Materie prime e commodity agricole previsioni 2021: come investire quest’anno

Quali sono le previsioni 2021 sulle più importanti materie prime? In questo articolo troverai la risposta alla domanda. Considerando che il vecchio anno sta praticamente per finire, conoscere le stime su commodity agricole e materie prime è indispensabile per iniziare a definire le giuste strategie trading. 

Il 2020 è stato un anno complicato per tutti gli asset, comprese le commodities. Asset molto rilevanti come il petrolio o l’oro sono stati al centro di profondi cambi di direzione dei rispettivi prezzi. Le commodity agricole non sono state da meno e diventa quindi indispensabile procedere con un aggiornamento delle stime. 

Oltre alle previsioni, a margine del post troverai anche alcuni consigli su come investire oggi sulle materie ovvero sulla scelta dei migliori modi per operare. Anticipo già da ora che, per comodità, considerando che le commodities disponibili sul mercato sono tante, il modo più alla portata di tutti per investire è il CFD Trading. I migliori broker Forex e CFD, infatti, consentono di fare trading su tutte le materie prime da una sola piattaforma. Puoi vederlo di persona attivando una demo gratuita con eToro (qui la recensione completa).

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Previsioni materie prime 2021

La linea che si è imposta nel 2020 è stata grossomodo la seguente: l’oro ha tratto vantaggio (ma fino ad un certo punto) dalla paura creata da covid19 grazie alla sua tradizionale natura di bene rifugio mentre il petrolio è prima crollato per poi riprendersi e consolidare l’apprezzamento dopo l’estate.

Nel complesso quegli che erano gli equilibri tradizionali delle materie prime sono stati alterati. Come hanno messo in evidenza alcuni analisti la verità è che, come in tutti gli ambiti, anche per le commodity c’è quindi un prima Covid19 e un dopo. Di conseguenza nulla è più uguale. 

Questa la situazione di partenza (della quale molti investitori hanno anche tratto vantaggio grazie al CFD Trading – qui la demo eToro). 

A partire da questa situazione, vediamo adesso quali possono essere le possibili evoluzioni per il 2021.

L’outlook sull’oro per l’anno prossimo è particolarmente positivo. Secondo la maggior parte degli esperti, la quotazione oro dovrebbe proseguire il trend di crescita che nel 2020 aveva portato il metallo giallo fino ai massimi storici (raggiunti nel mese di agosto come si può vedere dal grafico in basso). 

Elementi come la debolezza del dollaro Usa o il possibile avvio di una fase rialzista dell’inflazione (molto probabile alla luce delle misure di stimolo fiscale che molti governi hanno varato) potrebbero spingere il valore dell’oro al rialzo.

Secondo Morningstar nel corso del 2020 l’oro ha mostrato la sua caratteristica di rifugio sicuro nelle fasi di incertezza. Guardando il grafico storico è possibile notare come il gold sia arrivato a toccare i 2mila dollari all’oncia ad agosto con una progressione di ben il 30 per cento rispetto alle quotazioni di inizio 2020. A partire da settembre, poi, grazie alle notizie in merito ad un rogressivo miglioramento della situazione economica, l’oro ha poi ritracciato chiudendo poi l’anno con una progressione del 25 per cento rispetto a gennaio.

Nel 2020 l’indice Morningstar Global Gold ha messo a segno un rialzo del 23,5 per cento. Il bilancio del primo mese 2021, invce, non è positivo avendo l’indice evidenziato un calo dell’1,8 per cento. 

Secondo le previsioni di Morningstar, il prezzo dell’oro si assesterà in area 1.360 dollari l’oncia a partire dal 2022. Mathew Hodge, Director della ricerca di Morningstar, ha affermato che l’oro continua ad essere il “giocattolo preferito degli investitori ed è soggetto a oscillazioni legate ai cambiamenti del sentiment“.

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Sempre restando in tema di previsioni materie prime 2021, il discorso sul petrolio è più complesso. Un ritorno della quotazione petrolio ai livelli precedenti alla crisi è possibile solo se la pandemia di Covid19 verrà archiviata e se ci sarà un ritorno ai modelli economici tradizionali. La strada per raggiungere questo obiettivo è lunga e questo significa che il valore dell’oil potrebbe proseguire anche il prossimo anno, quello che è il trend attuale. 

Le decisioni dell’OPEC+ condizioneranno ancora di più il valore del greggio ma la vera svolta ci sarà solo se industria e trasporto aereo torneranno ai livelli precedenti alla crisi.

Secondo Morningstar il valore del greggio ha perso il 20 per cento lo scorso anno, precipitando nel mese di aprile su una quotazione negativa per la prima volta nella storia. Ad ogni modo a partire dalla fine di aprile, i prezzi del greggio sono risaliti grazie alle notizie sulla scoperta del vaccino anti-Covid.

Nel mese di gennaio il petrolio è arrivato a 50 dollari al barile. Secondo le previsioni di Morningstar, il greggio potrebbe raggiungere i 60 dollari quest’anno ma la strada non è semplice. David Meats, analista di Morningstar, ha affermato che la vaccinazione contro il covid19 è iniziata gettando le “prime basi per la ripresa nel 2021”. Nonostante questa buona notizia, però, i produttori non sono ancora pronti e in assenza di “investimenti, l’attuale eccesso di petrolio potrebbe diventare una carenza alla fine del 2021 o 2022“.

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Commodity agricole previsioni 2021

Per quello che invece riguarda le previsioni sulle commodity agricole, invece, le previsioni sono positive.

Secondo alcuni analisti, infatti, il prezzo delle materie prime agricole dovrebbe aumentare nel 2021 grazie alla siccità. Questo fattore potrebbe condizionare tutto il primo semestre del prossimo anno. In particolare i prezzi di  soia, mais e grano, potrebbero salire grazie ad una domanda crescente.

Viceversa le quotazioni di caffè ma anche cotone, zucchero a cacao si potrebbero trovare a fare i conti con congiunture sfavorevoli. Per questo secondo gruppo di commodity, quindi, si prospetta una prosecuzione del trend già emerso lo scorso anno. 

Minerali previsioni 2021: potassio e nitrogeno

Altre materie prime sulle quali gli analisti hanno fornito previsioni per il 2021 sono nitrogeno e potassio, elementi che sono molto usati nel campo dei fertilizzanti. Secondo Morningstar per elaborare stime su questi due beni è necessario tenere conto di due elementi: da un lato il rapporto fra domanda e offerta e dall’altro i costi energetici.

Secondo Setstein, Senior equity analyst di Morningstar, negli anni passati c’è stato un aumento dell’offerta a causa dell’apertura di nuovi impianti. Attualmente però la situazione è più equilibrata e anche l’incremento dei prezzi dell’energia dovrebbe determinare una contestuale crescita delle valutazioni di questi beni primari. 

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