Quando ci sarà il taglio dei tassi FED? Le ipotesi dopo la riunione di ieri

Ci saranno tre tagli dei tassi FED nel corso del 2024 - BorsaInside

Come ampiamente atteso non ci sono state novità sui tassi FED nella riunione di marzo del FOMC. La Federal Reserve ha infatti confermato il costo del denaro al livello attuale ribadendo la sua intenzione di procedere con estrema prudenza sulla riduzione dell’interesse nonostante le positive indicazioni che, negli ultimi mesi, stanno arrivando dal fronte macro. E così visto che tutto è andato come stimato, l’attenzione degli investitori è tutta rivolta al futuro. Quando ci sarà il taglio dei tassi FED è la domanda che oggi imperversa sui mercati. Le ipotesi sono tante anche perchè, sempre dal board di ieri, non sono arrivate indicazioni sul timing del ribasso.

Ciò che è arrivato è invece una precisa presa di posizione sulla quantità degli interventi che il FOMC pensa di eseguire sempre se le condizioni dovessero restare quelle in atto. Dai banchieri centrali americani è arrivato la puntualizzazione che i ribassi del costo del denaro saranno tre entro fine 2024. Siamo appena al primo trimestre del nuovo anno e quindi le ipotesi che si possono fare sul momento in cui ci saranno i tagli al costo del denaro sono molteplici.

Tassi FED confermati: ecco quali saranno dopo la riunione di marzo 2024

Alla luce della conferma i tassi FED restano nel range tra 5,25 per cento e 5,50 per cento ossia il livello a cui sono stati portati, a seguito di una lunga serie di rialzi continui, nel board di luglio 2023. Per il costo del denaro Usa si tratta del livello in assoluto più alto dal 2001.

I tassi FED, quindi, restano ai massimi e considerando che anche i tre tagli nel corso del 2023 erano noti da tempo, la sola novità scaturita dal FOMC della Federal Reserve riguarda quello che potrebbe accadere nel 2025.

Nei dots si fa infatti riferimento ad un taglio in meno, 25 punti base, per l’anno prossimo. La decisione di ridurre i ribassi previsti potrebbe essere dovuta ad alcuni cambiamenti sull’andamento dell’economia Usa che i banchieri centrali hanno ravvisato negli ultimi (ma precisiamo che le stime fi lungo sull’economia Usa continuano ad essere positive).

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Previsioni tassi FED 2024, 2025 e 2026 in dettaglio

In generale l’impressione che si evince dai dots è che i governatori abbiano leggermente svoltato in senso restrittivo. Le singole previsioni sull’andamento dei tassi confermano le ipotesi di aggregato dei tagli dei tassi previsti per il 2024 fino al range compreso tra il 4,5 per cento e il 4,75 per cento. Nel 2025, invece, sempre considerando i tassi presi nel loro insieme, la forchetta si attesta tra il 3,75 per cento e i il4 per cento e non più tra il 3,5 per cento e il 3,75 per cento proprio perchè è stato eliminato un taglio da 25 punti base come detto in precedenza.

E per quello che riguarda il 2026? In tal caso le previsioni che si evincono dall’ultimo dots vedono il costo del denaro nel range compreso tra il 3 e il 3,25 per cento. In precedenza la forbice era tra il 2,75 e il 3 per cento.

Insomma in base alle proiezioni temporali sui tassi FED 2025/2026 emerge la presenza di un taglio in meno.

Le indicazioni sul ribasso del costo del denaro che la FED elabora non sono campate in aria ma al contrario sono frutto delle stime di andamento dell’inflazione. E’ qui che è necessario concentrare la propria attenzione.

Previsioni FED su inflazione e crescita: i dati aggiornati

Nelle proiezioni macroeconomiche di marzo elaborate dalla FED e su cui si regge la politica monetaria della banca centrale non sono presenti variazioni sostanziali sul lungo termine. I target resta quindi dell’1,8 per cento per la crescita, 2 per cento per l’inflazione e del 4,1 per cento per quello che riguarda l’occupazione.

A mutare sono solo le indicazioni nell’orizzonte temporale della politica monetaria. Per quello che riguarda il 2024 la crescita è vista al 2,1 per cento sotto l’1,4 per cento delle stime di dicembre 2023. Invece per quello che riguarda il 2025 e per il 2026 la crescita è vista al 2 per cento contro l’1,8 per cento e il 2 per cento stimati in precedenza. Il raggiungimento del target di inflazione viene ora giudicato più lento: 2,4 per cento nel 2024 (livello confermato), 2,2 per cento nel 2025 (contro il 2,1 per cento) e al 2 per cento nel 2026. La core inflation è invece vista al 2,6 per cento quest’anno contro il 2,4 per cento indicato a dicembre. Tuttavia sempre la core inflation è invariata a 2,2 per cento nel 2025 e al 2 pe cento nel 2026.

In merito alla dinamica dell’inflazione il presidente della FED Jerome Powell ha affermato che i prezzi sono ancora troppo alti e progressi per un ribasso dell’inflazione non sono garantiti. Da qui la necessità di procedere con prudenza nel ribasso dei tassi FED nel corso del 2024.

Le decisioni della FED sui tassi ma soprattutto le previsioni su quello che potrebbe avvenire prossimamente sono un assist potentissimo per investire almeno su due mercati: il forex (cambio Euro Dollaro in testa) e le borse (Wall Street ieri ha chiuso in rialzo e anche le borse europee oggi sono partire in verde).

Per speculare su tutti questi mercati così diversi tra di loro si può operare con i CFD che consentono di fare trading sia al rialzo che al ribasso senza il possesso del sottostante. Due le piattaforme che consigliamo per operare:

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