Azioni Enel, Intesa Sanpaolo e Stellantis rendono più dei Btp grazie al dividendo forte

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Dove trovare i rendimenti migliori tra Btp e azioni - BorsaInside

Chi investe in borsa lo fa principalmente per due motivi: per speculare sulla differenza di prezzo tra acquisto e vendita e per ottenere rendimento. Quest’ultimo si può avere inserendo in portafoglio le cosiddette azioni da dividendo. Un’opinione diffusa che nel corso del 2023 si è sempre più consolidata è che per avere alti rendimenti non è alle azioni che si deve guardare ma ai titoli di stato.

E in effetti dinanzi ad un rendimento Btp che è arrivato ad oltre il 5 per cento è difficile dare torto a questa interpretazione. Eppure, anche nei momenti in cui il rendimento del Btp è stato più alto, ci sono sempre state azioni in grado di rendere ancora di più grazie proprio ad un dividendo molto forte.

Attualmente la situazione è poi ancora più chiara: da un lato c’è Borsa Italiana in progressivo rafforzamento (è cronaca di questi giorni il fatto che il Ftse Mib abbia abbattuto il muro dei 30mila punti) mentre dall’altro ci sono i rendimenti dei titoli di stato in rapida flessione.

In questo contesto, gli investitori stanno procedendo ad una naturale ricomposizione dei loro portafogli per il 2024, focalizzandosi sempre di più sulle società esposte al ribasso dei tassi di interesse a quelle che sono in grado di proporre rendimenti del dividendo molto interessanti. A livello settoriale sono le utilities e le società energetiche ad offrire le migliori occasioni da entrambi i punti di vista (quindi sia per quello che riguarda l’esposizione al taglio dei tassi di interesse che per quanto concerne il dividend yield). Tuttavia anche il comporto bancario e quello della assicurazioni sono molto interessanti.

Rendimento Btp VS migliori azioni da dividendo di Borsa Italiana: chi vince la sfida

A confrontare il rendimento dei Btp con i migliori dividend yield di Borsa Italiana è stato un articolo apparso sull’inserto L’Economia del Corriere della Sera. Lo studio comparativo è molto interessante soprattutto per coloro i quali stanno considerando la possibilità di aggiustare il proprio portafoglio in vista del nuovo anno.

A prescindere dai nomi (ossia da quelle azioni che battono i Btp per rendimento) è significativo porre l’accento sul dato generale che vede la cedola media delle blue chip di Borsa Italiana aver oramai superato quella del Btp. Stando alle indicazioni del consensus, infatti, il Ftse Mib ha un rendimento medio del 4,2 per cento (quindi, come vedremo tra poco, ci sono azioni che rendono di più e altre che invece hanno un dividend yield più basso) mentre il Btp ha un rendimento del 3,8 per cento.

Il vincitore di questa sfida è quindi chiaro: è il Ftse Mib a battere per rendimenti il Btp e non viceversa. Tenendo conto che è in atto una tendenza al ribasso sui rendimenti dei titoli di stato, se ne deduce che “in media” il Ftse Mib sarà sempre più vincente in questa sfida.

Prima di procedere con l’elenco delle quotate che vantano un rendimento da dividendo più alto di quello del titolo di stato ricordiamo che per investire sul Ftse Mib inteso come indice si possono usare strumenti di tipo derivato come i CFD che non implicano il possesso del sottostante ma hanno il vantaggio di consentire una speculazione sia al rialzo (long trading) che al ribasso (short trading).

Un broker molto valido per fare CFD trading sull’indice italiano è eToro. Torneremo a parlare di questo broker nei prossimi paragrafi ma già ora possiamo dare il link per attivare il conto demo.

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Migliori azioni con rendimento più alto dei Btp: ecco su quali puntare

Ed ora passiamo all’esame delle azioni con dividend yield alto. I nomi sono tutti noti e facilmente immaginabili per chi segue il mercato azionario italiano. Tanto per iniziare c’è Intesa Sanpaolo che, ai prezzi attuali, vanta un rendimento da dividendo dell’8,3 per cento. Alle spalle della big del settore bancario si collocano ben altre 3 banche ossia Mediobanca, BPER Banca e il Banco BPM. Senza scendere nello specifico, tutte e tre queste quotate vantano rendimenti da dividendo maggiori del 6 per cento.

In tutto questo il rendimento del Btp a 10 anni si ferma ad appena il 3,2 per cento. Non va meglio con il rendimento del Btp a 2 anni che è più basso della metà dei top dividend yield di Borsa Italiana.

Contrariamente a quello che si può ipotizzare non sono solo le banche e i titoli finanziari a poter sbandierare dinanzi ai titoli di stato dei rendimenti molto forti. Anche le azioni Stellantis se la passano molto bene con un rendimento da dividendo di oltre il 6 per cento. Tra l’altro, nonostante un rialzo superiore al 40 per cento e il recente raggiungimento del record storico di prezzo, il titolo Stellantis continua ad essere in cima alle preferenze di JP Morgan con target price a 23 euro contro il precedente 21 euro.

Ma a battere il rendimento del Btp è anche il dividend yield delle quotate del settore utility. In questo comparto a dettare legge è Enel forte di un rendimento da dividendo del 5 per cento. Le azioni Enel, come si può anche vedere dal grafico in basso, non se la passano male neppure su Borsa Italiana dove registrano un aumento del 27,5 per cento da inizio anno facendo nettamente meglio del Ftse Mib. notevole aumento del 27,5% da inizio anno, superando l’indice Ftse Mib 40.

Enel, tra l’altro, è una delle poche società nel settore a distribuire la cedola due volte l’anno (acconto e saldo). Per la cronaca, il prossimo stacco è in agenda per il 22 gennaio 2024 quando gli azionisti incasseranno un anticipo pari a 0,215 euro per azione. Il fatto che Enel abbia diviso in due la sua cedola, potrebbero trasformare il dividendo della quotata in un flusso di reddito regolare.

Il mercato mostra fiducia nel titolo Enel, come indicato dagli aggiornamenti di Goldman Sachs. La banca d’affari Usa ha recentemente confermato il rating buy su Enel alzando il target price da 8,35 a 8,45 euro. Insomma le azioni Enel hanno le carte in regola per essere comprate.

Anche le azioni Eni e Snam rendono più del Btp grazie al dividendo

E per finire concludiamo questa carrellata delle quotate che rendono più del Btp con un altro titolo immancabile: Eni.

Nonostante il 2023 non sia stato un anno semplice per la quotazione petrolio, il dividend yield di Eni batte secco quello del Btp. Per alcuni questo risultato può sembrare scontato ma in realtà non è affatto alla luce della prestazione del greggio (l’oro nero ha perso il 6 per cento da inizio anno a causa delle preoccupazioni per una recessione globale).

Altro fattore di visibilità per Eni è l’ipotesi di una cessione sul mercato delle azioni detenute dal Ministero delle Finanze. Il governo ha avviato un piano di privatizzazioni per bilanciare il bilancio, puntando a raccogliere 20 miliardi di euro entro il 2026. Tuttavia, questa operazione potrebbe avvenire in concomitanza con il piano di buyback di Eni.

Nel contesto dei titoli ad alto rendimento, spicca poi Snam forte di una cedola bella sostanziosa. Le azioni Snam si muovono sulla parità dall’inizio dell’anno. Il titolo ha però dalla sua una valutazione molto favorevole da parte degli analisti di Deutsche Bank che hanno recentemente ribadito il rating buy con target price che è stato abbassato da 5,5 euro a 5,2 euro.

Come investire sulle azioni ad alto dividendo e sui Btp

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Concludiamo questa guida con un riferimento pratico: c’è un modo per investire sia sulle azioni che abbiamo citato che sui Btp? Il dubbio è lecito perchè la maggior parte dei broker non permette di comprare titoli di stato. Tra le poche e lodevoli eccezioni c’è Fineco, la banca con la migliore piattaforma di trading in Italia.

La banca presenta una sezione di trading molto robusta dalla quale è possibile accedere su migliaia di azioni (anche attraverso i CFD e gli esclusivi Super CFD) e obbligazioni (tra cui i Btp italiani). Le condizioni applicate da Fineco sono molto interessanti visto che le commissioni si abbassano man mano che aumenta l’attività del trader. In più, recentemente, è stato anche lanciato un conto di solo trading (quindi senza i servizi bancari) che non prevede né canone e né costi fissi.

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Una alternativa a Fineco che ci sentiamo di suggerire è eToro. In questo caso abbiamo a che fare con un broker CFD che non permette di investire in titoli di stato. Tuttavia la proposta sulle azioni (comprese quelle italiane citate in questo articolo) è molto interessante: c’è la possibilità di comprare azioni reali – anche frazionate – e poi l’alternativa CFD per speculare al rialzo e al ribasso senza possesso del sottostante. Inoltre eToro propone anche l’esclusivo strumento del copy trading con cui copiare le strategie dei traders più bravi.

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