Come facilmente ipotizzabile, la borsa di Milano ha aperto la seduta di oggi in modo drammatico. A distanza di quasi un’ora dall’avvio degli scambi, ci sono ancora titoli che non riescono a fare prezzo per eccesso di ribasso. Le azioni che via via stanno entrando in negoziazione, registrano ribassi molto forti che, allo stato attuale dei fatti, sembrano essere ingestibili.

Ma veniamo ai numeri. Dopo circa un’ora dall’avvio degli scambi, il Ftse Mib registra un crollo di oltre 10 punti percentuali. Borsa Italiana è la peggiore tra quelle europee in un contesto generale in cui i mercati europei segnano ribassi di oltre il 5 per cento. Il tracollo di piazza affari è sostenuto anche dal rapido allargamento dello spread Btp Bund che questa mattina ha sfondato quota 200 punti base con una progressione di oltre il 10 per cento. 

La valanga di segni rossi e la certezza che la giornata di oggi passerà alla storia come il lunedì nero dei mercati a causa dell’emergenza coronavirus, erano stati già anticipati dalle previsioni del pre-market. In effetti con futures sul Ftse Mib in ribasso di oltre il 10 per cento, attendersi un avvio che non fosse quello in corso, sarebbe stato quasi da matti. 

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Nonostante la forte correzione ribassista, non tutte le azioni registrano ribassi violenti. In generale, analizzando l’andamento dell’azionariato italiano, possiamo distinguere tre gruppi di azioni. Anzitutto ci sono i titoli che continuano a non riuscire ad entrate in negoziazione a causa delle vendite eccessive. Questi titoli che non riescono a fare prezzo erano la maggioranza nel corso delle prime battute (quindi tra le ore 9 e le ore 9 e 30) per poi diminuire progressivamente.

Ci sono poi i titoli che, appena entrati in contrattazione, sono stati affondati dalle vendite. E’ questo il caso di Saipem, Eni, Azimut e Tenaris che, in questo momento, sono i peggiori del Ftse Mib con ribassi in area 20 per cento.

Per finire ci sono poi quelle azioni che riescono a contenere il disastro registrando ribassi inferiori al 10 per cento. E’ questo ad esempio il caso di Enel, in ribasso del 6,72 per cento, Terna, in calo del 5,68 per cento e Snam che è in ribasso del 6,5 per cento. Come è possibile notare i titoli che segnano i ribassi meno forti sono quelli del settore utility ossia le azioni difensive. Anche questo è un segnale della gravità della situazione in atto. 

Sui mercati ci si sposta verso i pochi asset sicuri ossia oro, Yen e Franco Svizzero. Tra le azioni ci si sposta verso quelle società che offrono servizi di cui comunque non si potrà mai fare a meno come, appunto, le utility. 

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