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Il rally non è ancora finito: i prezzi delle azioni Usa saliranno - Borsainside

Sia nel 2023 che nel 2024 i prezzi delle azioni hanno registrato un forte rialzo premiando i trader che hanno impostato strategie bullish. Ora il punto è che nel momento in cui le quotazioni di un certo asset crescono tanto, il margine per un ulteriore apprezzamento scende. E’ in primo luogo una questione di statistica per la quale un rally non può essere infinito e, prima o poi, i prezzi di ingresso saranno così alti da scoraggiare l’acquisto.

A non credere per niente a questo rischio è Tom Lee di Fundstrat secondo il quale non solo le probabilità di un ritracciamento dei corsi azionari sono basse, ma addirittura il mercato azionario potrebbe beneficiare di tre fattori favorevoli che potrebbero portare ulteriormente al rialzo le quotazioni fino a conseguire nuovi livelli record. Il messaggio che Lee ha lanciato agli investitori in una sua recente intervista alla CNBC è molto chiaro: l’aumento di molti utili aziendali e l’assenza di margine di debito sono le ragioni per cui conviene restare rialzisti sulle azioni.

In parole povere, nonostante il prolungato rally che molte quotate hanno messo a segno, chi non lo ha ancora fatto può sempre investire in azioni perchè la view è ancora bullish. I prezzi, quindi, non sono alti da scoraggiare l’acquisto ma anzi potrebbe salire ancora generando profitto.

Inutile dire che questa è chiaramente una buona notizia per i trader che fino ad ora sono rimasti alla finestra. Ora è il momento giusto per investire in azioni.

3 ragioni per cui le azioni arriveranno a nuovi record

In una intervista rilasciata alla CNBC, Tom Lee di Fundstrat si è detto convinto che il mercato azionario sia destinato a proseguire la sua impennata verso nuovi massimi storici. Secondo il manager, nonostante ci siano state delle prese di profitto nel mercato azionario sostenute dal solido rapporto sull’occupazione Usa relativa al mese di febbraio, ci sono tre ragioni per cui attendersi un rialzo dei prezzi da qui al prossimo futuro.

Tra i catalyst citati da Lee ci sono i solidi utili di molte quotate, il fatto che la Federal Reserve sia pronta a tagliare i tassi di riferimento nei prossimi mesi e la mancanza di un comportamento orientato al rischio da parte degli investitori.

Per quello che riguarda il primo punto, Lee si è detto convinto che ci sia spazio per gli utili anche perchè essi hanno già superato le stime del 7% nel primo trimestre. E mentre gli utili delle aziende continuano a salire, le valutazioni non sembrano essere troppo elevate. Di conseguenza rappresentano una solida base per il rialzo dei prezzi delle azioni.

In merito al premio di rischio, Lee ha poi affermato che se la FED inizia a tagliare i tassi e l’economia è resiliente, allora il P/E sarebbe solo di 15x escludendo le FAANG. Pur includendo le mega-cap del settore tech, l’S&P 500 continua ad essere negoziato ad un multiplo P/E forward di 20.7x, che è solo leggermente superiore alla sua media quinquennale di 19.0x stando ai dati di FactSet.

Infine non è da tralasciare il fatto che gli investitori non stanno proprio mostrando una tipologia di comportamento orientata al rischio che tende spesso a caratterizzare i picchi dei cicli di mercato.

I mercati forti restano forti

Lee ha ricordato come ci siano ancora $6 trilioni di dollari in contanti in attesa. Il debito a margine è leggermente salito ma è inferiore a quello che era nell’ottobre 2023 e che è stato solo qualche mese fa. Questo è un altro elemento che induce a pensare che gli investitori non siano orientati al rischio. Lee ha poi aggiunto di non saper dire se tecnicamente si è in una situazione di ipercomprato anche se ha poi aggiunto che Mark Newton, al vertice della strategia tecnica di FactSet, non intende usare l’ipercomprato come segnale di vendita perché i mercati forti sono destinati a restare tali.

E la mancanza di debito a margine detenuto dagli investitori significa in definitiva che eventuali vendite sul mercato azionario potrebbero essere di breve durata ossia delle parentesi fisiologiche durante le quali gli investitori proveranno a comprare al ribasso.

Quando il livello di leva finanziaria è basso, come il debito a margine, significa che gli investitori non sono ancora in posizione lunga ma il contesto sta migliorando, quindi questo significa che devono utilizzare questi ribassi come opportunità per entrare in posizione lunga,” ha spiegato Lee.

Articoli di analisi sulle prospettive del mercato azionario per il 2024:

Investire in azioni conviene ancora? La conclusione dell’analisi

Secondo Lee non è da escludere che la prossima pubblicazione dell’indice CPI Usa di febbraio possa scatenare forti vendite su molte azioni con titoli che potrebbero perdere fino al 7 per cento. Tuttavia, più sul lungo termine, lo scenario resta di tipo bullish. Ci sono sempre tantissimi investitori che vanno alla ricerca del top e proprio questa situazione potrebbe tenere alti i prezzi delle azioni nel corso del 2024.

Insomma per Lee investire in azioni è ancora conveniente e può dar luogo, nel lungo termine, a interessanti guadagni. Come operare allora? La scelta più ovvia è quella di comprare azioni reali (diventando quindi azionisti con tutto ciò che comporta questa situazione dal punto di vista giuridico). Volendo però sfruttare le oscillazioni di prezzo, si può operare con i CFD in ottica speculativa. Ecco due piattaforme che permettono entrambe le soluzioni:

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