Con le trimestrali oramai alle porte è logico chiedersi quali azioni comprare sul Ftse Mib. Una delle domande tipiche degli investitori italiani riguarda il settore bancario: è meglio investire in azioni Unicredit o in azioni Intesa Sanpaolo prima dell’approvazione delle rispettive trimestrali? Le due banche sono considerate le big del comparto bancario italiano ma sono anche viste come due eterne inseguitrici e rivali. Meglio quindi Unicredit o Intesa Sanpaolo.

Il punto di partenza di ogni confronto è il valore attuale delle azioni e il conseguente livello di capitalizzazione. Mentre è in corso la scrittura del post il prezzo delle azioni Intesa Sanpaolo su Borsa Italiana registra un calo frazionale dello 0,04 per cento a quota 2,326 euro. Nel corso dell’ultimo mese la quotazione Intesa Sanpaolo ha registrato un apprezzamento del 5,91 per cento mentre, su base annua, il titolo evidenzia un deprezzamento del 26,53 per cento. La quotazione Unicredit sul Ftse Mib oggi, invece, registra un calo dello 0,32 per cento a 12,33 euro. La performance di Unicredit nell’ultimo mese è stata positiva per il 4 per cento mentre nel corso dell’ultimo anno le quotazioni hanno segnato un deprezzamento del 31,25 per cento.

Unicredit VS Intesa Sanpaolo dal punto di vista dell’andamento in borsa non offre grandi spunti di paragone. In pratica entrambi i titoli si sono mossi nella stessa direzione sia nell’ultimo mese che nell’ultimo anno.

Diverso è il parere degli analisti. Banca Akros ha recentemente peggiorato il rating su Intesa Sanpaolo da Buy ad Accumulate come conseguenza del forte rally che il prezzo delle azioni ha segnato da gennaio a oggi. Banca Akros aveva invece lasciato il target price su Intesa Sanpaolo a 2,5 euro prospettando un utile trimestrale (primo trimestre 2019) a quota 926 milioni di euro. Per Goldman Sachs, invece, il rating su Intesa Sanpaolo è sell (ossia vendere) a causa del taglio delle previsioni sull’utile per azione del periodo 2019-2023. Goldman Sachs aha comunque alzato il target price sulle azioni Intesa Sanpaolo da 1,95 a 2,05 euro.

Ai giudizi di Banca Akros e di Goldman Sachs sulle azioni Intesa Sanpaolo si è unito anche quello degli esperti di Berenberg. Gli analisti hanno abbassato il rating su Intesa Sanpaolo da hold a sell con downgrade anche sul prezzo obiettivo che è stato rivisto da 2,2 euro a 1,85 euro. Nella nota redatta per Berenberg dall’analista Eoin Mullany si afferma che oggi le azioni Intesa Sanpaolo sembrano essere sopravvalutate anche alla luce della forte performance messa a segno da inizio anno. Sul Ftse Mib oggi le azioni Intesa Sanpaolo scambiano a 12,7 volte il rapporto tra prezzo e utili stimati al 2020. Inoltre il titolo tratta con un premio del 15 per cento rispetto ai competitors europei. Tutti questi elementi hanno indotto l’esperto ad affermare che è oramai arrivato il tempo di vendere le azioni Intesa Sanpaolo (ovvero andare short nel CFD trading). Tra l’altro, se tutte queste annotazioni non bastassero, Berenberg invita anche a considerare la questione dividendi. Secondo Mullany, nel passato la remunerazione di Intesa Sanpaolo è stata sostenuta dai guadagni una tantum ma adesso la banca può garantire dividendo per azione pari a 0,144 euro nel 2019. Questa cedola presenta un dividend yield pari al 6,1 per cento che è appena poco sopra la media europea.

In considerazione di tutti questi motivi le azioni Unicredit sono da preferire alle Intesa Sanpaolo. Il rating degli analisti sulla banca guidata da Mustier è infatti buy (comprare). Unicredit presenza una migliore remunerazione del rischio rispetto alla banca guidata da Messina e, cosa non da poco, produce i suoi ricavi solo per il 49 per cento in Italia. Unicredit è quindi una banca a vocazione più internazionale se si considera che Intesa Sanpaolo produce ben l’80 per cento dei ricavi in Italia.

Non sono solo questi i motivi per i quali Berenberg preferisce Unicredit a Intesa Sanpaolo. Secondo l’analista, infatti, la banca di Mustier ha un Npe ratio del 7,7 per cento più basso rispetto all’8,8 per cento di Intesa Sanpaolo e un Cet1 ratio fully loaded (12,1 per cento contro il 12,0 per cento della banca di Messina).

Insomma, in attesa della trimestrale Unicredit, il messaggio di Berenberg è chiaro: è meglio investire in azioni Unicredit mentre è preferibile vendere le azioni Intesa Sanpaolo.

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