grafico trading su tablet, barile di petrolio con logo Eni e uomo che pensa
Il punto sui conti 2023 di Eni - Borsainside

La scorsa settimana Eni ha pubblicato i conti dell’esercizio 2023 accolti negativamente dal mercato. In realtà la presentazione dei risultati al 31 dicembre 2023 è stata anche l’occasione per fare il punto sulle prospettive per l’anno in corso e sul dossier Plenitude. Inoltre non va dimenticato che nell’ambito dei risultati di esercizio, il management del Cane a Sei Zampe ha anche reso nota la data di stacco della terza tranche del dividendo Eni 2024 (relativo all’esercizio 2023) confermando l’ammontare della cedola a 0,24 euro. Grazie alla ufficializzazione della consistenza della cedola è stato poi possibile calcolare il rendimento da dividendo relativo a questa tranche.

Insomma tantissime novità e altrettanti spunti per gli analisti. Considerando che Eni sarà impegnata a marzo con il  Capital Market Day durante il quale verranno resi noti i più importanti target industriali e finanziari a breve e medio e lungo termine, si può ipotizzare che da qui all’evento la volatilità sul titolo sia destinata a restare alta. Se ciò dovesse essere vero allora si potrebbero creare margini interessanti per investire sulle azioni Eni. La quotata ha aperto la nuova Ottava con un ribasso dello 0,2 per cento a quota 14,12 euro. L’impressione è che il trend al ribasso attivato proprio dai conti dell’esercizio 2023 stia proseguendo. A causa della flessione registrata la scorsa settimana la performance di Eni è adesso negativa sia su base mensile che anno su anno. Rispetto ad un mese fa i prezzi delle azioni sono più bassi del 3,3 per cento mentre anno su anno il calo è dell’1,7 per cento (grafico in basso).

Vediamo i vari aspetti che hanno catturato l’attenzione degli investitori che speculano sulle azioni Eni negli ultimi giorni: conti quarto trimestre 2023, Plenitude, dividendo e outlook.

Trimestrale Eni: conti quarto trimestre 2023 in sintesi

Limitando la nostra analisi al solo quarto trimestre 2023, Eni ha registrato un utile netto adjusted pari a 1,64 miliardi di euro, leggermente meglio del consensus Bloomberg fermo a 1,63 miliardi e un utile netto in ribasso di ben il 76 per cento ad appena 149 milioni contro i 627 milioni di un anno fa. Inutile dire che questa notizia è negativa per gli azionisti.

In un contesto caratterizzato dal ribasso dei prezzi del petrolio Brent (calato del 5 per cento rispetto al quarto trimestre 2022) e del gas naturale addirittura calato del 57 per cento, l’utile ante imposte adjusted del quarto trimestre 2023 è ammontato a 3,2 miliardi di euro dimostrando la solida performance conseguita dal gruppo. Scendendo nella trimestrale il margine operativo rettificato è stato pari a 2,77 miliardi di euro contro le stime di 2,97 miliardi di euro.

Il management del Cane a Sei Zampe ha puntualizzato che nel quarto trimestre 2023, la produzione di idrocarburi è tornata a crescere arrivando a 1,71 mln boe/g e battendo le attese della viglia che erano ferme a 1,69 mln. Il rialzo è stato del 6 per cento anno su anno.

Sempre nel quarto trimestre 2023, il flusso di cassa derivante da attività operativa adjusted ante working capital al costo di rimpiazzo è ammontato a 3,6 miliardi. La società ha messo in evidenza che il dato è superiore agli investimenti organici per 2,4 miliardi e ha generato un free cash flow organico pari a 1,2 miliardi di euro.

Nell’intero esercizio 2023, il flusso di cassa adjusted è stato invece pari a 16,5 miliardi superiora ai fabbisogni per investimenti pari a 9,2 miliardi di euro e ha generato un free cash flow organico di circa 7,3 miliardi di euro.

Le novità su Plenitude dalla conference call di Descalzi

Nel corso del 2023, Eni ha continuato a dimostrare una solida performance nonostante le sfide di un ambiente economico incerto e volatile. Il CEO Claudio Descalzi, durante la conference call di presentazione dei conti, ha enfatizzato i risultati positivi ottenuti, sia dal punto di vista finanziario che operativo, sottolineando il progresso nella strategia aziendale volta alla creazione di valore, alla decarbonizzazione e alla garanzia di stabilità e affidabilità delle forniture energetiche.

In particolare il manager ha posto l’accento sul successo di Plenitude, la divisione dedicata alle energie rinnovabili, che ha raggiunto una capacità di 3 GW. Sia l’attività di business più tradizionale che quella legata alle rinnovabili, hanno contribuito significativamente all’Ebitda aziendale, generando circa 1 miliardo di euro ciascuna.

Un importante passo avanti è stato compiuto attraverso un accordo di investimento con un investitore istituzionale per l’ingresso nel capitale di Plenitude. Questo accordo ha rafforzato la valutazione del business, stimato intorno ai 10 miliardi di euro, fornendo una maggiore visibilità e consolidando l’accesso a risorse finanziarie aggiuntive. Questi mezzi saranno essenziali per sostenere i piani di crescita futura di Eni nel settore delle energie rinnovabili.

Dividendo Eni 2024: arriva la terza tranche

Il CdA del Cane a Sei Zampe ha deciso di distribuire agli azionisti la terza tranche del dividendo relativo al 2023, come precedentemente programmato e deliberato dall’assemblea dello scorso 10 maggio. La cedola è pari a 0,24 euro per azione.

Per coloro che detengono azioni Eni alla data di stacco cedola del 18 marzo 2024, la distribuzione sarà effettuata il 20 marzo 2024. Per i possessori di ADRs (American Depositary Receipts) registrati entro il 19 marzo 2024 e quotati alla Borsa di New York, la terza tranche del dividendo sarà di 0,48 euro per ADR. Questo importo sarà pagabile l’8 aprile 2024.

La decisione del CdA di Eni riflette il costante impegno della società nel garantire un ritorno agli azionisti fornendo un chiaro segnale di fiducia nella solidità finanziaria e nelle prospettive future della società.

Per maggiori informazioni sul dividendo Eni:

Outlook 2024 Eni

Infine ci sono le prospettive sull’esercizio in corso. A tal riguardo non ci sono state comunicazioni da parte della società. A tal riguardo il Cane a Sei Zampe si è limitato a comunicare che prospettive del business e i principali target industriali e finanziari a breve, medio e lungo termine verranno resi noti nella strategy presentation che verrà resa nota giorno 14 marzo quando è previsto il Capital Markets Day di Eni.

In vista dell’appuntamento il titolo potrebbe restare sotto ai riflettori. Chi volesse comprare azioni Eni può operare in modo diretto (quindi diventando azionista) o con i CFD. Ecco due piattaforme per investire:

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