Prezzo petrolio e riunione OPEC 30 novembre 2020: previsioni e consigli analisti

La riunione OPEC iniziata oggi 30 novembre 2020 e destinata a concludersi domani 1 dicembre 2020 è il grande catalizzatore di breve termine in grado di condizionare l’andamento della quotazione petrolio e, di riflesso, le performance in borsa dei titoli petroliferi (Eni, Saipem e Tenaris nel caso di Borsa Italiana).

Come sempre avviene in coincidenza con appuntamenti dotati di alto appeal come è il caso del periodico vertice tra i paesi produttori di greggio (OPEC nella prima giornata di lavori, OPEC+ nella seconda con allargamento alla Russia), la domanda che in tanti si pongono è come investire sul prezzo del petrolio per sfruttare questo appuntamento. Affrontare questo argomento significa parlare di previsioni e quindi avere ben chiaro quale potrebbe essere l’esito del summit.

Ovviamente per investire sul petrolio non è necessario (ne sarebbe possibile) comprare barili. La strada più semplice da seguire è il CFD Trading sull’oil. Per imparare ad investire sul petrolio con i Contratti per Differenza, un buon punto di partenza è il conto demo trading che i migliori broker Forex e CFD, come ad esempio eToro (leggi qui la recensione completa) ti offrono. Scegliendo eToro avrai subito 100 mila euro virtuali da investire sul petrolio per approfittare dall’assit offerto dal vertice OPEC di oggi 30 novembre 2020.

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Prezzo petrolio e vertice OPEC 30 novembre 2020: la view

L’andamento della quotazione petrolio oggi sembra suggerire una certa incertezza in vista dell’esito del vertice OPEC. 

Come si può vedere dal grafico in basso, infatti, sia il Brent che il WTI sono in calo. 

Sul tavolo dei paesi produttori c’è la richiesta di una estensione dei tagli alla produzione per tenere a galla i prezzi del greggio. Tale decisione sarebbe l’unica strada percorribile per resistere al calo della domanda a sua volto causato dall’emergenza coronavirus. I margini di intesa sono molto stretti.

L’assenza di accordo sulla proroga dei tagli, avrebbe come effetto un output di circa 1,9 milioni di barili al giorno a partire dal mese di gennaio con conseguente possibile spinta ribassista sui prezzi. Su questo punto tutti gli esperti sono concordi e per questo motivo è consigliabile tenere in considerazione questa view nella definizione delle strategie trading sulla quotazione petrolio nel medio termine. A tal proposito ricordo che il conto demo che broker autorizzati come ad esempio Plus500 (leggi qui la recensione completa) ti offrono può esserti molto di aiuto. 

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Prezzo petrolio e riunione OPEC 30 novembre 2020: previsioni

Riunione OPEC del 30 novembre 2020 e previsioni sulla quotazione petrolio al centro di questo paragrafo. Secondo Harry Tchilinguirian, responsabile della strategia dei mercati delle materie prime di BNP Paribas SA, ci sono alcuni paesi membri OPEC come Emirati Arabi Uniti e Iraq che hanno già manifestato seri dubbio sull’attuale approvvigionamento.

Per l’esperto il summit OPEC che è iniziato oggi può essere “considerato come un mezzo per mantenerli nel gruppo dell’OPEC+ e per mantenere la coesione del gruppo“.

Secondo Harry Tchilinguirian le previsioni convergono su una proroga dei tagli e questo potrebbe essere da sostegno ai prezzi dell’oil. In poche parole le quotazioni petrolifere sarebbero destinate a crescere. 

Secondo Goldman Sachs è ipotizzabile che il meeting OPEC di novembre/dicembre possa portare ad una estensione dei tagli per tre mesi con l’obiettivo di “evitare che si abbia nuovamente un eccesso di offerta di greggio all’inizio del 2021, non tutti i Paesi produttori sembrano allineati“.

Sia Goldman Sachs che BNP Paribas SA, quindi, hanno fiducia sull’esito del summit OPEC e sembrano suggerire di investire al rialzo sull’oil (qui il sito ufficiale eToro).

Sulla stessa scia anche gli esperti di Anz per i quali, è possibile che il superplus del mercato petrolifero si collochi tra 1,5 e 3 milioni di barili al giorno nei primi 6 mesi 2021, nel caso in cui l’OPEC non allunghi i tagli. Ovviamente anche Anz è concorde nel ritenere che l’assenza di accordo avrebbe un effetto negativo sui prezzi che da giugno 2020 sono sempre sopra i 40 dollari al barile. 

Anche secondo Ron Smith, analista oil per BCS Global Markets, ci sono buone ragioni per essere rialzista sui prezzi soprattutto adottando una view a sei mesi (qui la demo eToro). In una recente nota, l’analista vede la quotazione petrolio a metà dei 50 dollari entro la fine del 2021. Uno scenario simile, però, richiede un approccio colloborativo già dal vertice OPEC in svolgimento oggi e domani. 

OPEC senza compromesso sui tagli alla produzione 

Le previsioni iniziali sulle decisioni dell’OPEC propendevano per un allentamento dei tagli alla produzione già a partire da gennaio 2021. Come già detto, però, a causa dalla pandemia tutto è stato congelato. Le più recenti indicazioni affermano che alla fine l’OPEC deciderà di rinnovare i tagli esistenti di 7,7 milioni di barili al giorno nei primi mesi del 2021.

I colloqui che sono in corso si stanno concentrando sulla possibilità di estendere i tagli per altri tre o quattro mesi. In un OPEC che si è presentato al vertice senza alcun compromesso, l’ipotesi di tagli più decisi o di un prolungamento dei tagli attuali fino a sei mesi viene ritenuta molto meno probabile dagli analisti di Equita. 

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