trader al lavoro e freccia verso il basso
Stellantis è stato uno dei titoli peggiori del secondo trimestre 2024 di Borsa Italiana - BorsaInside

Chi si approccia per la prima volta ai mercati finanziari tenderà a puntare sulle azioni che sono sulla cresta dell’onda. Non è però detto che questa strategia sia quella giusta perchè queste azioni che sono già cresciute tanto potrebbero ritracciare non avendo più margine di salita. Proprio per questa ragione gli investitori che hanno più esperienza preferiscono guardare alle peggiori azioni selezionando quelle che hanno un potenziale di risalita. La strategia è abbondantemente nota: comprare a prezzi più bassi per poi guadagnare sul possibile rialzo dei valori.

Siamo oramai ad oltre metà anno e ci avviciniamo ad una fase come quella estiva che è caratterizzata da scambi più limitati (a causa anche dell’assenza di spunti macro). E’ quindi il momento migliore per individuare le peggiori azioni 2024. Conoscere questi titoli che hanno performato peggio rispetto all’indice di riferimento significa avere un primo elemento da cui partire per individuare le azioni a sconto con potenziale di rialzo.

Classifica peggiori azioni italiane del secondo trimestre 2024

Stilare la classifica delle peggiori azioni italiane del 2024 significa tanto per iniziare andare a circoscrivere un frame temporale attendibile. Essendo a luglio, il dato da inizio anno potrebbe essere dispersivo e quindi è preferibile circoscrivere l’analisi al solo ultimo trimestre poichè in questo modo si avrà previsione più attendibile del possibile trend dei prossimi mesi.

In quest’ottica Morningstar Direct ha individuato le 5 peggiori azioni italiane del secondo trimestre 2024. Si tratta di titoli (alcuni dei quali appartenenti al Ftse Mib) che nel periodo tra aprile e giugno sono letteralmente crollati.

  • Salvatore Ferragamo: -29,1 per cento
  • Stellantis: -25,2 per cento
  • BFF Bank BFF: -25,2 per cento
  • Iveco Group: -22,7 per cento
  • Tenaris: -19,8 per cento

Le valutazioni attuali di questi 5 titoli rispetto a quelle di un trimestre fa sono più convenienti e già questo è sufficiente per accendere un faro. Tuttavia è poi necessario capire se è presente o meno potenziale di rialzo.

Spicca Stellantis tra i peggiori titoli italiani del secondo trimestre 2024

Stando ai dati snocciolati dalla piattaforma Morningstar Direct tra le peggiori azioni italiane del secondo trimestre 2024 ci sono alcuni nomi molto noti di Piazza Affari. Un esempio è Stellantis. Il colosso del settore automotive, dopo aver corso tantissimo lo scorso anno, sembra aver inserito il freno a mano perdendo circa il 25 per cento nel secondo trimestre 2024. Se ne sono accorti anche gli analisti con Equita che, proprio di recente, hanno tagliato il rating sulle azioni Stellantis dicendo chiaramente che non sono più da comprare. A fare peggio della quotata italo-francese sono state solo le azioni Salvatore Ferragamo che nell’ultimo trimestre sono arrivate a perdere quasi il 30 per cento.

Il crollo delle azioni Stellantis non inficia la performance annuale del titolo. Come si può vedere dal grafico in alto, infatti, nell’ultimo anno la quotata ha comunque guadagnato circa il 25 per cento (dato aggiornato alla fine del secondo trimestre 2024, ora il verde si è ridotto ad appena l’11 per cento a causa dei nuovi ribassi che hanno interessato la quotata a inizio luglio). Il titolo Stellantis, quindi, è cresciuto tanto in passato ma attualmente è palesemente in difficoltà.

E’ da comprare a sconto? Sicuramente i prezzi attuali non rendono proibitivo un ingresso sulla quotata a differenza della situazione di fine 2023. Secondo Morningstar le azioni trattano con uno sconto del 49 per cento rispetto a quella che è la stima di valore equo che è pari a 36 euro.

Anche le azioni Iveco sono crollate nel secondo trimestre 2024

Le azioni Iveco molto spesso si muovono in scia alle Stellantis e quindi non c’è niente da stupirsi se anche anche la quotata specializzata nella produzione di veicoli commerciali abbia performato molto male nel secondo trimestre 2024.

Come evidenziato nell’elenco in alto, Iveco si è deprezzata del 22,7 per cento ma la sua prestazione annuale resta positiva per il 32 per cento (dato al 9 luglio, a fine giugno il verde era del 29,2 per cento). Sempre al 30 giugno la quotata risultava deprezzata di ben il 29,3 per cento rispetto ai top di periodo raggiunti nella seduta di borsa del 9 aprile.

Prestazione negativa anche per le azioni Tenaris

Il terzo titolo del Ftse Mib che ha chiuso il secondo trimestre con un ribasso è Tenaris. Si tratta di una quotata del settore oil il cui andamento è anche condizionato dalla quotazione petrolio. Nel periodo tra aprile e giugno le azioni Tenaris si sono deprezzate del 19,8 per cento ma l’andamento del greggio centra poco visto che altri titoli del settore come Eni e Saipem non hanno incassato simili ribassi.

Ad ogni modo anche Tenaris come Iveco e Stellantis resta in verde nel confronto anno su anno. Come si può vedere dal grafico in alto, infatti, rispetto ad un anno fa la quotata è in rialzo del 4,3 per cento (il verde era dell’8 per cento al 30 giugno 2024). Anche in questo caso la domanda è sempre la stessa: le azioni Tenaris sono da comprare a sconto oppure la flessione non è ancora terminata? Anche in questo caso Morningstar è ottimista e ritiene che il titolo sia sconto del 28 per cento rispetto al valore equo di 20 euro.

Comprare a sconto le peggiori azioni italiane non sempre conviene

In linea teorica acquistare azioni disponibili a prezzi più bassi rispetto al passato è sempre conveniente. Praticamente, però, non è detto che lo sia. E’ necessario effettuare un’analisi sulle prospettive del titolo per capire se ci sono spazi per un recupero oppure se, al contrario, la stima è quella di un ulteriore calo.

Se, anche dopo il crollo, la fase discendente dei prezzi dovesse proseguire, allora comprare a sconto sarebbe una pessima idea che porterebbe a perdite inevitabili. La valutazione va fatta tenendo conto del maggior possibile di elementi, dall’analisi fondamentale (e in tal senso sono da individuare potenziali catalizzatori) fino al quadro tecnico. Molto utili sono anche le valutazioni degli analisti. Ad esempio un target price prossimo ai valori attuali del titolo magari accompagnato da un rating neutral non è quello che si può ritenere il miglior biglietto da visita, anzi. Viceversa un prezzo obiettivo più alto dei prezzi correnti accompagnato da un rating positivo (buy) è un chiaro segnale bullish.

Ad ogni modo sia se le stime sono per un rialzo (e quindi la strategia è long) che nel caso in cui le stime fossero per un calo (strategia short) con i CFD si può tranquillamente speculare sulla differenza di prezzo senza possesso del sottostante.

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