Quota 97,6: pensione a 61 anni (e 7 mesi) per i lavori usuranti

In merito alla riforma pensione, una delle novità che riguarda il 2019 è quota 97,6 la quale rimane in vigore anche per questo anno, ma solo per i lavori usuranti.

Per mezzo di questa riforma è possibile accedere alla pensione con dei requisiti agevolati che sono frutto di uno sconto contributivo previsto dal governo e che permettono di aver accesso alla pensione con requisiti ridotti. In pratica è consentito andare in pensione, usufruendo dei requisiti agevolati, con un’età di 61 anni e 7 mesi.

Notate bene però che Quota 97,6 è riservata solo e soltanto ai lavoratori usuranti. Per il 2019 le regole di accesso non cambiano, come anche non cambiano i destinatari. In pratica questa riforma non è stata oggetto di intervento per l’adeguamento alle aspettative di vita.

Quando è possibile anticipare la pensione?

Anticipare la pensione è oggi possibile per mezzo delle varie riforme che il governo sta provvedendo ad adottare.

Tra le tante non vi è solo Quota 100, ma anche Quota 41.

Quest’ultima riguarda però il pensionamento anticipato solo per i lavoratori usuranti, ovvero coloro i quali per coloro hanno svolto parte della loro carriera lavorativa svolgendo lavori particolarmente faticosi e abbastanza pesanti. Sono questi i requisiti essenziali per avere diritto ed accesso ad un trattamento agevolato per la pensione.

>>Dettagli e novità pensioni su: Pensioni News: Ultime sulle Pensioni, sulle Pensioni Precoci e sulle Pensioni Quota 100

Quota 97,6: cos’è e chi ne può usufruire?

Quota 97,6 è intesa come un’agevolazione per tutti i lavoratori che hanno i requisiti specifici per andare in pensione. L’agevolazione prevista da Quota 97,6, permette ai lavoratori usuranti di andare in pensione persino prima dei 62 anni come invece è previsto da Quota 100.

Allo stesso tempo è possibile andare in pensione con un numero di anni minore di contributi rispetto ai 38 anni richiesti all’interno della misura previdenziale oggetto dell’ultima riforma pensione.

Per mezzo di Quota 97,6, infatti, tutti i lavoratori usuranti, i quali soddisfano determinati requisiti, possono vedersi aperte le porte della pensione a 61 anni e 7 mesi ma solo se hanno maturato 36 anni di contributi (oppure a 62 anni e 7 mesi nel caso in cu i contributi maturati sono 35).

A ben vedere si tratta di un’ottima soluzione per tutti i lavoratori usuranti visto e considerato che viene offerta loro la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione.

Quali sono i lavori usuranti?

Possiamo analizzare i lavori usuranti secondo quanto riportato dal D.lgs. 67/2011, il quale descrive in modo dettagliato ed elencato quelli che sono i lavori usuranti.

All’interno del presente decreto è riportato un elenco dei lavori particolarmente faticosi e pesanti, tanto da richiedere un trattamento agevolato per la pensione.

Sono definite attività usuranti, i seguenti lavori: 

  • lavori in galleria, cava o miniera;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori ad alte temperature;
  • lavoratori del vetro cavo;
  • lavori espletati in spazi ristretti;
  • lavori di esportazione amianto.

Con qualche limitazione e rimandando al CCNL di categoria, sono considerati lavori usuranti anche quelli svolti durante le ore notturne. Rientrano in questa categoria tutti i soggetti che lavorano a turni e che si trovano ad effettuare il servizio di 6 ore nell’intervallo dalla mezzanotte alle cinque del mattino per almeno 78 notti l’anno.

Sono considerati come lavoratori notturni anche quelli svolti da soggetti che prestano attività lavorativa per almeno 3 ore, nell’intervallo compreso tra la mezzanotte e le cinque del mattino, nell’intero anno lavorativo.

Possono essere considerati tali, secondo quanto previsto dal D.lgs. 67/2011, coloro che svolgono lavori gravosi, ovvero addetti alla cosiddetta “linea di catena”, ovvero i lavoratori che sono impegnati all’interno di un processo produttivo in serie. Essi sono tali in quanto soggetti a ritmi determinati da:

  1. misurazione di tempi;
  2. sequenze di postazioni;
  3. ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale;
  4. soggetti che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall’organizzazione del lavoro o dalla tecnologia;

non sono da considerarsi tali i soggetti che sono addetti a:

  • lavorazioni collaterali a linee di produzione;
  • manutenzione;
  • rifornimento del materiale;
  • attività di regolazione;
  • controllo computerizzato delle linee di produzione;
  • controllo di qualità.

Infine, sono considerati tali anche i soggetti adibiti come conducenti di veicoli pesanti, di capienza complessiva non inferiore ai 9 posti compreso il conducente, o anche i soggetti adibiti a servizi pubblici di trasporto.

Quota 97,6 – lavoratori usuranti: limiti e condizioni

La pensione con Quota 97,6, come si può facilmente intuire, dovrebbe dunque permettere (a questi soggetti) di andare in pensione solo dopo aver raggiunto questa somma tra età e contributi. Il risultato ottenuto deve dare 97,6.

Per questa misura sono state però introdotte delle limitazioni e delle condizioni specifiche. A tal riguardo, si precisa che i requisiti sono:

  • età anagrafica: 61 anni e 7 mesi;
  • contributi versati: anni 35.

Sulla base dei seguenti requisiti è possibile andare in pensione ottenendo le seguenti combinazioni:

  1. 62 anni e 7 mesi di età con 35 anni di contributi;
  2. 61 anni e 7 mesi con 36 di contributi.

Tutti i lavoratori autonomi possono invece andare in pensione con il requisito anagrafico di 62 anni e 7 mesi. In questo caso si parla di Quota 98,6.

Al fine di accedere alla pensione con Quota 96,7, è necessario però poter dimostrare che l’attività usurante sia stata svolta per un periodo di tempo non inferiore a 7 anni negli ultimi 10.

Se questo requisito non può essere dimostrato si deve almeno dimostrare di aver svolto un’attività usurante per un numero di anni almeno pari alla ½ dell’intera vita lavorativa.

Infine, un’ultima precisazione deve essere fatta nel caso dei lavoratori appartenenti alle categorie di lavoratori notturni.

Nel caso in cui questi sia impiegato in turni notturni per 72-77 notti l’anno (anziché 78) i requisiti per accedere a Quota 97,6 aumentano di un anno. Tutti coloro che sono impegnarti in lavori durante la notte, ma per un numero di notti compreso tra 64 e 71 per ogni anno, i requisiti vengono incrementati di due anni.

Lavoratori usuranti: quali sono le altre forme di pensionamento previsto?

Per tutti i lavoratori usuranti è possibile poter accedere ad altre forme pensionistiche anticipate che potrebbero essere in alcuni casi anche più favorevoli rispetto a Quota 97,6.

Come detto, i seguenti soggetti potrebbero andare in pensione con Quota 41.

Questa riforma prevede la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.

Questa riforma prevede la possibilità di andare in pensione con Quota 41 solo nel caso in cui si è impegnati come attività usuranti e nel caso in cui il lavoratore ha maturato 12 mesi di contribuzione prima del compimento del 19° anno di età (cosiddetti lavoratori precoci).

Dal 1° gennaio 2019, Quota 41 prevede una finestra mobile di tre mesi.

Sempre all’interno della categoria ”lavoratrice usurante, si parla di accesso alla pensione di vecchiaia con un’età anagrafica di 66 anni e 7 mesi (anziché 67 anni) dal momento che per questi non si applicano gli adeguamenti con le speranze di vita.

Questo però prevede almeno 30 anni di contributi. Per tutto il 2019 è stata confermata anche l’APE Sociale per i lavoratori usuranti.

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