Quella di ieri è stata una giornata storica per i nuovi Etf Bitcoin. A poco più di due mesi dall’immissione alle quotazioni dei nuovi fondi, sono stati infatti raggiunti nuovi livelli record. Non solo negli ultimi 13 giorni gli afflussi hanno superato quota 11,1 miliardi di dollari ma ieri 12 marzo gli Etf Bitcoin sono stati interessati dal più grande afflusso giornaliero di tutti i tempi: ben 1,045 miliardi di dollari.
Come già accaduto in precedenti occasioni, sono soprattutto alcuni fondi specifici a fare la parte del leone a partire dall’iShares Bitcoin ETF (IBIT) di BlackRock che, giorno dopo giorno, si sta rilevando il più popolare in assoluto. A dirlo sono i numeri: gli afflussi sull’IBIT gestito dal celebre fondo sono stati pari a 849 milioni di dollari mentre l’ARK 21Shares Bitcoin ETF (ARK) ha raccolto 93 miliardi di dollari, il VanEck Bitcoin Trust ETF (HOLD) 82,9 miliardi di dollari e il Fidelity Advantage Bitcoin ETF (FBTC) ha registrato afflussi per complessivi 51,6 milioni di dollari. Sono questi 4 gli Etf su Bitcoin Spot che più di tutti intercettano l’interesse degli investitori.
Il successo dei nuovi fondi va oltre il settore del risparmio gestito e diventa driver per tutto il settore delle crypto. Se il prezzo di Bitcoin, come si può vedere dal grafico in basso, passa da record in record (con la capitalizzazione che è oramai superiore a quella dell’argento) è anche grazie al boom di afflussi sugli Etf Bitcoin.
Il meccanismo è oramai stra-noto e siamo dinanzi ad un circolo vizioso per il quale gli afflussi salgono determinando il rialzo del valore del Bitcoin e quest’ultimo, a sua volta, causa una crescita ulteriore degli Etf a maggiore appeal. Se a ciò poi si aggiunge il fatto che nel mese di aprile si terrà il nuovo halving di Bitcoin, si può capire perchè la view sulla crypto sia così bullish (il prezzo del Bitcoin a 100mila dollari nel 2024 sembra essere un target a portata di mano).
Quali sono gli Etf Bitcoin con gli afflussi più bassi?
Ad inizio articolo abbiamo elencato i 4 Etf su Bitcoin che stanno registrando gli afflussi di capitale più alti. Sulla stampa e sui media non si parla d’altro che delle loro performance (giustamente). Quello che però in pochi si chiedono è se ci sono fondi che, a dispetto di quella che è la tendenza generale, non riescono a tenere il passo. In effetti sono oltre 10 gli Etf Bitcoin autorizzati dalla Sec e quotati a Wall Street ma si parla solo di quelli che segnano record su record sostenendo in questo modo il rally del Bitcoin.
Ebbene tra gli Etf quotati ce ne sono alcuni che non solo sono lontanissimi dai record dei migliori (quello di BlackRock in testa) ma che dal giorno della quotazione hanno segnato afflussi davvero bassi. Un esempio è il Franklin Bitcoin ETF (EZBC) che fino ad oggi ha registrato afflussi per appena 148 milioni di dollari fino ad oggi contro gli 11,4 miliardi di dollari dell’EBIT. Un divario enorme tra il primo e l’ultimo della classe. In realtà l’EZBC pur nel suo piccolo non si comporta malissimo. Che dire infatti del Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) che negli ultimi 13 giorni ha segnato addirittura deflussi per 11,1 miliardi di dollari tanto da scendere per la prima volta dall’11 gennaio scorso al di sotto del 50 per cento della quota di mercato?
Questi due esempi portano ad una conclusione: sono alcuni degli Etf Bitcoin a segnare afflussi record influenzando il prezzo della crypto (guardacaso quelli che fanno capo ai gestori più grandi come è appunto il caso di BlackRock) mentre altri segnano afflussi molto contenuti da inizio quotazione e altri ancora, come il caso di GBTC) registrano nelle ultime settimane consistenti deflussi.
Il mercato comunque è in movimento e in ottica investimento è questo l’importante. L’asset primario su cui operare resta Bitcoin su cui si può fare trading attraverso strumenti derivati come i CFD oppure su cui è possibile assumere posizione diretta con acquisto di BTC reali.
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