Dividendi 2020 banche sospesi: crollano azioni Intesa Sanpaolo e Unicredit

Apertura di Ottava disastrosa per le azioni del settore bancario a seguito della decisione della BCE di chidere alle banche di bloccare i pagamenti dei dividendi 2020. Sul Ftse Mib, tutte le peggiori azioni di oggi 30 aprile fanno parte del comparto banche.

Mentre è in corso la redazione del post, il titolo peggiore in assoluto sul paniere di riferimento di piazza affari è Unicredit che registra un crollo del 7,1 per cento a quota 7,3 euro per azione. Profondo rosso anche per Intesa Sanpaolo che registra un ribasso del 7 per cento a 1,45 euro e per Mediobanca che segna un deprezzamento del 5,5 per cento a 4,87 euro. Male anche Banca Mediolanum e, a cascate, tutte le azioni delle banche. 

Dinanzi a ribassi così forti e decisamente targhettizzati (su Borsa Italiana oggi sono solo le banche a crollare mentre tanti altri titoli come Recordati, Diasorin, Italgas e Hera segnano addirittura un apprezzamento), è ovvio che si debbano cercare motivi precisi e circoscritti alla base del sell-off sulle banche. 

I titoli del settore bancario crollano a seguito della richiesta formulata dalla BCE questa mattina alle banche di tutta Europa di bloccare lo stacco dei dividendi congelando, allo stesso tempo, anche eventuali lanci di operazioni di buyback azionario. Dall’EuroTower è arrivata un’indicazione molto chiara: niente pagamento dei dividendi 2020, relativi all’esercizio 2019, e impiego della liquidità destinata alla remunerazione degli azionisti per finanziare famiglie, piccole imprese e grandi aziende. 

La nota del Supervisory Board della BCE ha precisato che la raccomandazione fa riferimento ai dividendi relativi al 2019 e al 2020. Concretamente, alla luce dell’emergenza Covid-19, Francoforte ha chiesto il congelamento del pagamento almeno fino all’1 ottobre 2020.

Dividendi banche italiane: la lezione dello stop BCE

Inutile girarci attorno: la decisione della BCE di bloccare i pagamenti dei dividendi delle banche europee è un colpo duro per gli azionisti e gli investitori. 

Ad essere stati particolarmente danneggiati sono stati gli investitori cassettisti ossia tutti coloro i quali avevano comprato azioni per poi rivendere la cedola. E’ proprio per questo motivo se, all’indomani della decisione BCE le azioni delle banche europee sono andate a picco. 

Lo stop ai dividendi delle banche italiane deve però essere da lezione agli investitori per due diversi motivi. 

Il primo riguarda propriamente il comportamento dell’investitore e la sua tendenza ad agire con leggerezza. Quando si sceglie di comprare azioni si diventa azionisti e quindi si lega il proprio destino a quello della società su cui si investe. 

Se l’obiettivo è quello di fare speculazione, ossia investire sull’andamento del titolo, è inutile comprare azioni ma basta operare con strumenti derivati come ad esempio il CFD Trading.

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Il secondo motivo per cui lo stop ai dividendi delle banche europee rappresenta una lezione per il futuro riguarda invece l’orizzonte temporale.

Per definizione, l’azionista è una persona lungimirante che crede in quello che fa e quindi crede nel suo investimento. E’ per questo motivo che la decisione della BCE di bloccare i pagamenti dei dividendi delle banche di tutta Europa non fa certamente piacere (e come potrebbe) ma non è neppure una tragedia irrecuperabile. 

Le banche non falliranno perchè la BCE ha deciso di imporre lo stop al pagamenti dei dividendi per ragioni di sicurezza che vanno ben oltre al pagamento di un dividendo. 

Certo, come dimostra l’andamento dei titoli bancari, il blocco dei dividendi ha causato un sell-off anche forte nel breve termine ma questo crollo ha riguardato tutte le banche ed è destinato ad essere riassorbito nel lungo periodo. 

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Dividendo Intesa Sanpaolo 2020: le novità dopo allert BCE

Tra i titoli del settore bancario a soffrire in modo partcolare per la decisione della BCE di chiedere alle banche di bloccare il pagamento delle cedole, è Intesa Sanpaolo. Le azioni della banca guidata da Messina sono state ripetutamente sospese per eccesso di ribasso nel corso della mattinata. Il fatto che Intesa Sanpaolo crolli più delle altre banche non è un caso.

Tra i bancari italiani, infatti, Intesa Sanpaolo presenta il dividendo con il rendimento più alto. Considerando quello che è l’attuale prezzo del titolo, il dividend yield Intesa Sanpaolo 2020 è infatti pari ad oltre il 10 per cento. Ricordiamo che il dividendo Intesa Sanpaolo 2020, relativo all’esercizio 2019, è pari a 0,192 euro. Tale ammontare corrisponde ad un payout ratio dell’80 per cento. 

A seguito delle indicazioni della BCE, novità sui dividendi Intesa Sanpaolo potrebbero esserci già domani quando si terrà il consiglio di amministrazione della banca. All’ordine del giorno ci sarà anche l’esame della comunicazione della Banca Centrale Europea avente ad oggetto la politica dei dividendi nel nuovo contesto creato dall’emergenza coronavirus. 

Dividendo Unicredit 2020: le novità dopo l’allert BCE

Anche le azioni Unicredit registrano su Borsa Italiana oggi un forte deprezzamento a causa della direttiva arrivata dalla BCE alle banche europee. La banca guidata da Mustier già ieri sera ha reso noto di aver congelato i dividendi e il buyback azionario del 2019 in linea con le richieste della BCE. Ricordiamo che il dividendo Unicredit 2020, relativo all’esercizio 2019, è pari a 0,63 euro. 

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