incontro ad una risalita lenta che comunque non porterà agli stessi livelli pre-crisi. 

Fidelity non cede comunque al pessimismo evidenziando che il fenomeno dei prezzi negativi del WTI sia stato un evento del tutto eccezionale da imputare ad inefficienze nel trading e al venir meno della capacità Usa di stoccaggio. Fermo restando la presenza di un sentiment negativo (nessuno può negarlo) i fattori tecnici hanno comunque avuto un peso determinante su quanto avvenuto. 

Secondo Fidelity, nel breve termine, sarà possibile ancora vedere prezzi del greggio molto bassi. Questo durerà per almeno 1 o 2 mesi altri dimostrando l’inefficacia dell’accordo OPEC+ sui tagli alla produzione. 

L’approccio nel brevissimo termine, quindi, resta ribassista e questo andrebbe tenuto in considerazione quando si opera sul greggio attraverso il CFD Trading ad esempio usando il broker Plus500 (qui puoi leggere la recensione)

Nei sei mesi successivi, quindi a partire da luglio, le quotazioni petrolifere saranno sempre frenate dallle lente operazioni di smaltimento delle scorte accumulate. Quindi una ripresa ci sarà certamente ma essa sarà lenta. 

La stabilizzazione non porterà il petrolio ai livelli di fine 2019. Esaurita la tempesta, infatti, i prezzi dovrebbero restare sotto al livello pre-crisi. 

Previsioni petrolio: debolezza prezzi fino a giugno?

Le possibilità che le quotazioni del petrolio continuino a restare sotto pressione anche nelle prossime settimane sono molto alte. Secondo Mazziero Research, è difficile dire cosa potrebbe accadere al prezzo del petrolio da qui in avanti ma è verosimile che la debolezza possa proseguire almeno fino a giugno ossia “fintantoché le attività produttive non raggiungeranno un buon grado di recupero“.

Secondo gli esperti, fino alla fine di giugno, quindi, a causa anche di una curva delle scadenze dei contratti che particolarmente penalizzante, comprare petrolio con ottica di medio e lungo termine resta un azzardo.

Non poi tanto differente è parere di Jing Ning, Portfolio Manager, FF China Focus Fund di Fidelity International, secondo il quale è plausibile che nel breve termine possano esserci dei prezzi del petrolio molto bassi anche perchè è evidente a tutti che i tagli decisi dall’OPEC+ non sono stati sufficienti e dare riequilibrio. 

Queste indicazioni sul breve termine sono utili se vuoi investire sul greggio con i CFD Petrolio nel breve periodo. Ti ricordo che per iniziare puoi usare il conto demo eToro gratuito che è attivabile senza bisogno di lasciare il sito. Basta cliccare in basso. 

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Sempre secondo l’analista, anche nel lungo termine il prezzo del petrolio continuerà ad essere limitato poichè gli stock dovranno essere smaltiti e ci vorrà inoltr etempo prima che il consumo di petrolio dell’economia possa tornare a stabilizzarsi restando comunque sotto il livello pre-crisi.

Secondo Ning in una prospettiva di lungo termine è logico attendersi “una dinamica più favorevole della domanda e dell’offerta nel settore energetico“.

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