Le performance degli ETF rispecchiano sempre quelle che sono le tendenze in atto sui mercati. E non c’è quindi nulla di cui stupirsi se a mettere a segno le prestazioni migliori nel terzo trimestre siano stati i fondi a gestione passiva che replicano indici asiatici in generale e cinesi in particolare. Come vedremo tra poco, il primo e il terzo ETF più performanti del trimestre chiuso al 30 settembre hanno esposizione sulla Cina mentre il secondo sulla Thailandia. Il “messaggio” che è arrivato dal mondo degli ETF nel terzo trimestre dell’anno è stato quindi chiarissimo.
Prima di andare ad elencare gli 8 migliori ETF del terzo trimestre 2024, spieghiamo brevemente quali sono stati i criteri della selezione e soprattutto quali fondi a gestione passiva sono stati considerati nello stilare questa classifica.
Migliori ETF terzo trimestre 2024: i criteri della selezione
Tutti e 8 gli ETF indicati nell’elenco sono registrati in Italia. Molti dei fondi sono quotati su Borsa Italiana (proprio come le azioni) ma non tutti e questo perchè a fare fede è appunto la registrazione in Italia e non il listing a Piazza Affari. Per quello che riguarda la tipologia, essa non è un discriminante: ci sono ETF azionari ma anche fondi obbligazionari e fondi bilanciati. La “limitazione” riguarda invece la natura del fondo. La classifica, infatti, non comprende i cosiddetti exchange-traded notes meglio noti come ETN. Altra limitazione è sull’ampiezza: non sono stati considerati ai fini della classifica gli ETF che presentano un patrimonio totale più basso di 25 milioni di dollari.
Per finire la lista comprende solo i fondi che si rivolgono ad un tipologia di investitore poco speculativo. In pratica sono esclusi quegli ETF che sono più da trading. Ciò significa che chi volesse inserire nel suo portafoglio fondi come quelli riportati nella classifica più che guardare alla piattaforma di un broker dovrebbe considerare quella di una banca. Ad esempio c’è la piattaforma di Fineco che è la migliore tra quelle delle banche italiane. Fineco, inoltre, offre una vasta selezione di ETF senza commissioni e questo è un ulteriore valore aggiunto.
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8 migliori ETF del terzo trimestre 2024: sventa l’esposizione alla Cina
Dominio incontrastato dei cinesi nella classifica dei migliori ETF del terzo trimestre 2024 stilata da Morningstar. Basta dare un rapido sguardo all’elenco sottostante per notarlo subito:
- Invesco MSCI China Technology All Shares Stock Connect UCITS ETF
- Xtrackers MSCI Thailand UCITS ETF
- KraneShares CSI China Internet ETF USD
- USETF – Solactive China Technology UCITS ETF
- Amundi MSCI China Tech ESG Screened UCITS ETF
- Xtrackers FTSE China 50 UCITS ETF
- iShares China Large Cap UCITS ETF
- US(Lux) Fund Solutions – MSCI China ESG Universal Low Carbon Select UCITS
Su 8 fondi a gestione passiva che hanno messo a segno la prestazione migliore nel terzo trimestre 2024, ben 7 hanno un riferimento alla Cina nella loro denominazione.
Vediamo allora nel dettaglio le caratteristiche di questi 8 ETF:
- Invesco MSCI China Technology All Shares Stock Connect UCITS ETF: lanciato nel 2021 ha come obiettivo quello di replicare il rendimento netto totale dell’indice MSCI China Technology All Shares Stock Connect Selec che a sua volta è formato da società cinesi che traggono entrate significative dallo sviluppo di nuovi prodotti e servizi da innovazioni tecnologiche in specifiche aree come internet e digitalizzazione, mobilità, tecnologia autonoma, automazione industriale e sanità digitale. Nel terzo trimestre il rendimento di questo ETF è quasi arrivato al 24 per cento.
- Xtrackers MSCI Thailand UCITS ETF: datato giugno 2010 (si tratta quindi di un fondo con una spiccata anzianità), questo ETF replica l’indice MSCI Thailand che è formato da titoli azionari thailandesi ad alta e media capitalizzazione. L’indice di spesa complessiva (TER) dell’ETF è pari allo 0,50 per cento annuo La performance del terzo trimestre è stata del 23,73 per cento.
- KraneShares CSI China Internet ETF USD: in quotazione da novembre 2018, questo ETF replica l’indice CSI Overseas China Internet a sua volta formato da aziende cinesi offshore che sono negoziate e che operano in settori che hanno a che fare con il mondo di internet. Un piò più caro dell’ETF precedente essendo il TER dello 0,75 per cento, ha registrato nel terzo trimestre 2024 una performance positiva del 23,32 per cento.
- USETF – Solactive China Technology UCITS ETF: lanciato nel marzo 2021 (quindi molto più giovane dei precedenti due), l’ETF replica l’indice Solactive China Technology che a sua volta segue le 100 più grandi società cinesi tecnologiche che sono attive principalmente nei settori di business innovativi come ad esempio il cloud computing ma anche le tecnologie mediche, la mobilità futura, e l’intrattenimento digitale. Il TER è dello 0,47% mentre il rendimento nel terzo trimestre è ammontato al 22,33 per cento.
- Amundi MSCI China Tech ESG Screened UCITS ETF: ad accumulazione, replica la performance dell’indice MSCI China Tech IMI All Share Stock Connect ESG Filtered sia al rialzo che al ribasso. Le commissioni di gestione sono dello 0,55 per cento mentre la prestazione dell’ultimo trimestre ha evidenziato un verde del 22,28 per cento.
- Xtrackers FTSE China 50 UCITS ETF: lanciato nel giugno 2007 e domiciliato in Lussemburgo, questo ETF replica l’indice FTSE China 50 a sua volta formato dalle 50 società cinesi più grandi e liquide quotate sulla Borsa Valori di Hong Kong (titoli H, Red Chips e P Chips). Il TER è dello 0,6 per cento annuo mentre il rendimento dell’ultimo trimestre è stato del 20,57 per cento.
- iShares China Large Cap UCITS ETF: immesso sul mercato nell’ottobre 2004 e con domicilio fiscale in Irlanda, questo ETF punta a replicare lo stesso indice del precedente fondo ossia il FTSE China 50 ch , a sua volta, replica le 50 società cinesi più grandi e liquide quotate sulla Borsa Valori di Hong Kong (titoli H, Red Chips e P Chips). Più caro di quello precedente con un TER dello 0,74 per cento annuo, ha registrato nel terzo trimestre una performance positiva del 20,53 per cento.
- US(Lux) Fund Solutions – MSCI China ESG Universal Low Carbon Select UCITS: chiude la classifica dei migliori 8 ETF del trimestre per rendimento. E’ stato lanciato nel giugno 2019 e mira a replicare l’indice MSCI China ESG Universal Low Carbon Select 5% Issuer Capped formato dai titoli cinesi a grande e media capitalizzazione. Il TER è dello 0,3 per cento mentre il rendimento dell’ultimo trimestre è stato del 20,34 per cento.
Come investire in ETF con Fineco
Rispetto ai classici fondi a gestione attiva, gli ETF si caratterizzano per la maggiore efficienza, le più basse commissioni di acquisto e vendita, e più in generale, per la più semplice maneggevolezza. I fondi a gestione passiva, infatti, replica un certo indici e non dovendo batterlo sono più affidabili e più alla portata di tutti. Inoltre nel lungo termine performano meglio.
Lasciando perdere i classici broker, è proprio una banca italiana come Fineco a proporre la migliore offerta di ETF non solo per quello che riguarda l’ampiezza (in pratica il numero dei fondi) ma anche i servizi e le commissioni.
La sezione ETF Fineco è infatti ricchissima di funzionalità a partire dalla possibilità di operare in due modi diversi. Tanto per iniziare si può investire tutto in una sola soluzione scegliendo gli ETF che meglio si adattano alla propria strategia oppure con il Piano di Accumulo Replay grazie al quale è possibile anche investire piccole somme mensili in modo automatico.
Per quello che riguarda gli ETF a zero commissioni cui accennavamo in precedenza, ce ne sono oltre 800 ETF in promozione tra cui scegliere, tutti divisi per settore, area geografica o emittente.
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E i costi? Fineco non è come questi broker che parlano di commissioni ridotte ma poi, per quanto riguarda i servizi, non offrono quasi niente. Su Fineco le commissioni ci sono ma decrescono in base all’attività di trading. Quindi più si investe e più le commissioni calano. Questo vale se si sceglie il conto standard (trading più servizi bancari) ma optando per il nuovo conto di trading (senza servizi bancari) le commissioni sono dello 0,19 per cento del controvalore dell’ordine (da un minimo di 2,95 euro a un massimo di 19 euro). Il conto trading Fineco è quindi molto conveniente perchè non ha costi fissi.
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