I due titoli italiani più rappresentativi del settore oil, Eni e Saipem, continuano ad essere influenzati dall’andamento della quotazione petrolio

Come avvenuto in tante altre occasioni, infatti, il valore delle azioni Saipem e quello di Eni tende a salire in caso di forte rialzo del prezo del petrolio, mentre tende a scendere in caso di crollo delle quotazioni del greggio. 

Prima di investire su Eni e Saipem, quindi, è consigliabile partire dall’analisi dell’andamento del greggio. Per farlo non devi far altro che guardare il grafico sottostante. 

E’ ovvio che dinanzi ad un crollo dell’oil per i titoli petroliferi non ci sia scampo. Tuttavia prezzi bassi significa anche occasione di acquisto come puoi leggere in questo approfondimento datato 21 aprile. 

>>>Azioni Saipem, Eni e Tenaris crollano: momento giusto per comprare titoli petroliferi?

Attenzione però a non generalizzare perchè non tutte le azioni oil sono uguali. Ad esempio le analisi redatte dagli esperti possono aiutarti a capire se conviene comprare azioni Eni o azioni Saipem.

In entrambi i casi ti ricordo che, se non sei interessato a diventare azionista delle due società ma punti solo a trarre profitti dalle rispettive variazioni di prezzo, allora puoi investire attraverso i CFD. Ricorda di scegliere solo i migliori broker Forex e CFD per operare. Su Borsainside siamo soliti citare sempre il broker eToro e anche in questa circostanza il nostro suggerimento non cambia anche perchè eToro ti offre la possibilità di fare trading sulle azioni senza commissioni oltre, ovviamente, alla demo gratuita. 

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Eni VS Saipem: aggiornamento agosto 2021

Ad agosto 2021 sia Eni che Saipem presentano un’interessante situazione grafica. Il Cane a sei Zampe è riuscito a mantenere per circa 90 giorni il valore delle sue azioni sopra i 10 euro (unica parentesi è stata quella di fine luglio quando, a causa del calo del greggio, il prezzo di Eni è sceso sotto questo livello).

Nonostante il trend rialzista, i prezzi di Eni sono ancora molto più bassi rispetto a quelli del periodo precedente l’emergenza Covid19. Per le prossime settimane (fine agosto, inizio settembre) è possibile attendersi un’ulteriore crescita del titolo. Dal punto di vista dell’analisi tecnica, una prima resistenza può essere collocata nell’area compresa tra 10,5 e 10,7 euro, vale a dire nel range tra i massimi di giugno e quelli di agosto. 

Se Eni dovesse mostrare di avere la forza di salire oltre questa resistenza, allora si potrebbe prendere in considerazione come nuovo target quota 11 euro prima e quota 12 euro dopo. Lo scenario rialzista potrebbe trovare un valido alleato nella ripresa dei volumi tipica delle prime settimane di settembre. 

Se ritieni che questa ipotesi tecnica possa realizzarsi, allora consigliamo di comprare CFD sulle azioni Eni. Come noto, con il broker eToro puoi fare trading sulle azioni senza commissioni (qui il sito ufficiale). 

Ovviamente non si può escludere che si possa verificare la situazione opposta ossia un ribasso dei prezzi del titolo. Questo scenario ha meno probabilità di concretizzarsi rispetto a quello rialzista. Ad ogni modo in caso di prevalenza delle vendite ci potrebbe essere un primo test ribassista intorno a 9,45 euro. Possibile, poi, un ulteriore calo fino a 9 euro. 

Per quello che riguarda Saipem, nonostante un contesto difficile, c’è da apprezzare il tentativo di non perdere mai contatto con i 2 euro per azione. Nei mesi scorsi c’è stata addirittura una proiezione fino a 2,7 euro (febbraio 2021). 

Detto questo, il quadro tecnico di agosto 2021, offre davvero pochi spunti. Solo se il prezzo delle azioni dovesse rompere il muro del 2,25 euro, si potrebbe aprire la strada per un ulteriore rafforzamento del titolo. Una view simile può essere utilizzata per investire al rialzo con i CFD (qui il sito ufficiale eToro). 

Eni o Saipem dopo conti primo semestre 2021

Eni e Saipem hanno reagito in modo molto diverso tra loro alla pubblicazione dei rispettivi conti semestrali. Eni, forte dell’annuncio sul dividendo con tanto di acconto in stacco a settembre 2021, ha messo a segno una forte progressione in avanti mentre Saipem è crollata non appena la sua semestrale ha fatto la sua comparsa sul mercato (qui il dettaglio).

Cosa si può dire sui due titoli? A rispondere a questa domanda è stato l’analista finanziario Fabrizio Brasili in una intervista rilasciata a TrendOnLine. L’esperto ha affermato che la sua preferenza tra Eni e Saipem continua ad andare alla prima anche alla luce del raddoppio della cedola consiglio di amministrazione del Cane a Sei Zampe ha deciso di attuare sull’esercizio in corso alla luce del programma di adeguamento del prezzo del petrolio alla consistenza del dividedno in stacco.

Grazie a questa decisione, Eni si è apprezzata fino a 10 euro. Inoltre l’esperto ha anche esortato a tenere in considerazione che il colosso degli idrocarburi distribuirà, a settembre, un acconto che è addirittura superiore a quello che è stato versato complessivamente l’anno scorso. 

Eni ha concluso l’esperto non può quindi mancare in un portafoglio che è basato su una view rialzista sul prezzo del petrolio (un rialzo della quotazione petrolio a 100 dollari al barile non è da escludere). 

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Eni o Saipem dopo sell off petrolio? 

Il mese di luglio non è stato brillante per il prezzo del petrolio. A causa dell’incremento delle preoccupazioni per la diffusione della variante Delta del Covid19 e delle ultime decisioni dell’OPEC+, le quotazioni petrolifere hanno registrato una vera e propria sbandata. Il prezzo del petrolio, infatti, è sceso fino ai minimi per poi provare a risalire nella parte finale del mese. 

A determinare il crollo del valore del greggio è stata soprattutto la nuova intesa che i paesi dell’OPEC+ hanno raggiunto sui livelli di produzione. La decisione di avviare un aumento della produzione di petrolio aprendo la porta all’eliminazione dei tagli all’output che erano stati decisi all’inizio dell’emergenza Covid19 a causa del crollo della domanda, ha determinato la flessione del valore dle greggio.

Secondo gli analisti di Mediobanca è possibile che questo nuovo approccio dell’OPEC+ possa portare il mercato verso un nuovo equilibrio già a partire dalla seconda metà dell’anno in corso. In tal senso Mediobanca si attende un prezzo del petrolio a 67 dollari al barile nell’anno corrente e, successivamente, a 65 dollari con l’OPEC+ che dovrebbe mettere sul piatto un’offerta sufficiente per soddisfare la domanda fino al 2023. 

In questo contesto, è meglio Saipem o Eni? Secondo gli analisti di Piazzetta Cuccia, la ripresa degli ordini nel business tradizionale up-stream dovrebbe favorire soprattutto le azioni Saipem. Coerente con questa view è il rating che gli analisti hanno fissato a outperform ossia farà meglio del mercato/settore di riferimento. Più deboli le prospettive su Eni il cui rating è stato invece confermato su un prudente neutral. 

Il primato di Saipem è totale visto che anche su Tenaris la raccomandazione di Mediobanca è prudente (rating neutral come nel caso di Eni). 

Eni o Saipem dopo boom prezzo petrolio

Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno il prezzo del petrolio ha messo a segno un vero e proprio boom arrivando ai nuovi massimi annui. Logicamente le azioni petrolifere hanno tratto vantaggio da questo rialzo. In questo contesto è meglio comprare azioni Eni o Saipem?

Secondo quanto dichiatato da Gaetano Evangelista, amministratore unico di AGE Italia a TrendOnline, comprendere quale quotate preferire tra Saipem e Eni è semplice e immediato. Questo perchè mentre Eni viaggia sopra la media degli ultimi 200 giorni, Saipem si colloca sotto questa media. Tale differenza è il sentore più evidente dei rapporti di forza tra le due quotate. Questo la dice lunga sui rapporti di forza.

Per l’esperto Eni si muove in modo laterale già da tempo, ma fino a quando si manterrà sopra i 9,90 euro, è consigliabile continuare a tenerla in portafoglio. Tale strategia andrebbe perseguita almeno fino al raggiungimento della resistenza a quota 11,75 euro.

Eni o Saipem dopo i conti del primo trimestre 2021

A fine aprile 2021, sia Eni che Saipem hanno pubblicato i conti del primo trimestre 2021. L’accoglienza del mercato è stata differente. Mentre Eni ha fatto registrare un veloce ribasso, la quotazione Saipem è praticamente crollata a picco. Gli investitori sono rimasti molto delusi dai risultati trimestrali della società del settore engineering (leggi qui i dettagli della trimestrale Eni e qui quelli della trimestrale Saipem).

Secondo il trader indipendente Roberto Scudeletti, le azioni Saipem sono reduci da un forte trend rialzista con un doppio massimo decrescente raggiunto nello scorso mese di febbraio. Successivamente si è poi verificata una correzione con una accelerazione ribassista che si è attivata proprio a seguito della presentazione dei conti trimestrali. 

A questo punto, l’analista ritiene che rialzo possa essere espresso da Saipem solo se dovesse essere superata quota 2,05 euro. Nel caso in cui ci dovessere essere questa evoluzione, le prime resistenze potrebbe essere quota 2,27 e quota 2,40 euro.

Per quanto riguarda invece le azioni Eni, il trader ha evidenziato come al superamento di un livello di prezzo intero, sia scattato un rialzo molto interessante. Con le azioni sopra i 7 euro, è iniziato un forte impulso rialzista per Eni fino al top relativo a 10,66 euro a fine marzo.

Se il prezzo delle azioni dovesse restare sopra i 10,33 euro, non sarebbe da escludere la prosecuzione di uno scenario rialzista. In tal caso le prossime resistenze dovrebbero essere collocate a 10,94 euro e a 11,41 euro.

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Eni o Saipem? Aggiornamento aprile 2021

Dopo il rally registrato nel primo trimestre 2021, il prezzo del petrolio ha leggermente tirato il freno a mano. In questo contesto è preferibile comprare azioni Eni o Saipem? 

A dare una risposta a questa domanda è stato Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company. Secondo l’analista entrambi i titoli si sono rafforzati in scia all’andamento del greggio ma è Eni quello che vanta una lettura positiva. Il titolo del Cane a Sei Zampe ha registrato una correzione molto limitata a seguito del recente ribasso del prezzo del greggio. I prezzi, infatti, sono rimasti sopra l’area del primo supporto dinamico fissato a 10 euro.

Secondo Paciello se Eni fosse riuscita a bucare questo livello, allora si poteva prendere in considerazione la possibilità di comprare. Allo stato attuale dei fatti, mantenere una posizione rialzista è più complicato visto che le azioni Eni continuano ad essere sui massimi relativi dell’anno. 

Gli azionisti che hanno già il titolo in portafoglio, possono continuare a mantenerlo in vista della chiusura del gap in area 11 euro. 

Rispetto ad Eni, Saipem presenta un appeal speculativo più alto. Il titolo è più interessante visto che può vantare un piccolo supporto dinamico che si generato a partire da febbraio, concretizzandosi poi nelle ultime settimane. 

Questo supporto è collocabile nell’area compresa tra 2,265 e 2,26 euro. Secondo Paciello se l’ipotesi di partenza dovesse essere la risalita leggera del prezzo del petrolio, allora le azioni Saipem dovrebbero essere preferite ad Eni.

Eni o Saipem quindi? Pertendo dal presupposto che il valore del greggio sia destinato a salire, Saipem è da preferire ad Eni. 

Questa è l’indicazione più aggiornata che siamo in grado di dare. Puoi sfruttarla per fare trading sui due titoli attraverso i CFD. 

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Eni pronta a ridurre le quote in  Saipem? Rumors dicembre 2020

Forse non tutti lo sanno ma Eni è presente nel capitale di Saipem con una quota consistente. Secondo alcune indiscrezioni di stampa pubblicate dal Sole 24 Ore non è però da escludere che il Cane a Sei Zampe possa decidere di ridurre la sua partecipazione in Saipem. Per ora questa sarerebbe solo un’ipotesi anche perchè l’iter per una operazione di questo tipo è complesso. 

Tra i primi step del processo ci potrebbe anche essere l’emissione di bond convertibile a lunga scadenza. Tale collocamento sarebbe in linea con quella che è la strategia che il Cane a Sei Zampe ha seguito in  passato al fine di ridimensionare la partecipazione detenuta in aziende controllate. Le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano di Confindustria sulla riapertura del dossier Saipem e sul possibile lancio di obbligazioni convertibili non sono state commentate da Eni. 

Quello che è certo è che, nel caso in cui l’operazione dovesse andare in porto, ad incrementare la quota in Saipem sarebbe la Cassa Depositi e Prestiti. Per la cronaca, anche da quest’ultima, è arrivato un “No comment”

Accordo Eni Saipem su progetti di decarbonizzazione: cosa comprare?

Capita spesso che le strade di Eni e di Saipem si intersecano. E’ successo in passato ed è avvenuto nuovamente a fine dicembre 2020. Le due società, infatti, hanno reso noto di aver siglato un memorandum of understanding (MoU) avente ad oggetto proprio la reciproca collaborazione per lo sviluppo di progetti di decarbonizzazione delle diverse filiere produttive, a partire dall’energy intensive. Obiettivo dell’intesa è quello di ridurre la CO2 e di contrastare il cambiamento climatico.

In base ai dettagli dell’accordo, la collaborazione tra le due società si basa sull’expertise di Saipem nella cattura, nel trasporto, nel riutilizzo e nello stoccaggio di CO2 a cui si affianca la capacità del Cane a Sei Zampe di fornire soluzioni praticabili per avere accesso all’energia pulita. 

Il MoU, inoltre, apre la strada alle due società per la partecipazione alla Green Deal strategy, accedendo al Recovery and Resilience Fund Europeo con l’obiettivo di sostenere l’Italia nella ripresa dello sviluppo tecnologico e industriale.

L’accordo è una buona notizia sia per Eni che per Saipem (qui il sito eToro per investire con i CFD) anche se entrambe le quotate non hanno fornito alcuna indicazione quantitativa sui vari parametri. 

Anche gli analisti di Equita apprezzano l’accordo tra i due colossi. Secondo la sim milanese, il MoU è in grado di portare valore strategico per entrambe le societaÌ?. Eni, infatti, potrà avere accesso all’evoluzione del proprio business model nell’ambito della transizione energetica mentre, dall’altro lato, l’intesa è anche coerente con la strategia di Saipem che punta alla transizione del business verso progetti che sono a minor impatto ambientale.

Alla luce della sottoscrizione del MoU, gli analisti di Equita hanno ribadito la loro view bullish su Eni con una raccomandazione a buy ossia comprare e un prezzo obiettivo a 10 euro. on una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 10 euro.

E’ invece più cauto il giudizio che Equita ha espresso su Saipem (rating hold e target price a 1,9 euro che, per la cronaca, è stato già superato dall’attuale andamento del titolo Saipem in  borsa). 

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Dopo la sottoscrizione del MoU i due titoli del settore oil sono finiti anche sotto la lente di Intesa Sanpaolo. Per gli analisti sia Eni che Saipem sono da mantenere (rating hold). Il prezzo obiettivo nel caso di Eni è stato fissato a 8,5 euro mentre per Saipem è pari a 1,53 euro. 

Anche secondo Intesa Sanpaolo la notizia della sottoscrizione del MoU è positiva poichè fa parte della strategia verde che entrambe le società perseguono. 

Comprare azioni Saipem dopo nuovo contratti

Da sempre le notizie sui nuovi contratti sono capaci di condizionare l’andamento del prezzo delle azioni Saipem. Questo discorso è sempre valido ma immaginiamo cosa può avvenire in una fase caratterizzata da una forte e strutturale tendenza ribassista per il prezzo del greggio.

Per farla breve in un momento in cui l’oil è depresso, news su commesse e ordini sono in grado di supportare i prezzi di Saipem.

A inizio maggio le quotazioni Saipem hanno trovato un appiglio nella notizia relativa all’aggiudicazione di un contratto da parte di di Gaz-System avente ad oggetto il trasporto e l’installazione di un gasdotto tra Danimarca e Polonia nel Mar Baltico.

Il contratto, del valore di 280 milioni di euro, è stato sottoscritto con la controllata del Regno Unito Saipem Ltd. L’accordo riguarda la realizzazione di un gasdotto rivestito di cemento di circa 275 km x 36″ tra Danimarca e Polonia. Tale oerà verrà installata, con posa a terra tra i 4 e i 57 metri di profondità, dalle navi Saipem configurate per la posa S-lay.

La commessa, inoltre, prevede attività di microtunneling e lavori civili in Danimarca e Polonia, attività di smantellamento rocce. Molto importante il fattore timing visto che nell’accordo è precisato che i lavori avranno inizio subito. 

Il nuovo contratto è stato immediatamente giudicato dagli analisti. Secondo la sim milanese Equita, la commessa rappresenta il 4% della stima di raccolta ordini E&C per il 2020 e il 10% della stima di raccolta ordini della divisione E&C offshore.

Grazie a questo nuovo contratto la raccolta ordini E&C sale a quota 1,5 miliardi di euro, contro la stima di Equita pari a 6,3 miliardi di euro per il 202 (2,8 miliardi offshore e 3,5 miliardi onshore). 

Nonostante il nuove giudizio, la posizione di Equita sulle azioni Saipem non è cambiata. Gli analisti hanno infatti confermato il rating a hold (quindi mantenere) e target price a 3,1 euro. Piiù ottimiosta invece Banca Imi che ha confermato il rating buy ossia comprare con prezzo obiettivo a 3,4 euro. Banca Imi ha accolto con molto favore la notizia del nuovo contratto che si aggiudicata da Saipem.

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Comprare azioni Eni nonostante calo prolungato del petrolio?

A seguito della nuova flessione registrata dai prezzi del petrolio alla fine del mese di aprile, gli analisti hanno acceso un nuovo faro su Eni cercando di cogliere indicazioni sul possibile andamento del titolo in un contesto futuro che, con tutta probabilità, sarà ancora caratterizzato da prezzi bassi per il petrolio.

LEGGI ANCHE – Petrolio crolla anche oggi: prezzi bassi per sei mesi?

Secondo gli esperti di Bloomberg non è da escludere che a fine anno la domanda di petrolio possa avcer subito una contrazione del 9 per cento. Se così dovesse essere, si tratterebbe del peggior calo dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il crollo della domanda, però, sarebbe solo momentaneo. Stando alle previsioni già nel 2021 ci potrebbe essere un balzo dei numeri come diretta conseguenza della fine della pandemia. 

Nonostante queste previsioni e nonostante la consapevolezza che i prezzi bassi caratterizzeranno a lungo il mercato del greggio, il titolo Eni sembra mantenere la posizione in borsa come evidenziato dal grafico in tempo reale. 

La tenuta delle azioni Eni potrebbe essere agevolata dalle indicazioni positive arrivate dal management sul dividendo. L’Ad Descalzi ha affermato che è possibile un ritorno della cedola se il prezzo del petrolio resterà in area 45 dollari al barile. 

Le parole del manager sono arrivate dopo la pubblicazione di una trimestrale decisamente deludente. Proprio in scia alla pubblicazione dei conti del primo trimestre 2020, Mediobanca ha deciso di tagliare il target price di Eni dell’8 per cento a 11 euro lasciando il rating a neutral. Questa raccomandazione fredda non è invece condivisa da Banca Imi e da Equita che, anche dopo la diffusione della trimestrale del Cane a Sei Zampe, consigliano di comprare azioni

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Comprare azioni Eni o Saipem: analisi tecnica 

L’analisi tecnica è indispensabile per capire se è meglio comprare azioni Eni o Saipem. Ovviamente è necessario che tale analisi sia sempre attualizzata a quelli che sono i dati reali. 

Dal punto di vista tecnico, la situazione all’11 dicembre 2020 è la seguente: 

Saipem si continua a muovere seguendo il trend ascendente iniziato ad ottobre. Se il titolo dovesse riuscire a a superare la resistenza di breve collocata a quota 2,245 euro, allora non è da escludere che le quotazioni possano salire fino a 2,5 euro e addirittura a 2,75 euro (livello che fu raggiunto a giugno). 

Per fare trading su Saipem (qui la demo eToro) si può inserire uno stop loss (qui la guida) a quota 2,06 euro, valore che coincide con la media mobile a 21 sedute. 

E per quello che riguarda Eni? Dal punto di vista dell’analisi tecnica, è evidente che Eni stia continuando a seguire l’uptrend avv iato alla fine di ottobre. Recentemente i prezzi hanno superato quota 8,8 euro (resistenza statica di breve termine).

In caso di trend al rialzo, i prossimi target di Eni sono quota 9,8 euro e, se si dovesse verificare un ulteriore allungo, quota 10,2 euro. Per proteggersi in caso di ribassi fuori controllo, potrebbe essere una buona idea quella di inserire uno stop loss a 8,45 euro. 

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Comprare azioni Eni o Saipem? I consigli dopo il crollo del WTI

Decidere di investire sulle azioni Eni o Saipem significa prendere in considerazione non solo il contesto di riferimento ma anche le ultime indicazioni degli analisti. Inoltre Eni e Saipem sono molto legate anche da un punto di vista societario. Dalla lettura del verbale dell’assemblea degli azionisti di Eni si apprende che la sua quota detenuta in Saipem, per conto del Ministero dell’Economia è pari al 30,54 per cento del capitale, dal precedente 30,42 per cento (dato di fine aprile 2020). Per la cronaca il resto dell’azionariatp è così composto: Cassa Depositi e Prestiti ferma al 12,55%, Capital Research Management Company al 4,94%, Eleva Capital al 3,07% e Norges Bank titolare dell’1,05% (in tutto il 9% del capitale è in mano ai fondi esteri).

Di seguito le raccomandazioni che gli esperti hanno espresso su Eni e Saipem nei giorni più difficili per le quotazioni del WTI (20 aprile). 

Inziamo con Equita. La sim milanese ha espresso un giudizio positivo su Saipem alla luce della notizia relativa all’aggiudicazione, da parte del Consorzio Cepav 2 (che vede Saipem presente con una partecipazione del 59) di una comunicazione da parte della Rete Ferroviaria Italiana relativa all’avvenuta assegnazione e disponibilità di un’ulteriore tranche di risorse finanziarie per i lavori di realizzazione del secondo lotto costruttivo della tratta alta velocità alta capacità Brescia Est-Verona. 

Nonostante il giudizio positivo su Saipem non è però cambiato il rating sulla società oil che per la sim milanese resta hold ossia mantenere con target price a 3,4 euro. 

Decisamente migliore il giudizio di Equita su Eni. Anche nelle fasi più difficili per l’andamento del prezzo del petrolio, il rating della sim su Eni è rimasto a buy ossia comprare. Fermo anche il prezzo obiettivo sul Cane a Sei Zampe che resta a 12 euro. Morale: per Equita è consigliabile restare bullish su Eni.

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Eni non è però benvista da tutti gli analisti. Se per Equita le azioni del Cane a Sei Zampe sono da comprare, per Jefferies è meglio essere prudenti. Gli esperti hanno infatti tagliato il rating Eni da buy a hold ossia mantenere mentre il target price è stato confermato a 8,05 euro. 

Il motivo del downgrade è semplice: ad Eni manca un elemento catalizzatore che possa consentire al titolo di sovraperformare. 

Prudenza è anche la parola d’ordine di Mediobanca su Saipem. Gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno confermato il rating neutral con un fair value rivisto al ribasso dal precedente 3,3 euro (assegnato dopo la pubblicazione dei conti trimestrali) al nuovo 2,8 euro. Il downgrade di target price sulle azioni Saipem è stato deciso da Piazzetta Cuccia alla luce della revisione al ribasso delle stime sull’Ebitda Saipem 2020 del 26 per cento. Il taglio delle stime è stato effettuato per tenere conto dei potenziali problemi legati alla pandemia da coronavirus.

Mediobanca aveva ridotto l’Ebitda Saipem anche per il 2021 e per il 2022. Nel primo caso il taglio era stato del 19 per cento mentre per quello che riguarda il 2022 la riduzione era stata del 20 per cento. La decisione di rivendere al ribasso le stime di Ebitda è scaturita dalla convinzione di Mediobanca che il livello basso dei prezzi sarà destinato ad un apporto di ordini più basso con minori ricavi. 

Comprare azioni Eni o Saipem: i consigli prima del crollo del WTI

Numerosi aggiornamenti di rating e target price sulle azioni Eni e Saipem prima del vertice OPEC+ di inizio aprile. Ti invito sempre a tenere in debita considerazione le opinioni degli analisti perchè esse possono essere molto utili per definire opportune strategie trading.

Gli analisti di Equita hanno deciso di tagliare il rating su Saipem da buy a hold ossia da comprare a mantenere con target price abbassato da 5,4 euro a 3,4 euro. Equita ha annullato il peso delle azioni Saipem nel suo portafoglio. Diversa la prospettiva della Sim milanese sulle azioni Eni il cui rating è stato confermato a buy con target price tagliato del 20 per cento a 12 euro. La view bullush di Equita su Eni è sostenuta anche dall’alto dividend yield che il Cane a Sei Zampe garantisce ai suoi azionisti.

LEGGI ANCHE – Dividendo Eni 2020 (saldo e acconto) a 0,86 euro ma titolo a picco oggi

Il consiglio di Equita è quindi molto chiaro: comprare azioni Eni e mantenere il titolo Saipem

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Oltre ad Equita ad esprimersi sulle azioni Eni sono stati anche gli analisti di Bernestein. Gli esperti hanno alzato il rating su Eni dal precedente market perform ad outperform con un fair value che è stato aumentato da 11 a 13 euro.

Gli esperti hanno migliorato la loro view sul comparto sul comparto oil alla luce di una migliore valutazione sulla sicurezza dei dividendi del settore. 

Fondo saudita PIF entra nel capitale di Eni

C’è un altro motivo per cui comprare azioni Eni è un’idea da prendere in considerazione. Il fondo saudita PIF ha reso noto di essere entrato nel capitale della società del Cane a Sei Zampe. PIF, acronimo di Public Investment Fund, è un colosso saudita del settore oil che fa riferimento al principe Mohammed bin Salman. A dare notizia dell’ingresso di PIF nel capitale di Eni è stato il Wall Street Journal in un articolo in cui si afferma che il fondo saudita ha lanciato un’operazione che prevede l’investimento di 1 miliardo di dollari su diverse società petrolifere europee. 

Quindi non è solo Eni ad essere finita nel mirino del fondo saudita ma anche altri colossi europei del ramo oil come la norvegese Equinor ASA, l’anglo-olandese Royal Dutch Shell e la francese Total SA. Il Wall Street Journal non ha reso noto quella che sarà la ripartizione dell’investimento ossia a quanto ammontyerà l’operazione su Eni, quella su Total e così via. 

Apro una parentesi per ricordare che puoi investire su tutti i titoli indicati (quindi non solo Eni) attraverso il CFD Trading. Ricorda sempre di scegliere un broker affidabile come eToro per operare. Puoi esecitarti in modalità demo cliccando sul link sottostante. In questo modo puoi imparare ad investire sulle azioni petrolifere senza correre il rischio di perdere soldi veri. 

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Il giornale finanziario ha però precisato che in futuro si potrebbero aggiungere altre operazioni di questo tipo. “Il PIF sta tornando ad essere attivo sul mercato… non sarei sorpreso se vedessimo di nuovo accordi simili” ha dichiarato un funzionario americano in merito al dinamismo del fondo saudita. 

Intanto Eni è scesa in campo anche contro il coronavirus. Il gruppo italiano ha reso noto di aver messo a disposizione della ricerca contro Covid-19 le sue infrastrutture di supercalcolo, il supercomputer HPC5 e anche le competenze di modellazione molecolare.

La multinazionale ha precisato che il suo contributo rientra nel progetto europeo EXSCALATE4COV che è guidato dall’azienda biofarmaceutica Dompé. L’obiettivo del progetto che tra i partecipanti vede anche Eni è quello di produrre farmaci sicuri nella lotta al coronavirus.

In merito alla partecipazione di Eni alla lotta contro Covid-19, l’amministratore delegato del gruppo Descalzi ha così commentato: “In un momento di emergenza globale come l’attuale, dobbiamo mobilitare tutte le risorse disponibili con l’obiettivo di vincere la sfida che abbiamo davanti, e siamo onorati come Eni di poter dare il nostro contributo per provare a trovare delle soluzioni a questa sfida per l’umanità“.

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