Altra seduta da incubo per le azioni del settore bancario sul Ftse Mib. Dopo un avvio di contrattazioni in leggero recupero, i titoli delle banche sono passati rapidamente in rosso arrivando ad accumulare, rapidamente, passivi molto consistenti. Mentre è in corso la redazione del post, tutte le azioni bancarie registrano forti deprezzamenti con alcuni titoli che sono stati addirittura sospesi dalle contrattazioni per eccesso di ribasso. In particolare Unicredit e Banco BPM risultano in asta di volatilità per eccesso di ribasso. Sospensione da Borsa Italiana anche per UBI Banca.
Queste le variazioni alle ore 10,30: Banco BPM in calo del 5 per cento a 1,88 euro, Bper Banca in flessione del 3,67 per cento a 3,46 euro, Unicredit in calo del 3,64 per cento a 11,11 euro e Ubi Banca in flessione del 3,58 per cento a quota 3,58 euro. Praticamente i 4 titoli peggiori di oggi sono tutti del comparto bancario!
Ovviamente il peso del rosso delle banche è così forte che a risentirne è anche l’andamento generale del Ftse Mib. Esaurito un tentativo di rimbalzo, il principale indice azionario di Borsa Italiana si muove ora in negativo e segna un calo dell’1,4 per cento a quota 21680 punti nonostante la presenza di alcuni titoli in rialzo come Terna che avanza dell’1,57 per cento, Recordati a +1,1 per cento e Eni che mette in cassaforte lo 0,9 per cento dopo le decisioni sul dividendo dello scorso venerdì.
Approfitto del riferimento all’andamento delle singole azioni, per ricordati che, grazie ai Contratti per Differenza puoi investire in azioni sia in caso di rialzo che in caso di deprezzamento. Il CFD Trading, infatti, ti permette di guadagnare anche se i titoli sono in ribasso. Tutto questo grazie alle posizioni short. Mentre comprare azioni non conviene in fasi così pesanti come quella in corso, investire attraverso il CFD Trading è molto più vantaggioso.
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Il tracollo delle azioni del settore bancario è frutto della crescente consapevolezza che l’Italia possa andare incontro ad una fase di prolungata recessione a causa dell’emergenza coronavirus. Anche la prospettiva di tassi di interesse ancora più bassi nell’area Euro impatta sull’andamento delle azioni delle banche sul Ftse Mib oggi.
Un primo segnale sullo scenario economico che sembra prospettarsi in Italia è arrivato questa mattina con la pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero di febbraio. L’indicatore macro a causa della riduzione della produzione e dei nuovi ordini, ha registrato una flessione a quota 48,7 punti dai 48,9 di gennaio. Per il PMI manifatturiero si tratta del 17esimo mese consecutivo negativo.
Lewis Cooper, economista di Ihs Markit che cura il report Markit Pmi Settore Manifatturiero in Italia, ha affermato che l’indagine PMI di febbraio ha messo in evidenza l’ennesima prestazione deludente del settore manifatturiero italiano. L’economista ha rilevato come la produzione sia diminuita a uno dei tassi più veloci dell’attuale sequenza di contrazione di 19 mesi. Anche i nuovi ordini hanno continuato a riportare crolli mentre i tagli occupazionali hanno segnato aumenti più rapidi.
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