investitori contenti davanti a un grafico di borsa
Tante big ad alta market cap alle prese con lo stacco della cedola nel dividend day - Borsainside

Il gran giorno è finalmente arrivato: oggi sarà dividend day su Borsa Italiana con ben 21 quotate del Ftse Mib alle prese con lo stacco del rispettivo dividendo relativo allo scorso esercizio. 21 big del paniere di riferimento di Piazza Affari impegnate con lo stacco della cedola, significa che oltre la metà dei titoli del principale indice azionario farà felici i propri azionisti. Ovviamente sono attese ripercussioni anche sull’andamento dello stesso Ftse Mib. Tecnicamente esperienza insegna che in occasione di ogni dividend day Piazza Affari sconta l’effetto cedola.

Questo avviene perchè non solo oggi la maggioranza del titoli dell’indice di riferimento è impegnata con lo stacco ma perchè tra le quotate interessante a questo appuntamento ci sono quelle a più alta market cap di tutto l’azionariato italiano. Tra i nomi illustri ci sono Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi (che torna alla cedola dopo anni di stop e soprattutto in anticipo di due esercizi rispetto a quanto previsto dall’iniziale piano di risanamento), Bper Banca e Eni (quest’ultima staccherà la quarta tranche del dividendo relativo all’esercizio 2023).

I dividendi che vengono staccati oggi, saranno poi messi in pagamento dal 22 maggio prossimo (mercoledì).

Quanto peserà lo stacco dividendi sul Ftse Mib?

Quantificare quale sarà l’impatto dello stacco dei dividendi in programma oggi 20 maggio 2024 su tutto il Ftse Mib non è semplice. Di mezzo non ci sono solo questioni di tipo tecnico ma anche la corrispondenza della cedola a quelle che erano le previsioni degli analisti. Ad ogni modo stando ai calcoli di alcune agenzie, il dividend day dovrebbe impattare sul Ftse Mib per una percentuale di circa l’1,4 per cento. Questo è il parametro da considerare per poi valutare l’andamento del Ftse Mib ex dividend.

Può sembrare tanto (e lo è) ma non potrebbe essere diversamente visto che essendo il paniere di riferimento di Piazza Affari un indice a capitalizzazione, è normale che se i titoli a più alta market cap sono alle prese con lo stacco della cedola, l’impatto sull’economia complessiva del Ftse Mib siamo molto consistente.

21 azioni del Ftse Mib staccano la cedola

Ecco le 21 quotate del Ftse Mib impegnate oggi 20 maggio con lo stacco della cedola.

  • A2A: 0,0958 euro
  • Amplifon: 0,2900 euro
  • Azimut: 1,4000 euro in contanti e azioni
  • Banca MPS: 0,2500 euro
  • Banca Popolare Sondrio: 0,5600 euro
  • BPER Banca: 0,3000 euro
  • Brunello Cucinelli: 0,9100 euro
  • Diasorin: 1,1500 euro
  • Eni0,2300 euro quarta tranche (dividendo complessivo 0,94 euro)
  • ERG: 1 euro
  • Fineco Bank: 0,6900 euro
  • Generali Assicurazioni: 1,2800 euro
  • Interpump Group: 0,3200 euro
  • Intesa Sanpaolo: 0,1520 a saldo (dividendo totale 0,2960 euro)
  • Inwit: 0,4800 euro
  • Italgas: 0,3520 euro
  • Mediobanca: 0,5100 euro in acconto
  • Moncler: 1,1500 euro
  • Recordati: 0,63 euro a saldo (dividendo complessivo 1,2000 euro)
  • Tenaris: 0,4 dollari a saldo (dividendo complessivo 0,6000 dollari)
  • Unipol Gruppo: 0,3800 euro

Ricordiamo che in precedenza, giorno 22 aprile, erano state altre 8 quotate del Ftse Mib a staccare il dividendo. In quelle circostanza l’impatto sul paniere di riferimento di Piazza Affari fu pari all’1,53 per cento.

Parte la caccia ai migliori dividend yield

Alla luce di quanto detto in precedenza, è ovvio che l’attenzione nel dividend day sarà rivolta ai titoli che hanno la più alta market cap.

Focus quindi su Intesa Sanpaolo che oggi stacca il saldo del dividendo relativo all’esercizio 2023, per un ammontare di 0,152 euro. Proprio la banca guidata da Messina si aggiudica il primato più importante tra quelli in ballo oggi: quello del miglior dividend yield.

Il rendimento da dividendo è un indicatore finanziario che misura il rendimento annuo di un’azione basato sui dividendi pagati dalla società, espresso come percentuale del prezzo corrente dell’azione. In poche parole, questo parametro rappresenta quanto un investitore guadagna in termini di dividendi rispetto al prezzo che ha pagato per acquistare l’azione.

Ebbene, considerando il dividendo Intesa Sanpaolo 2024 nel suo insieme (quindi il saldo che sarà staccato nel divided day e l’acconto già remunerato, il dividend yield ammonta all’8,8 per cento.

Il rendimento da dividendo della banca guidata da Messina è si alto sufficientemente per aggiudicarsi il primato del dividend day ma non sufficientemente per essere è migliore in assoluto tra i dividendi 2024. Il 22 aprile scorso, infatti, fu scaccato il dividendo Banco BPM 2024, relativo all’esercizio 2023, che aveva un dividend yield del 9,1 per cento.

Alla spalle di Intesa Sanpaolo si colloca un titolo quasi “insospettabile”. Parliamo della Banca Popolare di Sondrio che, pur essendo arrivata sul Ftse Mib da poco, svetta con il suo 7,1 per cento di dividend yield.

Medaglia di bronzo nella lista dei migliori rendimenti del dividend day va a Italgas il cui dividendo rende il 6,7 per cento.

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Le prime reazioni nel giorno del dividend day

Ftse Mib in ribasso di quasi 1 punto percentuale in occasione del dividend day. Tra le quotate alle prese con lo stacco della cedola, ci sono Popolare di Sondrio che segna un ribasso dell’1,2 per cento a 7,6 per cento (già inglobando l’effetto cedola), Intesa Sanpaolo che avanza dello 0,62 per cento a 3,64 euro al netto del saldo dividendo in stacco e Eni che si attesta in area 14,736 euro, rispetto alla chiusura di 14,598 euro di venerdì (valore depurato del dividendo di 0,23 euro).

Ricordiamo che, i titoli alle prese con lo stacco della cedola, al netto della remunerazione degli azionisti, subiscono una flessione di prezzi di una quota che corrisponde al valore dei dividendi. Comprare azioni quando viene staccata la cedola non porta a percepire il dividendo.

Visto che abbiamo fatto riferimento all’acquisto di azioni, ricordiamo che questa è una operazione che si può fare sia con broker come ad esempio eToro che con le piattaforme di banche come Fineco.

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